Cronistoria della Deposizione
Sono trascorsi vent’anni dal fusione in bronzo del capolavoro di Giulio Cozzoli, la Deposizione, e della sua presentazione ufficiale alla città il 15 febbraio 1997. Giulio Cozzoli aveva un sogno che ha perseguito, con grande determinazione, sino alla sua prematura scomparsa: trasformare in forma plastica la tragedia della Deposizione di Cristo. Dopo un bozzetto in creta, il modello in gesso venne realizzato dal 1931 al 1945: l’intento finale era quello di realizzare una scultura in marmo ma gli elevati costi e la mancanza di un acquirente non permisero di concretizzare questo sogno. Morto lo scultore, si dovrà attendere il 1971 perché il nipote Maurangelo – da sempre fedelissimo collaboratore nello studio dello zio – potesse trasferire l’opera a Verona, dove avvenne la fusione. Nel settembre del 1996 il gruppo, ormai completato, venne trasferito nel Duomo San Corrado di Molfetta. Nel marzo 1999 la Deposizione venne esposta a Roma, nella cappella del Santissimo Crocifisso nella chiesa di Gesù e Maria. Tornata a Molfetta venne depositata in una sala della fabbrica di San Domenico e, in seguito sotto le arcate del chiostro dell’ex convento. Proprio su interessamento di Maurangelo Cozzoli e della famiglia, il gruppo bronzeo venne spostato nella Gipsoteca, per proteggerlo dagli agenti atmosferici. A dieci anni di distanza, con il trasferimento nel Museo Diocesano, parte un nuovo capitolo della storia della Deposizione di Cristo di Giulio Cozzoli.