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Coro ligneo di san Bernardino, secondo finanziamento del Comune di Molfetta Riformulato l'intervento per «circostanze sopravvenute e imprevedibili»: rinvenuti inediti e raffinati elementi decorativi a tarsia. Grave lo stato di degrado aveva sui pannelli intarsiati, con lesioni e un diffuso attacco di insetti xilofagi
16 maggio 2012

MOLFETTA - Ultimati i restauri della Cappella Passari e delle lunette del chiostro degli Osservanti, nella parrocchia di san Bernardino continuano i lavori al coro ligneo (sec. XVI). Con la cappella appena restaurata, uno dei manufatti più preziosi a Molfetta, uno dei più antichi di Puglia (secc. XV- XVI).
Iniziato nell’ottobre 2010 ad opera dell’impresa di restauro Lorenzoni di Polignano, questo terzo restauro (quello della cantoria e dell’organo Settecentesco è stato il primo) permetterà il recupero del coro tardo gotico in noce, intagliato con alcuni bassorilievi e addossato alle pareti della chiesa nella zona absidale della parrocchia. A quanto pare, nella parte destra del coro sarebbe stato ritrovato uno scheletro di animale che avrebbe anche rallentato i lavori, poi ripresi alla fine del 2011 con lo smontaggio del lato sinistro del coro (guardandolo con l’altare alle spalle) e il risanamento del pavimento e del muro d’ambito sinistri (foto).
Ai finanziamenti statali di quasi 100mila euro (Legge Mancia), nel 2011 si sono aggiunti quelli comunali (40mila euro) quando si è evidenzia l’urgenza di smontare la struttura lignea per il suo rifacimento totale. Nel 2012 ulteriori «circostanze sopravvenute e imprevedibili» hanno comportato una riformulazione dell’intervento e un secondo finanziamento comunale di 15mila euro (delibera GC n.68/12). Infatti, durante i lavori di smontaggio del coro ligneo, sono stati rinvenuti una serie di inediti e raffinati elementi decorativi a tarsia, forse celati da interventi manutentivi precedenti, mentre un grave stato di degrado aveva intaccato i pannelli intarsiati, come riportato nella relazione della direzione lavori, con vistose lesioni e un diffuso attacco di insetti xilofagi.
Restaurati questi manufatti di pregio (a san Bernardino, come in altre parrocchie locali), sarebbe opportuno elaborare un programma concreto e presto attuabile per la loro valorizzazione storico-artistica e culturale, anche in una collaborazione tra Comune, Museo diocesano, associazioni e cooperative del settore (nonostante le risicate risorse pubbliche per i tagli statali, troppe volte male razionalizzate e utilizzate). In questo modo, si capitalizzerebbero al massimo quel tempo e quelle risorse utilizzate per il loro recupero, consentendo ai cittadini e ai turisti di ammirare alcuni angoli particolari nascosti di Molfetta, senza relegarli nelle pagine di libro o in un manifesto politico programmatico.
 
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Autore: Angelica Vecchio
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