MOLFETTA - In estate, in questa estate almeno finora particolarmente calda, che cosa c’è di più desiderabile se non potersi rinfrescare con un buon bagno, o almeno con lo stare in riva al mare ad abbronzarsi?
Noi, fortunati abitatori delle zone costiere, abbiamo questa possibilità, a patto di poter accedere alla spiaggia.
Le nostre (spiagge) sono quello che sono, grazie anche alla inciviltà – o meglio – ineducazione di una gran parte di noi cittadini: vi rilasciamo di tutto, dai mozziconi di sigarette ai resti di serate e grigliate in riva al mare. Tanto, come si dice, il mare è grande e pulisce tutto! (Salvo poi restituirlo, magari in un’altra zona costiera, durante le mareggiate; strani fenomeni marini!).
Frequentando una delle spiagge così dette libere – il tratto di litorale alle spalle dell’Istituto Tecnico Amerigo Vespucci – desideriamo proporvi alcune immagini dei varchi di accesso alla spiaggia. E’ un tratto di litorale con ciottoli e ampie zone di scogliera, relativamente pulito (salvo imbattersi, all’indomani degli eventi citati sopra, in pozze maleodoranti di liquidi untuosi, lattine di cartone di bibite varie e gli immancabili piatti e bicchieri di plastica; veramente abbiamo notato anche la presenza di “accessori” in uso alle signore, in particolari momenti; accessori che per decenza ci asteniamo dal documentare fotograficamente, per cui credeteci …a scatola chiusa!).
I Cittadini, la maggioranza, frequentano le spiagge libere; …strane Persone che non hanno forse la voglia, o meglio la possibilità di sobbarcarsi una spesa che può anche essere rilevante (non tutti possono permettersi i costi proposti dagli Stabilimenti e pochi hanno quel raro privilegio di avere in omaggio l’ingresso a prezzo ridotto se non gratis) e che rifiutano l’ipotesi di andare in spiaggia presso una delle tante strutture che vanta la nostra Città. Crediamo che ve ne siano un bel po’, in numero superiore a quelli che si contano sui litorali delle città nostre vicine.
Il lido Nettuno – un’oasi felice di acqua limpida e cristallina …in mezzo a due scarichi di fogna nera fra i più turpi del litorale. New entry?, recentissimo, saranno un paio d’anni, “incastrato” fra la Piscina comunale e lo stadio Paolo Poli. Lido Bahia nome che evoca località esotiche, cresciuto ed autorizzato su una delle scogliere più belle subito dopo la Prima Cala. Era la meta di tanti Cittadini …strani, giovani e vecchi! Ora? non più!. Lido Redonda, a circa cento metri dal Bahia. Lido Belvedere: storico, forse il più …antico, poco prima della piccola insenatura della Seconda Cala (la distanza fra la Prima e la Seconda Cala, in linea d’aria è di poco più di 900 m e si contano la bellezza di tre stabilimenti balneari …al servizio dei Cittadini!). Proseguendo verso Giovinazzo, troviamo subito la piccola (ma sempre invasiva) struttura del Lido Marina Piccola (altro nome che evoca luoghi e situazioni romantiche), seguito a ruota – nel vero senso della parola – dalla famosa Alga Marina, mega struttura con tanto di quel cemento, per la gioia dei piccoli e dei grandi che, non devono mica calpestare vetri di bottiglie, ciottoli traditori, scogli acuminati e residui di banchetti al chiar di luna, in riva la mare. Tutto questo, al netto degli affacci al mare di ristoranti, club privati, terreni incolti ma intransitabili.
Allora, un po’ di conti: ben sette strutture, alcune mega, nel litorale fra il confine territoriale di Bisceglie e la località Seconda Cala! Se questo vi pare poco.
Senza voler sembrare (e, se qualcuno lo pensa, sono affari suoi) a tutti i costi castigatori di costumi, una simile densità, ci sembra un po’ eccessiva. Questo, dal momento che, come è giusto che sia, nella “prestazione della casa” il lido deve assicurare parcheggio e agevole accesso alla battigia (per i clienti), oltre ovviamente ad altri servizi come sdraio, ombrelloni, assistenza di bagnini, bar, toilettes, musica, intrattenimento e quant’altro, stride in modo davvero forte con quello che restaai famosi tipi strani (i comuni Cittadini anch’essi Contribuenti) che vogliono/devono frequentare la spiaggia libera, a cominciare dagli accessi …alla spiaggia libera! Le foto sono eloquenti (si riferiscono ovviamente ai “varchi” descritti che, guarda caso sono fra i due stabilimenti Bahia e Redonda). Vorremmo sommessamente chiedere all’assessore che si occupa del turismo ed anche del progetto “Azione Costiera”: caro assessore, il progetto citato dovrebbe essere teso anche alla valorizzazione delle coste, le spiagge sono parte integrante delle coste; le Imprese che hanno in concessione i tratti di spiaggia dove sorgono le strutture balneari, provvedono a proprie spese all’accesso agevole, lo stazionamento degli ospiti in zone demaniali …restaurate. Premesso tutto ciò e nell’ottica del progetto “Azione Costiera” e dello sviluppo turistico così spesso evocato, è mai possibile che non sia contemplata alcuna azione di agevolazione civile volta a favorire il transito dalle zone di parcheggio al litorale per quelle persone che vanno sulle spiagge libere? Gli spettacoli con l’intervento di Artisti più o meno famosi sono indubbiamente veicoli potenti di attrazione turistica, pur avendo, alcune volte, costi notevoli: sono soldi ben spesi per lo scopo che ci si prefigge. Noi crediamo che realizzare subito delle piccolissime opere di agevole accesso al mare di costo relativamente limitato, abbia, sul turismo specie quello locale (dei Residenti), un effetto altrettanto positivo con il di più che il Cittadino forse percepisce un po’ più di attenzione (da parte di chi amministra) ai problemi, almeno quelli secondari.
Nessuno, è sicuro, pretende che si faccia, in quattro e quattr’otto, quanto c’è intorno a noi di Molfetta: ci riferiamo al litorale di Giovinazzo e a quello di Bisceglie, però, fra le due realtà, un minimo di attenzione anche ai Cittadini (di Molfetta, da noi arbitrariamente definiti strani) che vanno alla spiaggia ti assicuriamo, caro assessore, non guasterebbe. E’ ovvio che la presente istanza si estende a tutti coloro che, per la loro funzione istituzionale, sarebbero coinvolti nella materia.
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