MOLFETTA - Alla base delle dimissioni una «
situazione insostenibile». Questa la dichiarazione rilasciata in esclusiva anteprima a
Quindici dall’avv.
Pietro Uva (vedi il
VIDEO a destra sulla web tv di Quindici) già ieri pomeriggio, a poche ore dall’accoglimento formale delle sue «
irrevocabili dimissioni» da parte del sindaco di Molfetta
Antonio Azzollini, già consegnate all’inizio di luglio (
notizia data in esclusiva da Quindici, ma stranamente messa in discussione in Consiglio comunale).
Tra l’altro, quasi in contemporanea con la pubblicazione dell’esclusiva di Quindici, l’avv. Uva, ormai ex vicesindaco e assessore all’Urbanistica del Comune di Molfetta, riceveva sempre nel primo pomeriggio di ieri la notifica del decreto di accoglimento delle sue dimissioni (nella foto).
«Diversità di opinioni emerse negli ultimi tempi tra me e l’amministrazione comunale soprattutto su determinati provvedimenti portati in giunta per la discussione»: questa la motivazione riportate nell’atto scritto di dimissioni depositato nelle mani del sindaco all’inizio di luglio, come prevede l’art.43 dello Statuto comunale.
Tra i vari provvedimenti su cui Uva ha espresso la sua forte contrarietà, il rinnovo dei contratti ai 4 dirigenti del Comune di Molfetta, come già
Quindici aveva spiegato in anteprima il 24 luglio scorso. A questo si aggiungono, ad esempio, l’impostazione di alcuni comparti edificatori del Prgc, l’adeguamento del Prgc e dei vari piani di comparto al Piano di Assetto Idrogeologico, tanto vituperato dall’amministrazione Azzollini nella vacua battaglia condotta contro l’Autorità di Bacino, infine una serie di scelte sulla tutela ambientale e del territorio locale.
«La sistematica diversità di opinioni aveva come necessaria e inevitabile conseguenza un affievolimento del rapporto fiduciario tra me e il sindaco Azzollini - ha spiegato Uva a Quindici - e con coerenza ho rassegnato le dimissioni e legittimamente il sindaco ne ha preso atto». Tra l’altro, dopo la consegna delle dimissioni, Azzollini ha cercato di recuperare Uva nella sua maggioranza, sedando i contrasti interni alla sua stessa amministrazione: alcuni gruppi consiliari, anzi alcuni rappresentati di spicco del centrodestra, avevano messo all’angolo il gruppo di Molfetta in Azione (politicamente vicino a Uva) fino al completo boicottaggio politico e all’esilio finale.
Del resto, il ripescaggio politico è evidente in un passaggio del decreto di accoglimento delle dimissioni: «visto che l’assessore vicesindaco Uva ha verbalmente ribadito (le dimissioni sono state consegnate su carta scritta, ndr) la sua decisione, precisando che le dimissioni devono ritenersi irrevocabili ed ha effettivamente cessato dalla sue funzioni a decorrere dal 24.08.2012».
Proprio per questo motivo, come dichiarato da Uva a Quindici, di fronte a una Molfetta con la «pancia malata» è opportuno che gli «uomini di buona volontà» (politici e cittadini che abbiamo a cuore solo il futuro della città) inizino a pianificare la rinascita della città, a prescindere dalle divergenze politiche e dagli interessi di parte.
Sul prossimo numero di Quindici, in edicola ai primi di settembre, sarà dedicato un ulteriore approfondimento sulle dimissioni di Uva e sulla attuale situazione politica, con rivelazione sconvolgenti su ogni ambito amministrativo, politico e socio-economico di Molfetta.
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