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Coordinamento della Associazioni Antiracket della Puglia: Tano Grasso continui ad essere il nostro Presidente onorario
18 giugno 2017

BARI - Il Coordinamento della Associazioni Antiracket della Puglia in assemblea straordinarie per discutere in merito alla lettera di dimissioni inviata dal Presidente onorario Tano Grasso successivamente all’articolo pubblicato su quotidiano “La Repubblica”, in data 10 maggio 2017.

Un articolo che il Coordinamento considera dai toni fortemente diffamatori e non veritieri in particolare nei confronti della figura del presidente onorario, che come esplicato dalla stessa dicitura, non costituisce una carica elettiva ma un riconoscimento all’impegno profuso, al coraggio dimostrato mettendosi alla testa di un movimento volto a ribellarsi alle logiche scriteriate e asfissianti dell’illegalità.

Per questo il Coordinamento pugliese all’unanimità non ha inteso accettare le dimissioni di Grasso, sebbene ne comprende la natura e condivide l’estrema amarezza di un attacco gratuito. Poiché un attacco al nostro Presidente onorario è allo stesso tempo un attacco a noi, a ogni singolo componente volontario che ogni giorno opera sul territorio, tra la gente, tra le vittime

Siamo consapevoli che, alla luce degli ultimi avvenimenti che hanno coinvolto in modo negativo alcune presunte associazioni operanti nel settore antiracket, sia più facile colpire nel mucchio; ma seppure risulta più difficile distinguere e isolare le “mele marce”, pensiamo che sia sempre meglio abbandonare una visione generalista per concentrarsi sul dettaglio, per vedere i risultati del movimento antiracket italiano che non ha mai smesso di credere nei valori che lo muovono.

E qui, in Puglia, i risultati ci sono, sono tangibili così come tangibile è l’incoraggiamento del Presidente Grasso, la sua presenza nelle aule di tribunale, anche quando le istituzioni erano assenti. Per questo non possiamo che ringraziarlo. Per questo non possiamo accettare quelle dimissioni frutto di sospetti e di una penna che ha voluto solo ferire mentre tutto attorno si cerca di ricostruire con coraggio e dedizione, si cerca di aiutare a rialzarsi esistenze spezzate dalla malavita spietata che lascia sul campo solo vittime.

Per questo non possiamo accettare quelle dimissioni, perché facendolo faremmo un torto non tanto al Presidente, quanto a quelle stesse vittime che credono in noi.

Sono queste le motivazioni che ci spingono a perseguire il nostro obiettivo di legalità, a profondere maggior impegno in quello che facciamo e a chiedere a Tano Grasso di continuare a essere il nostro Presidente onorario.

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