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Democrazia è partecipazione: irresponsabile dividersi sull'Ospedale e rompere il fronte della maggioranza come ha fatto il Pd I consiglieri comunali del movimento, Davide De Candia e Damiano Angeletti, hanno sostenuto e votato l'ordine del giorno presentato dal consigliere Pappagallo e abbandonato l'aula al voto su quello del Pd votato con l'opposizione
17 marzo 2016

MOLFETTA - L'approvazione di un ordine del giorno su un tema importante come quello della salvaguardia dell'ospedale proposto dal Partito democratico, approvato con i voti dei consiglieri di opposizione Tammacco, Pisani, Spadavecchia e Caputo, era certamente destinato a fare discutere e produrre conseguenze politiche. A tornare su quanto accaduto è il movimento "Democrazia è Partecipazione" con questo comunicato:

"Pur rammaricati per non essere riusciti a convergere su un unico documento condiviso da tutte le forze politiche presenti in Consiglio, i consiglieri comunali del movimento ‘Democrazia è Partecipazione’, Davide De Candia e Damiano Angeletti, hanno sostenuto e votato l’ ordine del giorno presentato dal consigliere di “Signora Molfetta, Onofrio Pappagallo, e dal Sindaco, Paola Natalicchio, con il quale veniva criticato duramente l’immotivato ridimensionamento dell’Ospedale di Molfetta, con la soppressione dei reparti di Urologia, di Cardiologia e dell’ambulatorio di pediatria, come pure del vicino Ospedale di Corato con la soppressione del reparto di Ginecologia e di quello di Pediatria.
Tale posizione è motivata non da considerazioni di puro campanilismo ma dal fatto che il vasto comprensorio del nord-barese viene privato di servizi sanitari indispensabili senza alcuna specifica analisi dei bisogni sanitari del territorio, senza alcuna considerazione dell’alto livello del servizio erogato dai reparti soppressi e violando il rapporto standard minimo tra numero dei posti letto e residenti.
Il Piano inoltre manifesta tutta la sua irrazionalità ridimensionando cosi drasticamente l’ospedale di Molfetta da 101 a 76 posti letto nonostante l’ampiezza della struttura, mentre aumenta notevolmente i posti letto dell’Ospedale di Bisceglie fino a 174, nonostante la struttura non sia a ciò adeguata.
Dei dodici Ospedali di base previsti nella regione, solo 3 strutture perdono i reparti di Cardiologia e tra questi c’è Molfetta.
Inoltre mentre gli stessi ospedali di base hanno un numero di posti letto compreso tra 134 e 174 (vedi Ospedale di Bisceglie), il nostro presidio si attesta, come già detto, su sole 76 unità. 
Questo è il risultato di una politica sanitaria attenta soltanto a considerazioni di carattere contabile che ignora la necessità di consultazione delle popolazioni e del personale sanitario e che così, inevitabilmente, cede solo a logiche clientelari, politicistiche e notabilari del tutto avulse dalla necessità di tutelare il diritto alla salute garantito dalla Costituzione.
Tale consapevolezza critica del movimento Dep non poteva condurre ad una semplice astensione dell’irricevibile ordine del giorno presentato dai consiglieri del Partito Democratico, e poi votato con larga parte della opposizione, il quale sosteneva che il Piano di riordino costituisse una scelta obbligata dalle ristrettezze finanziarie e che il ridimensionamento dell’ospedale dovesse essere addebitato a  scelte della precedente Amministrazione regionale guidata da Nichi Vendola.
Di fronte a tale grave mistificazione della realtà non ci poteva essere altra scelta se non quella di abbandonare l’aula, onde scongiurare l’inevitabile voto contrario all’ ordine del giorno del Pd che avrebbe sancito una profonda lacerazione della maggioranza.
Di fronte a molte e strumentali amnesie, ben strane se è vero che ben tre assessori regionali alla salute negli anni del governo Vendola sono stati espressione del Pd (Tedesco, Gentile e Pentassuglia),  è tempo di ristabilire alcune verità sulla recente storia dell’Ospedale di Molfetta, letteralmente raso al suolo dalla giunta Fitto del 2002 con la chiusura di Nefrologia, ginecologia-ostetricia, pediatria e servizio di endoscopia digestiva, e con il trasferimento presso l’ospedale di Bisceglie dei reparti di Urologia, Chirurgia e Ortopedia, progetto poi non attuato esclusivamente per mancanza di spazio presso quel nosocomio.
Con il governo regionale di Nichi Vendola e con l’attivo apporto del nostro concittadino Assessore Guglielmo Minervini l’Ospedale della nostra città ha vissuto una stagione di vero e proprio rilancio: fu riaperto il reparto di Nefrologia, ricostituiti i reparti di Chirurgia e Ortopedia, l’Urologia assegnata definitivamente a Molfetta e istituita la Cardiologia-Utic. Solo nel 2012 i 6 posti letto di Nefrologia furono aggregati al reparto di Medicina.
Riteniamo necessario, su un argomento così importante e delicato, ripristinare elementi di verità come presupposto indispensabile per ristabilire corretti rapporti politici tra le forze di maggioranza del centrosinistra.
Il movimento Dep intende quindi continuare a battersi insieme alla cittadinanza molfettese, agli operatori del nostro Ospedale e a tutte le forze politiche e sociali che hanno a cuore i bisogni della nostra comunità per ottenere la sostanziale modifica del Piano regionale di riordino sanitario in modo tale che il nuovo assetto sia corrispondente al bisogno di salute della cittadinanza.
Dinnanzi a questo obiettivo non ha alcun senso dividersi, e chi per ragioni di opportunismo politico ha scelto di rompere il fronte della maggioranza, rischia di portare su di sé una gravissima responsabilità di fronte alla città.

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Il Partito della Nazione si e' costituito a Molfetta gia' in occasione delle Ultime Elezioni Regionali. Difatti (Unico in Italia) il Segretario Dem Piero De Nicolo, in collaborazione con quell'altro Campione che risponde al nome di Ubaldo Pagano, hanno con un colpo solo cacciato dal Partito tutta la componente di Sinistra, fatto dimettere l'allora Segretario ora in Dep e con un colpo di mano anzi con un'operazione da vero Signore delle Tessere si son presi il Partito Democratico. Poiché nel DNA dell'attuale Segretario e' presente il dialogo con TUTTI, gia' in quella occasione furono presi accordi col Sig. Tammacco che si insinuava e si trasformava in un supporter dell'attuale GOVERNATORE. Ora dal momento che il Governatore apriva una serie di cambiali in bianco che prima o poi dovevano andare all'incasso, sta' appunto pagando queste CAMBIALI. Ecco perché accontenta Spina a Bisceglie e per il momento tiene buoni il Tammacco e De Nicolo promettendo in cambio dello scempio votato insieme da Destra e Sinistra (Partito della Nazione appunto) certamente futuri incarichi che prima o poi arriveranno. LASCIA SOLA IL NS. SINDACO A COMBATTERE UNA GUERRA (Che non doveva avere colore politico e doveva vedere tutti uniti). Certamente si assiste alla Pochezza della politica Locale non NUOVA a queste diatribe che non portano a niente(Vedi la mancata elezione di un rappresentante alla Citta' Metropolitana ed altre vicende). Dividetevi gente---Dividetevi ma i risultati non possono che essere questi.IN BARBA AI CITTADINI CHE VI HANNO VOTATO

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