Da Preventorio a centro di medicina riabilitativa di alto livello
ESCLUSIVO – La vecchia struttura, già ristrutturata, sarà l’unica del Mezzogiorno
L’ex Preventorio antitubercolare diventerà una delle strutture sanitarie più importanti del Mezzogiorno. Il vecchio stabile abbandonato sulla provinciale Molfetta-Terlizzi che, dopo una lunga ristrutturazione, partita nel ’98, era stato progettato come struttura ospedaliera di tipo geriatrico e quindi ad ospitare gli anziani, ora avrà una nuova destinazione: centro di medicina intensiva (con unità spinale e unità di risveglio) e post intensiva.
In pratica, nella nuova struttura saranno curati tutti i casi di rieducazione post traumatologica, dal dopo infarto ai neo motulesi ecc. Sarà una specie di “trauma center” collegato all’ospedale di Molfetta, con sale operatorie (già realizzate) dedicate per riabilitazioni ad alto rischio: si è scelto così di specializzare il nostro ospedale (anche per la vicinanza fisica), in quanto tutti i reparti serviranno il centro.
A dare in esclusiva e in anteprima la notizia a QUINDICI è stato il direttore generale della Asl Ba/2, Savino Cannone, il quale ci ha detto che l’approvazione del relativo provvedimento da parte della Regione Puglia è imminente. E’ già partito il bando per la presentazione dei preventivi e si spera entro l’anno completare l’iter burocratico per rendere operativa, entro giugno 2002, la struttura, già collaudata circa un anno fa.
“Una struttura di questo tipo non esiste da Roma in giù – ci dice il dott. Cannone – e, se il progetto verrà approvato, spero di qualificare così la gestione della Asl Ba/2 dotandola di un’unità di alto livello di cui si sentiva la mancanza. Finora, infatti, gli abitanti delle regioni del Mezzogiorno, ma anche abruzzesi e molisani, erano costretti a recarsi al Nord o addirittura all’estero per potersi curare. Sarà il più grande regalo che potrò fare soprattutto ai pugliesi”.
Come mai avete abbandonato il vecchio progetto di struttura per anziani?
“Per economizzare e razionalizzare gli interventi sul territorio di competenza della Asl – aggiunge Cannone – in quanto agli anziani verrà destinata la Casa delle Divina Provvidenza di Bisceglie (ex manicomio) e quindi eviteremo duplicazioni a distanza di appena 10 chilometri”.
Quanto costerà questa nuova destinazione, soprattutto per quanto riguarda le attrezzature sanitarie e il personale, tenuto conto che la Regione Puglia già soffre di deficit di bilancio dovuti alla spesa sanitaria?
“E’ questo l’aspetto più interessante dell’intero progetto: sarà a costo zero”.
Costo zero?
“Proprio così, perché abbiamo ipotizzato una società mista pubblico-privato che non comporterà alcun esborso per l’Ente Regione: saranno i privati, scelti con un bando europeo, a farsi carico dei costi complessivi. Noi mettiamo la struttura e loro i macchinari e la gestione. Siamo sicuri di avere proposte anche dall’estero da primarie aziende europee. Nel progetto finale è previsto il raddoppio dell’attuale struttura, con la creazione di una piscina e di foresterie, residenze per i parenti dei ricoverati, che eviteranno così l’onere di spese aggiuntive per l’albergo. Da noi potranno usufruire di un trattamento a prezzo calmierato. Contiamo, inoltre, di utilizzare le ottime professionalità presenti nell’Ospedale di Molfetta in tutti i campi e in particolare in quello ortopedico. Per questo motivo riconvertiremo parte dell’Ospedale di Molfetta a questa nuova destinazione”.
Quanti posti letto avrà la nuova struttura?
“Saranno 110 circa, aumentando l’attuale dotazione prevista in 75 posti”.
Saranno previste delle assunzioni?
“Contiamo di occupare, da personale medico, infermieri, fisoterapisti, oltre un centinaio di persone, che non è poco in una realtà territoriale a forte disoccupazione”.
L’ex Preventorio, la cui storia risale al 1929, quando l’illustre medico e benefattore prof. Edoardo Germano, decise di trasformare l’ex casina del Seminario Vescovile realizzata nel 1847 come sede di villeggiatura per seminaristi, in preventorio antitubercolare, tornerà, come allora, al servizio di tutte le regioni del Mezzogiorno, con una destinazione di tutto rispetto con un fine sociale e sanitario di grande rilevanza.
Felice de Sanctis