Consulta Femminile: solidarietà ai medici, al personale infermieristico, ai pazienti dell'ospedale di Molfetta
MOLFETTA - «Inaccettabili le condizioni imposte dal nuovo piano regionale per la Sanità al nostro presidio ospedaliero e a quello, a noi vicino, di Corato», dice la presidente della Consulta femminile prof.ssa Alina Gadaleta Caldarola (foto), in un documento letto al termine della manifestazione organizzata dai sindaci di Molfetta Paola Natalicchio e Corato Massimo Mazzilli davanti all’ospedale di Molfetta (Nella foto: Natalicchio, Mazzilli, Gadaleta Caldarola)
«Non è campanilismo ma è indignazione di fronte a provvedimenti che intendono penalizzare strutture e professionalità valide e funzionanti. Grave privare un comprensorio abitativo così consistente come quello di Molfetta - a cui vanno aggiunte anche le utenze di Terlizzi, Giovinazzo, Ruvo, Corato - di servizi fondamentali come urologia, cardiologia e l'ambulatorio di pediatria. E ancora inaccettabile é la chiusura del punto nascita presso l'ospedale di Corato.
La Consulta femminile di Molfetta intende chiedere ragioni di queste scelte fatte in nome di costi e bilanci aziendali a discapito della umanità e salute dei cittadini. Come si può chiudere, spostare, ridurre posti letto e reparti in previsione di accorpamenti in grandi ospedali che ancora non ci sono? Senza neanche assicurare prima quei servizi territoriali di assistenza e prevenzione promessi da tanto e mai attuati?
Ci auguriamo che prevalga la ragionevolezza e che si rivedano le strategie. Nel rispetto del sanità pubblica e del diritto alla tutela della salute. E soprattutto perché i diritti alla cura e alla prevenzione siano assicurati a chi non può permettersi il privato».