Dehors, l’ex sindaco Natalicchio: “lo abbiamo fatto noi, Minervini trova tutto già pronto e facile sulla sua scrivania”
Il caos dei dehors, i gazebo installati con colori e tipologie diverse a Molfetta è destinato a finire. Ora c’è il nuovo regolamento che ne prevede l’unificazione di forma, colore e dimensione, per evitare quello che avviene ora che appaiono come un suk arabo, per la loro diversità senza criterio. Il progetto è stato presentato dal sindaco Tommaso Minervini, dall’assessore all’urbanistica Pietro Mastropasqua e da quello al marketing territoriale Pasquale Mancini, dall’ing. Alberto Binetti dirigente del settore territorio e dall’ing. Fabio Mastrofilippo supporto alla progettazione. Su questa iniziativa interviene l’ex sindaco di Molfetta Paola Natalicchio la quale ricorda che «il nuovo “regolamento dehors” è uno strumento al servizio del settore commercio che chiede agli operatori attenzione all’impatto paesaggistico dei loro arredi, dopo anni di deregulation e permessi “a la carte”. Lo abbiamo pensato e fortemente voluto durante la scorsa amministrazione, per portare Molfetta ai livelli di città importanti come Bari o Firenze e provare a mettere a sistema gli arredi urbani dei tanti locali e attività commerciali che danno lustro al nostro territorio e generano quotidianamente, nei mesi estivi più che mai, buona economia, occupazione, sicurezza sociale. Il professionista che ha redatto i documenti tecnici, il giovane ingegnere-architetto Fabio Mastrofilippo è uno dei tanti under 40 a cui, negli anni scorsi, abbiamo affidato compiti strategici di pianificazione e progettualità. La nuova amministrazione ha trovato il documento pronto sulla scrivania degli assessori Pasquale Mancini e Pietro Mastropasqua e porta avanti, correttamente, un procedimento che costituisce uno dei tasselli della nostra azione di pianificazione, che in soli tre anni aveva dotato Molfetta di uno dei primi PUMS (Piano di Mobilità Sostenibile) del Mezzogiorno, di un PAES (Piano Energetico Sostenibile), di un Piano delle Coste (oggi commissariato), gettando le basi per un nuovo PUG (Piano Urbanistico Generale) che integrasse tutti gli strumenti. Pianificare un territorio significa certamente accettare di sostenere conflitti con gli stakeholders per arrivare a una composizione degli interessi privati in nome dell’interesse generale e sociale (articolo 41 della Costituzione). Ma è l’unico modo per fare delle nostre città spazi caratterizzati da equilibrio, qualità urbana e vivibilità. Parteciperemo all’iniziativa del Comune per capire nel dettaglio come si svilupperà l’attuazione del regolamento. Intanto all’assessore Mastropasqua ricordo che siamo in attesa di capire come evolve il Piano delle Coste e perché siamo fermi con l’adeguamento del PRG (Piano Regolatore Generale) al PPTR (il Piano Paesaggistico Regionale, già scaduto, con l’Amministrazione che non muove un dito). E all’assessore Mancini dò un consiglio: il famoso e sbandierato DUC, il Documento Unico sul Commercio, è fermo. Perché tra i tanti incarichi in via di distribuzione non facciamo come ha fatto il comune di Ruvo di Puglia e non affidiamo la guida del DUC e la sua regia, oltre che alle associazioni, a un manager esperto che possa portare a casa il risultato con il massimo coinvolgimento degli operatori e della città? Per ora le uniche politiche strategiche in corso sono le nostre. Ed è passato un anno dall’insediamento della nuova amministrazione. Quanto ancora dobbiamo aspettare?».