MOLFETTA - “Altro giro, altra posta”, anzi, altro problema, altra lettera di denuncia, quella di un cittadino che esprime tutto il suo disagio per la sparizione delle panchine al Corso Umbertto a Molfetta.
Un “disagio collettivo” è giustamente definito, quello provocato dall’assenza delle panchine. E come dare torto al lettore, tutti hanno notato l’assenza delle panchine, e molti, sicuramente, avranno avvertito il disagio, di non poter fare quella piccola sosta al Corso, di non potersi sedere alla panchina, dopo una lunghissima passeggiata, prima di riprendere il cammino per il rientro a casa, in uno dei quartieri periferici, lontani dal centro. Un disagio che avvertono sicuramente tutti quei cittadini che non amano muoversi con l’autovettura (e fanno sicuramente bene), oppure addirittura non possono utilizzare il mezzo, perché la benzina costa, oppure perché l’ultima rata dell’assicurazione è scaduta e non è stata ancora pagata, per cui, meglio evitare le pattuglie degli inflessibili (soprattutto con i poveri cristi), capitanati da novelli sceriffi sempre in agguato. La civiltà a volte soccombe sotto i colpi incessanti dei balordi, degli incivili. Forse la sfida più grande da vincere in questa città è proprio quella di interrompere questo circolo vizioso, per cui, alla fine, a rimetterci, sono i cittadini civili e non gli incivili.
Gent.mo Direttore – scrive il lettore - si avverte un grave disagio tra i cittadini di Molfetta da quando sono state rimosse le panchine a Corso Umberto, delizia e ristoro di quanti sentono il bisogno di riposare e godere di un po’ di fresco nelle giornate d'estate e non solo, nello stesso tempo fare quattro chiacchiere con il vicino. Chiediamo che attraverso il suo giornale si possa fare una iniziativa affinché Corso Umberto sia nuovamente dotato di panchine magari con sistema di sorveglianza affinché soggetti incivili non le mettano fuori uso. Grazie dell'attenzione.