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Distributori di carburante, pericolo in centro Difficile spostarli, rimpallo di responsabilità, ma le compagnie ignorano il Comune
15 dicembre 2001

E’ più intricata di quanto ci aspettassimo la vicenda dello spostamento ai margini della città dei distributori di carburante. La situazione, che a noi pare di stallo, ci è stata chiarita dall’Assessore all’Urbanistica Pietro Uva: “In controtendenza rispetto alle altre compagnie petrolifere, Shell ed Erg, facenti capo ad un’unica proprietà, hanno assunto un atteggiamento ostico e non si sono allineate all’ordinanza comunale”. Questa la storia: con decreto legislativo n.32 del febbraio ’98 il Governo esorta le Amministrazioni locali ad approntare un Piano Urbanistico col quale individuare i suoli per lo spostamento ai confini delle città dei suddetti distributori, adducendo ragioni di igiene e sicurezza. Il nostro Comune, nel ’99 (sindaco Guglielmo Minervini, ndr), adempie l’obbligo e predispone il proprio Piano, rendendolo noto alle compagnie interessate; nei mesi successivi viene notificata l’ordinanza ma Shell ed Erg ricorrono, appigliandosi ad un cavillo procedurale, al Tribunale amministrativo regionale e ottengono la sospensiva. “La legge va rispettata - dice Uva - e l’Amministrazione si sta attivando per sbloccare questa situazione. Altre compagnie hanno già iniziato a costruire i nuovi chioschi e la loro realizzazione richiede tempo: quindi hanno la nostra comprensione. Invece da parte di Shell ed Erg c’è un vano tentativo di sfuggire al provvedimento, allungando i tempi”. A sentire i gestori dei distributori della compagnia non allineata, che poca voce hanno in capitolo, essendo appunto solo gestori, nessuna “carta” li ha raggiunti. Anzi, provano ad instillarci un dubbio: cosa farebbe un automobilista se, sbadatamente, restasse in pieno centro senza una goccia di benzina? Dove andrebbe a riempire la tanica? Problemi non secondari. Ma quali sono i motivi che hanno indotto il Governo nazionale ad emanare quel decreto ed i Comuni ad allinearvisi? In primis la necessità di porre al riparo i cittadini dallo scoppio, improbabile quanto pericoloso, di quelle “bombe travestite”: a rimetterci sarebbe anche lo spazio circostante, le costruzioni e, dove ci sono, i monumenti. Poi c’è la questione dell’igiene: il puzzo (che per qualcuno è invece un profumo gradevole) della benzina o del gasolio, se non insopportabile, è quantomeno dannoso. Anche l’estetica, se si vuole, è penalizzata dalla presenza di quelle scatole rettangolari con la coda alle spalle di un giardino o di un palazzo antico. Un altra ragione fondamentale, la razionalizzazione del traffico, ci è spiegata dal Ten. Zaza della Polizia Municipale: l’incanalamento in uno spiazzo interno delle vetture che devono rifornirsi previene il caos presso i semafori e sbarazza momentaneamente le strade dai veicoli fermi. Quando allora i distributori scompariranno del tutto dal centro? “L’estate prossima” - conclude Uva. Eugenio Tatulli
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