Conversazione su Dante a cura del Movimento Area pubblica di Molfetta
MOLFETTA - Domenica 21 febbraio, alle ore 18, si è tenuta sulla piattaforma Zoom l'annunciata conferenza/conversazione su Dante, organizzata dal Movimento politico molfettese Area Pubblica, intitolata “Dante, Cantor Rectitudinis”.
L'evento, ideato e condotto dalla prof.ssa Anna Pacifico, docente di Lettere presso il Liceo Scientifico “A.Einstein” di Molfetta - nonché socia fondatrice del Movimento Area Pubblica -, nasce dalla ricorrenza del 700° anniversario della morte del Sommo Poeta ed ha inteso approfondire alcuni aspetti dell’attività politica e civile dell'Alighieri.
A settecento anni dalla sua morte Dante continua ad illuminarci dalle pagine delle sue opere. Nel Convivo infatti sottolinea l’irrevocabile necessità di una formazione adeguata e mirata per chi aspira a ricoprire cariche politiche. Nel De Vulgari Eloquentia sostiene l’inderogabilità della padronanza linguistica, condizione indispensabile per la realizzazione della “cittadinanza attiva”.
Predittiva l’indicazione fornita nel de Monarchia in cui Dante perora la causa della divisione di compiti tra Stato e Chiesa, in quanto l’ingerenza della seconda nelle competenze del primo determina una dannosissima deriva istituzionale. Profetica la sua individuazione dei meccanismi perversi dell’azione politica, dalla macchina del fango (Pier delle Vigne, Manfredi) alla deplorevole neutralità (gli ignavi), dalla faziosità radicalizzata (guelfi bianchi e neri) all’interessato cambio di schieramento (cardinal Ruggieri) e alla duplice morale pubblica e privata. Il poeta fiorentino risulta spietato nell’indicare nell’avidità, “la lupa”, la causa della decadenza della società ma sa essere anche propositivo nell’indicare i modelli positivi di San Francesco, Giustiniano e di se stesso.
“Il lascito che Dante ci tramanda”, - questo il commento di Livio Mancini, Presidente di Area Pubblica, come saluto ai circa 70 partecipanti alla interessante videoconferenza – “è l’invito esteso a tutti i cittadini a divenire “Cantor Rectitudinis”.