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Crisi della pesca: Minervini e Stefano incontrano la delegazione di armatori Lunedì gli assessori regionali alle infrastrutture e alla pesca illustreranno la proposta della Regione ai pescatori in agitazione per gli effetti del nuovo regolamento europeo
11 giugno 2010

MOLFETTA - Lo stato di agitazione delle marinerie dell'Adriatico non  si placa. Il nuovo regolamento comunitario relativo alle misure di gestione per lo sfruttamento sostenibile della pesca nel Mediterraneo rischia di mettere in ginocchio una delle principali risorse della nostra economia.
Entrato in vigore il primo giugno, pur se approvato nel 2006, dispone l'utilizzo di reti a maglie larghe e modifica le distanze dalla costa consentite per l'attività di pesca.
"La normativa ha colto le nostre marinerie impreparate. Abbiamo una tradizione pesca secolare, nobile, sana eppure per l'Unione europea insostenibile. Ci sarebbe bisogno di forte innovazione per dimostrare che mare e pesca possono ancora vivere insieme".
La Regione Puglia sta provando a dare il proprio contributo per tamponare la situazione di emergenza di un settore così vitale e oggi drammaticamente a rischio.  Una prima proposta sul tavolo, ovvero la proroga della deroga al regolamento comunitario, è stata dichiarata impercorribile dal Ministro alle politiche agricole Galan per l'indisponibilità dell'Ue, ma la Puglia è capofila delle regioni adriatiche che torneranno all'attacco con il governo proponendo un fermo biologico straordinario per arginare gli effetti del "regolamento Mediterraneo".
I dettagli di tale proposta saranno illustrati alle rappresentanze degli armatori pugliesi, tra cui quella di Molfetta, nel corso di un incontro che si svolgerà lunedì mattina alle 12 nella sede dell'assessorato all'agricoltura (Lungomare N.Sauro 45), al quale interverrà l'assessore alle risorse agroalimentari Dario Stefano e l'assessore alle infrastrutture strategiche Guglielmo Minervini.
Poi mercoledì 16 le trattative si sposteranno a Roma in un nuovo incontro con il ministro Galan.
 

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TERMOLI - Il Ministro Galan ha incontrato, al Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, i rappresentanti del mondo della pesca, cooperative, armatori, sindacati, per affrontare con realismo lo stato di crisi generato dall'entrata in vigore dal regolamento comunitario sulla pesca nel Mediterraneo, che riguarda direttamente più del 25% della flotta da pesca italiana. “Dobbiamo affrontare la crisi” ha sostenuto il Ministro “partendo da considerazioni realistiche, senza illusioni, valutando attentamente ciò che i regolamenti comunitari ci consentono allo stato attuale di avanzata applicazione. Ogni valutazione improntata al facile ottimismo non aiuta la causa”...... “In queste settimane, ereditando le politiche della pesca, e pienamente consapevole dei problemi di un mondo che conosco, ho preso visione degli strumenti concretamente a disposizione del Governo per intervenire, considerando che molte delle competenze sono di natura comunitaria”. “Avviare immediatamente la spesa per il cosiddetto “Caro Gasolio”, ho qui con me la bozza di decreto che nelle prossime ore sarà firmato”. “Avviare il fermo temporaneo utilizzando la cassa integrazione in deroga”. “Stimolare le Regioni al pieno utilizzo dei fondi FEP per le misure di accompagnamento sociale”. “Rendere efficace la spesa dei fondi del Programma triennale della pesca e dell'acquacoltura, prevedendo fin da ora la proroga del programma 2007-2009 con la legge finanziaria 2011.””Sono pronto a mettere tutto il mio impegno per rappresentare le vostre istanze nelle sedi europee e nazionali competenti. Senza illudere nessuno, ma anche senza rinunciare alla possibilità di essere gli attori del governo del settore, utilizzando al meglio la legge delega, acquisendo autorevolezza nel dibattito comunitari della nuova PCP, partendo da una forte spinta evolutiva da dare alla nostra pesca”.


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