CRONACA - Omicidio Bufi, oggi il tribunale della libertà decide su Bindi
MOLFETTA - 24.10.2001
Questa mattina il tribunale della libertà di Bari decide se scarcerare l’ex professore di educazione fisica Domenico Marino Bindi, presunto assassino di Annamaria Bufi di 23 anni, uccisa la sera del 3 febbraio ’92. Il difensore di Bindi, infatti, ha impugnato il provvedimento del gip di Trani, Michele Nardi, che ha ritenuto validi i gravi indizi di colpevolezza e quindi la permanenza in carcere dell’uomo per evitare pericoli di fuga e inquinamento delle prove. Nei prossimi giorni si conoscerà anche l’esito della perizia disposta su Bindi dallo stesso gip per verificare l’idoneità psico-fisica a restare nel carcere di Trani.
Il caso, riaperto dal Pm, Francesco Bretone, dopo due archiviazioni disposte da precedenti magistrati, è ad una svolta: oltre alle dichiarazioni di un ex amico del presunto assassino, che avrebbe dichiarato di aver sentito il Bindi vantarsi di essere riuscito a farla franca, ci sarebbe anche la testimonianza dell’ex socio della palestra biscegliese dell’ex professore di educazione fisica, che avrebbe dichiarato di aver visto l’uomo la sera del delitto, ma non fra le 21 e le 22, ora della morte di Annamaria Bufi. In questo modo crollerebbe anche l’alibi di Bindi, che ha sempre dichiarato di essere rimasto sempre in palestra.
Infine si attende la perizia sull’auto dell’uomo, per verificare eventuali tracce di sangue della ragazza. A insospettire il Pm sarebbe stato la circostanza del lavaggio dell’auto all’indomani del delitto, nonostante Bindi avesse l’abitudine di lavare la vettura solo due volte l’anno.