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Contrasto del gioco d'azzardo l'amministrazione comunale di Molfetta in campo I Comuni di Molfetta e Giovinazzo puntano a coinvolgere direttamente i titolari e gli operatori delle sale gioco e tabaccherie. Tra le misure di contrasto si sta studiando anche un marchio “no slot” per i locali
21 maggio 2014

MOLFETTA - Le situazioni di dipendenza dal gioco hanno raggiunto negli ultimi anni elevati livelli di criticità. “L’amministrazione comunale non è indifferente rispetto a questo fenomeno che si manifesta nella comunità cittadina”, spiega l’assessore alla socialità Bepi Maralfa (copia), intervenuto ieri all’apertura del Corso di Formazione per il contrasto del gioco d’azzardo che i Comuni di Molfetta e Giovinazzo hanno organizzato, nell’ambito del Piano sociale di Zona, in collaborazione con il Dipartimento per le Dipendenze Patologiche ASL/BA, il Centro per il Gioco d’Azzardo Patologico, la Fondazione anti-usura e la Guardia di Finanza.

“Dobbiamo fare di più – continua l’assessore – la risposta degli operatori, i titolari di sale da gioco, bar, tabaccherie è stata insufficiente. Ci rivolgiamo direttamente a loro con questo corso di formazione ma stiamo anche pensando a un marchio per i locali no slot sul territorio comunale e al riconoscimento di piccole agevolazioni per chi fa questa scelta tra le azioni di contrasto che possiamo mettere in campo”.
Il Comune di Molfetta ha già approvato un ordine del giorno per l’adesione al Manifesto dei sindaci contro il gioco d’azzardo nel Consiglio comunale del 3 marzo 2014, chiedendo una maggiore attenzione al Governo nella politica di regolazione dei giochi e delle sale da gioco.
C’è poi l’altro piano. Quello dell’azione preventiva, dell’intervento sulle cause di quello che può essere un malessere relazionale e di insoddisfazione personale e sociale. “Stiamo seguendo – ha aggiunto Maralfa - con attenzione la campagna di sensibilizzazione tra i giovani e le famiglie che sta conducendo l’Azione Cattolica Diocesana. È importante promuovere sulla tematica una sinergia con altre realtà culturali e sociali perché solo una  capillare opera di sensibilizzazione e di formazione dell’opinione pubblica può contribuire a modificare stili di vita pericolosi”.
Il corso è strutturato in cinque incontri complessivi, di cui tre si svolgeranno a Molfetta, presso la fabbrica di S. Domenico e due a Giovinazzo, presso la Sala S.Felice. Il prossimo incontro si terrà il 26 maggio alle ore 11 a Giovinazzo sul tema: “Le modalità di approccio verso soggetti a rischio di dipendenza”, interverrà la dottoressa Rossella Melpignano, psichiatra referente GAP.
Il 3° incontro è programmato il 3 giugno alle ore 11 alla Fabbrica di S.Domenico sul tema: “Come attivare la rete di aiuto”, interverrà il dottor A. Taranto, dirigente del dipartimento per le dipendenze patologiche Asl/Ba.
Il 4° incontro sarà il 9 giugno alle 11 alla Fabbrica di S. Domenico per gli “Aspetti giuridici della problematica concernente la dipendenza, relativamente alle conseguenze personali e sociali”, interverrà il Ten. della Guardia di Finanza, Giuseppe Parisi. L’ultimo incontro il 16 giugno alle ore 11 nella Sala S.Felice-Giovinazzo per “L’esperienza della Fondazione anti-usura” con l’avv. Attilio Simeone.                                                                                  

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