Cosa è una “moneta complementare”?
Le valute o “monete” complementari sono strumenti di commutazione con cui è possibile scambiare beni e servizi affiancando il denaro ufficiale (rispetto al quale si dicono, appunto, complementari). Di solito non hanno corso legale e sono accettate su base volontaria ovvero sono valide limitatamente alla comunità all’interno della quale sono usate alla stregua dei vantaggi di una tessera associativa1. In qualche modo, «si possono considerare valute complementari anche, ad esempio, le miglia accumulate dai viaggiatori aerei, i punti dei supermercati o delle stazioni di servizio, i buoni pasto, i punti raccolti con le ricariche telefoniche, ecc». Un sistema di valuta complementare è infatti accettato e utilizzato all’interno di un gruppo, di una rete, di una comunità per facilitare e favorire lo scambio di merci, la circolazione di beni e servizi all’interno di quella rete sociale, rispetto al resto della comunità. Sperimentazioni di moneta alternativa sono stati fatti in Svizzera, Francia, Italia. Del resto come «Il denaro è un accordo all’interno di una comunità che accetta di utilizzare “qualcosa” come bene di scambio riconosciuto», analogamente «la moneta complementare è una moneta locale “di conto” che serve a porre in essere uno schema di compensazione dic rediti fra imprese locali»2. «Nella logica di un sistema di compensazione, l’impresa A accetterà di essere pagata in moneta di conto locale dall’impresa B, nella precisa misura in cui essa sappia già di poterla spendere presso un’altra impresa N aderente al circuito»3, un circuito che ha come obiettivi l’aumento della quota di scambi locali rafforzando il circuito locale e il tessuto economico ad esso relativo. Per maggiori approfondimenti cfr. anche: https://www.sardex.net/, https://www.wir.ch/it/, https://socialforge.wordpress.com/2012/06/17/lamoneta- complementare-di-nantes/.