Dai un calcio alla paura: corso di difesa per le donne di Molfetta
MOLFETTA - La risposta è affermativa: c’è ancora bisogno. Notizie allarmanti e con cadenza quotidiana giungono a proposito di violenza sulle donne, su femminicidi, su atti persecutori a cui assistiamo impotenti e che colgono impreparati. La violenza non è facilmente catalogabile e spesso tocca aspetti impercettibili, altri evidenti ma sempre invalidanti per le donne, tutti però hanno un tratto comune: limitano la loro libertà.
Paura di tornare a casa, di essere aggredita e non è solo il danno fisico a cui per fortuna si può sopravvivere, c’è un danno anche psicologico che ci si porta per moltissimo tempo: ci si sente impreparate di fronte ad un evento improvviso.
Non è mai troppo tardi. E ‘questo il messaggio lanciato da Asd Junreikan, l’associazione sportiva che ha organizzato il corso di autodifesa personale femminile “Dai un calcio alla paura”, finanziato dal Comune e Citta sane e dall’assessore Caterina Roselli. Il maestro Luigi Silvestri non ha dubbi: se le donne scelgono di farlo, sono in grado di difendersi.
Le raccomandazioni sono comunque chiare: evitare sempre il pericolo, fuggire allo scontro, perché, in linea generale, pur essendo capaci di difenderci, le conseguenze di uno scontro sono sempre imprevedibili.
Auspicabile il dialogo, sempre, come importante è capire attraverso un linguaggio non solo verbale, le intenzioni dell’aggressore e, di conseguenza, assumere preventivamente, una posizioni di difesa i cui tratti comuni sono immediatezza, efficacia e semplicità, come indicato dalla psicologa dott.ssa Enza De Palma.
“Meno avvezze ad esprimere l’aggressività e quasi sempre fisicamente meno forti e più vulnerabili rispetto agli uomini, le donne dispongono tuttavia di risorse aggressive sufficienti a proteggersi, a scoraggiare e a demotivare un potenziale aggressore.
Imparare l’autodifesa, per una donna, può significare guadagnare quella manciata di secondi che, in caso di aggressione, può consentirle di mettersi in salvo.
Consapevolezza del proprio valore. Determinazione a non lasciarsi intimidire. Capacità di scoraggiare l’aggressore, prima che sia troppo tardi. Sono tutti requisiti indispensabili affinché una donna possa proteggersi e difendersi. Insieme, ovviamente, a una preparazione fisica adeguata che consenta alla vittima di un’aggressione, di sottrarsi ad essa con il minor danno possibile”.
E’ questo il messaggio del maestro Luigi Silvestri, ed è questo l’obiettivo del corso rivolto a donne dai 14 ai 60 anni, che ha ottenuto grande risposta e consensi.
Le donne possono tutto, a volte manca solo la consapevolezza del loro essere speciali, nel poter affrontare e superare tutto.
Forse ma forse, ma si.
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Autore: Beatrice Trogu