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Convegno sulla riforma della sanità penitenziaria a Trani Lunedì 28 aprile alle ore 9 nell'aula bunker del supercarcere
24 aprile 2008

TRANI - Personaggi di spicco si avvicenderanno lunedì 28 aprile a Trani, nel Convegno incentrato sulla Sanità penitenziaria, che si terrà nell'aula bunker del supercarcere. Il presidente della Regione Vendola Nichi Vendola, il commissario straordinario ASL/BA Lea Casentino e Rocco Canosa, il vicecapo del DAP Armando D'Alterio, il dirigente del Centro Giustizia Minorile Francesca Perrini il responsabile Regionale dell'associazione Libera Don Raffaele Bruno, la Segretaria Nazionale della CGIL FP Rossana Dettori e tanti altri ancora tra operatori, politici e dirigenti parleranno di quanto la effettiva applicazione del d.l. 230/99 possa essere importante per la difesa della qualità della vita e della dignità della pena quali condizioni indispensabili per un reale recupero sociale. Moderatore il dott. Giuseppe Gesmundo, coordinatore regionale Funzioni centrali della Cgil Fp. L'attuazione della riforma del d.l. 230/99, che prevede il trasferimento delle competenze della medicina penitenziaria dal Ministero della Giustizia al Servizio Sanitario nazionale è stata finora limitata alla sola parte relativa alle tossicodipendenze. Ciò ha consentito il permanere di un servizio sanitario, a disposizione dei ristretti, approssimativo, arcaico, autorefenziale, basato sull'emergenza, subordinato alle esigenze di ordine e sicurezza, in netta contrapposizione alla norma costituzionale che garantisce anche ai cittadini privati della libertà pari diritti alla salute e alla cura. Vale a dire che una grande quantità di detenuti affetti da gravi patologie, sieropositivi, con problemi mentali, portatori di handicap e madri e figli da zero a tre anni si sono visti esclusi da interventi di prevenzione e cure appropriate delle malattie. Sulla tutela del diritto alla salute (anche degli “esclusi sociali”) ha prevalso in passato la resistenza alla riforma da parte dei due Dicasteri interessati ma anche l'atteggiamento indifferente e prudente di istituzioni e forze politiche. Il 13/06/06 un protocollo di intesa tra Regione Puglia, Provveditorato e Centro Giustizia Minorile ha definito le azioni che assicurassero un'assistenza sanitaria integrata tra le strutture delle due amministrazioni, così come viene riportato nel Piano regionale della salute 2008/10. Finalmente, con la legge finanziaria 2008 il Parlamento ha trasferito al Servizio Sanitario nazionale le risorse finanziarie relative all'assistenza sanitaria dei detenuti e un decreto del Consiglio dei Ministri ha indicato il 31 marzo quale data per individuare il personale e i beni che passeranno alle AA.SS.LL. competenti per territorio. Noi, con il nostro incontro, vogliamo sensibilizzare la cittadinanza, ancora una volta e ancora di più, alle problematiche urgenti e preoccupanti di cui sopra e contribuire all'accelerazione del percorso che sancirà un passaggio di civiltà dovuto. Passaggio che riconosce dignità e diritto di esistere decorosamente per tutti, anche quando si sconta una pena. Pena che ha come fine ultimo la rieducazione e la reintegrazione nella società e non può consistere nella negazione dei diritti più elementari, quali quello alla salute.
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