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"Dal lockdown ad oggi", proiezione fotografica di Davide Pischettola a Bari
15 novembre 2020

MOLFETTA – “Dal lockdown ad oggi”, è questo il titolo che Davide Pischettola, rinomato fotografo professionista molfettese, ha dato alla sua proiezione fotografica, organizzata dall'Abap e tenutasi nell'ex Convento Santa Chiara a Bari.

Un breve excursus a cura di Gabriele Vilardi sulla carriera del fotografo, che ha smesso i panni di informatico per dedicarsi alla sua passione, ha introdotto la proiezione. Modalità, questa, adottata proprio in virtù delle disposizioni anti-covid, che prevedono lo svolgimento di eventi culturali esclusivamente in modalità statica.

Una scelta che, nonostante tutto, non ha precluso la bellezza dell'evento, i cui messaggi sono riusciti a catturare il pubblico anche attraverso il maxi schermo.

Una rassegna di circa 200 foto ha raccontato, attraverso il potere delle immagini, la pandemia da più punti di vista, senza escludere i più che determinanti aspetti socio-culturali.

La prima carrellata di foto ha riguardato la sfera emotiva: Pischettola ha trasmesso ai presenti le dinamiche e l'intimità della sua vita familiare nel periodo di lockdown. Impossibilitato ad uscire di casa per contenere la diffusione del coronavirus, ogni individuo ha cercato rifugio nelle proprie passioni o ha colto l'opportunità per coltivare la bellezza dei legami familiari.

Il focus della proiezione si è spostato subito sul valore del volontariato.

«Ho sempre avuto a cuore il ruolo delle attività di volontariato nella coesione della società - ha spiegato il fotografo - in questi scatti ho voluto dare merito ai tripli sforzi fatti dai volontari, in ogni ambito, al fine di non lasciare indietro nessuno. Abbiamo combattuto tutti contro il nemico chiamato solitudine».

Lo scorrere delle immagini ha portato, progressivamente, alle prime giornate di maggio, che sono coincise con la fine del lockdown e l'inizio della cosiddetta "fase 2".

Le fotografie di Davide Pischettola hanno ben saputo rappresentare la ripartenza, in ogni sua sfumatura.

Dalle strade deserte e spente dei primi scatti si è passati alle saracinesche sollevate e alle luci delle attività, nuovamente aperte al pubblico, in sicurezza. I primi eventi dopo la ripartenza, con le distanze minime di un metro e gli ingressi contingentati.

Gli scatti hanno dimostrato come la mascherina sia diventata un vero e proprio simbolo dell'epidemia che ha colpito il mondo intero.

La terza ed ultima parte della proiezione ha riguardato invece le elezioni regionali e la riapertura delle scuole. Foto che hanno dimostrato come la partecipazione attiva sul territorio e la dimensione culturale siano più forti di tutto.

È con questo messaggio nel cuore che tutti dovremmo resistere. E andare oltre.

Sara Fiumefreddo

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