MOLFETTA - Come di rito nella giornata di domenica il sindaco di Molfetta Antonio Azzollini e il presidente del consiglio comunale, Nicola Camporeale hanno celebrato l’anniversario di una giornata pietra miliare per la nostra Repubblica Italiana, quella del 25 aprile, Festa della Liberazione dall’occupazione nazifascista, che è stata ricordata dalle autorità molfettesi nella villa comunale.
La cerimonia, che ricorda il 65° anniversario della Liberazione, si è svolta regolarmente accompagnata dalle note della Banda “Maestro Angelo Inglese”.
Non sono mancati i cori di protesta contro il fascismo “Ora e per sempre resistenza” e “Via i fascisti dal corteo”. In ogni modo la celebrazione si è conclusa senza problemi in piazza Municipio.
C’era poca gente, anche perché il rituale di questi ultimi anni, con il centrodestra al governo della città, è sempre uguale e quasi forzato, discorso senza passione, come un fatto dovuto, senza parlare di fascismo e nazismo e soprattutto senza ricordare il sacrificio dei partigiani e la Resistenza, per non turbare i post fascisti presenti nella maggioranza a Molfetta e in Italia. Discorso di circostanza di 5 minuti del sindaco e poi veloce corteo per adempiere ad un dovere imposto, più che sentito, tutto in fretta, quasi con vergogna.
E’ questo l’esempio che si trasmette ai giovani, sono questi i valori della patria e della democrazia che questa città promuove. Un passo indietro di 85 anni e un’offesa anche all’Unità nazionale, di cui ricorre il 150° anniversario, per non turbare la Lega e Bossi, come ordina il grande capo a Roma, meglio parlare di federalismo e della divisione dell’Italia nel regime dei nostri giorni.
La cerimonia del 25 aprile a Molfetta con il coro di protesta è nella
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