MOLFETTA - Ancora una volta l’Associazione Provinciale Antiracket Antimafia di Molfetta è in prima linea contro le illegalità e a tutela delle vittime, costituendosi parte civile in un processo per reato di usura. In data 13 marzo, infatti, si è tenuta davanti al giudice del Tribunale di Bari l’udienza preliminare nell’ambito del processo che vede imputate quattro persone del sud barese, accusati di usura ai danni di diversi imprenditori della zona di Monopoli. Gli imputati sono stati rinviati a giudizio il prossimo 6 giugno, mentre l’Associazione Provinciale Antiracket Antimafia, rappresentata dall’avvocato Marco di Bartolomeo, ha presentato richiesta di costituirsi parte civile; per le vittime si è invece costituito l’avvocato Maurizio Altomare.
I fatti risalgono ad un arco di tempo tra il 2001 e il 2007 in cui il principale imputato, proprietario di un’azienda specializzata nel riciclaggio di materiali a Monopoli, avrebbe prestato denaro con alti tassi di interessi alle proprie vittime che lavorando sempre nell’ambito del riciclaggio erano costretti a fornirsi dei suoi servizi emettendo altresì fatture e assegni dagli importi gonfiati.
All’imputazione si è giunti grazie alle indagini condotte dalla Guardia di Finanza di Monopoli e al lavoro della Procura di Bari con il dottor Gaetano de Bari, ma prima ancora grazie al coraggio delle vittime di denunciare i soprusi subiti in quegli anni, rivolgendosi all’Associazione. L’accoglimento della richiesta, in un processo dai contorni anche politici, è un chiaro ed importante segnale di contrasto alle attività criminali ed alle molteplici declinazioni che queste possono assumere, conferma il presidente dell’Associazione Renato De Scisciolo, che esprime la sua totale soddisfazione il delicato lavoro fin qui svolto, rafforzando l’impegno su quello che deve essere un fronte comune contro l’illegalità e ribadendo a chiare lettere l’invito alla denuncia.