Decine di scheletri scoperti sotto la Piazza Minuto Pesce
La scoperta dello scorso 30 settembre ha dell’incredibile. Mentre si procedeva all’eliminazione della vecchia pavimentazione in Piazza Minuto Pesce, in un locale adibito a deposito dai venditori fi no a poco tempo fa, situato sul lato sinistro del chiostro, è venuta fuori, da un vano interrato sotto il calpestio del piano terra, una botola. La curiosità, degli addetti ai lavori li ha condotti alla scoperta di quella che si pensa possa essere una stanza dove i frati della chiesa e del vecchio convento dedicato a S. Francesco d’Assisi che sorgeva proprio lì nel 1220, seppellivano i loro fratelli dopo la morte. Subito dopo la scoperta gli addetti ai lavori hanno prontamente avvertito l’Asl, la so printendenza ai beni archeolo gici e i carabinieri. L’ipotesi che si tratti di frati, sembra la più plausibile, dopo la visita della dott.ssa della Soprintendenza per i beni archeologici della Puglia, Daniela Tansella, che il 5 ottobre scorso ha effettuato un sopralluogo e stilato un verbale, defi nendo i resti non di particolare valore, e suggerendo al Comune di Molfetta due alternative. Una sarebbe quella di richiudere il tutto, lasciando ben visibile la botola, e l’altra quella di incaricare un antropologo per la datazione dei resti, per stabilire con analisi più approfondite il sesso degli uomini seppelliti all’interno della botola. “L’amministrazione comunale - spiega a Quindici l’ing. Enzo Balducci, responsabile dell’uffi cio tecnico comunale – è orientata per la seconda alternativa. Vorremmo andare a fondo alla questione con analisi più approfondite e un indagine più accurata. E’ per questo che abbiamo chiesto alla dottoressa Tansella di fornirci un elenco di antropologi ed archeologi, professionisti accreditati presso la Sovrintendenza”. Si aspettano dunque i primi risultati delle analisi e i primi referti dell’antropologo e dell’archeologo, anche per quantifi care i corpi contenuti nella botola che sembra, vista da sopra, anche parecchio profonda. Al momento perciò si possono fare solo delle ipotesi sulla datazione di quei resti, che i più, pensano siano riconducibili al convento francescano fondato nel 1220. I resti umani perciò potrebbero ap partenere all’antico sepolcro che sorgeva all’interno del con vento che veniva gestito dai membri della Confraternita della Pietà. Si tratta dell’antico convento di S. Francesco della Scarpa costruito dai frati minori conventuali subito dopo la venuta di San Francesco in città. Successivamente in epoca napoleoni ca, esattamente nel 1813, per un decreto murattiano il con vento fu trasformato in carce re. La chiesa annessa al convento venne infi ne de molita nel 1888 perché le co perture erano lesionate, nono stante i lavori di ristrutturazio ne fatti più volte negli anni e fu costruito il mercato del pesce. Già all’epoca della demolizione della chiesa, durante gli scavi per la realizzazione del mercato, erano venuti alla luce antichi vasi greci. All’epoca si usava seppellire i morti sotto l’altare e questo è avvenuto anche ad opera della Confraternita della Pietà che gestiva l’ospedale, che seppelliva chi moriva nel nosocomio. La chiesa fu distrutta durante il Sacco di Molfetta del luglio 1529 e fu poi costruita in modo approssimativo, tant’è che aveva sempre bisogno di riparazioni, fi no al terremoto quando la chiesa si aprì in due e diventò inservibile e si decise di demolirla. Un ricordo di quella chiesa è rimasto nella zona: una fi nestra strombata della chiesa del 1500, in via Cifariello, proprio accanto Chiostro di Piazza Minuto Pesce. Intanto i lavori di riqualifi cazione della piazza continuano, avendo provveduto ad isolare la zona della scoperta per permettere i rilievi di rito e le analisi degli esperti.
Autore: Giovanni Angione