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Covid, situazione sempre drammatica in Puglia: la percentuale tra tamponi e nuovi positivi sale dal 7,97 di mercoledì al 13,25% di ieri. Boom dei morti: + 51. Vaccini ancora in ritardo, siamo fra gli ultimi in Italia
09 aprile 2021

BARI – Situazione ancora critica sul fronte dei contagi Covid in Puglia. Stiamo pagando anche il comportamento sconsiderato di alcuni cittadini irresponsabili che nei giorni di Pasqua e Pasquetta hanno violato le regole e si sono dati alla pazza gioia con feste in campagna senza mascherina e senza distanziamenti.

E così la situazione si fa più drammatica, mentre ci sono commercianti e ristoratori che protestano giustamente, ma che non considerano la necessità del rispetto di regole ancora più ferree e dell’aumento delle somministrazioni dei vaccini. C’è perfino qualche irresponsabile che difende gli operatori sanitari che non vogliono vaccinarsi e che, invece, vanno sospesi dal servizio. Se non si capiscono queste regole elementari, le riaperture slitteranno ancora, con danni per tutti.

Occorre la tolleranza zero, reale non a parole per fermare la curva dei contagi e questo si può fare solo a colpi di pesanti sanzioni verso chi non rispetta le regole. Su questo fronte ci vorrebbe una maggiore presenza delle forze dell’ordine e in particolare della polizia locale.

Ma veniamo ai dati. La curva dei contagi ieri è salita in Puglia (+1.974) a fronte di 14.895 test processati, cresce il tasso di positività (13,25% rispetto all'8,24% di mercoledì) e, purtroppo, sale ulteriormente il numero dei decessi, ben 51 (14 in provincia di Bari, 4 a Brindisi, 3 nella BAT, 5 a Foggia, 13 a Lecce, 12 a Taranto.

Preoccupante anche il numero dei nuovi positivi al Covid così distribuiti: 809 in provincia di Bari, 194 a Brindisi, 249 nella BAT, 198 a Foggia, 197 a Lecce, 323 a Taranto, 4 casi di provincia di residenza non nota.

Per quanto riguarda i ricoveri nelle strutture ospedaliere pugliesi, decresce lievemente il numero: dai 2297 di ieri ai 2276 di oggi, ma le strutture sono al collasso.

Sale, per fortuna, il numero dei guariti, dai 147.829 di mercoledì si passa ai 149.726 di ieri. Resta alto il numero dei casi attualmente positivi, 50.755 (ieri erano 50.729). Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 1.963.363 test.

Ma la nota dolente riguarda anche i vaccini: su questo fronte la Puglia è una delle ultime in Italia. La Puglia finora ha ricevuto 970.745 dosi e ne ha somministrate 692.677 pari al 71,4%. Siamo terzultimi. Solo Sardegna e Calabria hanno fatto peggio.
Secondo i sindacati dei medici «il caos regna sovrano». E i ritardi si accumulano. Secondo le proiezioni del Sole24Ore elaborate sulla base dei dati ufficiali del Ministero della Salute, la Puglia è maglia nera per capacità di somministrazione giornaliera dei vaccini: con 10.500 inoculazioni al giorno ci vorrà un anno, 3 mesi e 8 giorni per coprire il 70% della popolazione si evidenzia nella statistica. A conti fatti, dunque, ben 11 mesi di ritardo rispetto all'obiettivo fissato dal governo di completare la campagna vaccinale ad agosto di quest'anno.
Se poi pretendiamo di violare le regole, di continuare con gli assembramenti, di aprire i ristoranti e le altre attività commerciali, i tempi si allungano e a dicembre saremo ancora nel pieno della pandemia. L’obiettivo di riaprire quest’estate appare ancora lontano e questa ipotesi è drammatica per il crollo economico che comporterebbe. Ecco perché serve maggiore severità: meglio chiudere tutto veramente e rispettare le regole, che giocare a fare i “furbetti” (“io non chiudo” come dicono alcuni irresponsabili) e ritardare PER TUTTI i danni economici e la vita sacrificata.

Prendiamo esempio dagli altri Paesi europei che hanno chiuso per 4 mesi (vedi l’Inghilterra) e lunedì riaprono con vaccinazioni fatte e in sicurezza. Gli italiani pensano di essere più furbi degli altri e poi pagano i prezzi più altri: ce lo insegna la storia. Cerchiamo, per una volta, di fronte ai morti che crescono, di essere meno italiani (non siamo mai stati un popolo serio) e più europei.

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