Consorzio Asi: l'ex sindaco Azzollini dopo l'avvio dell'azione legale nei suoi confronti, molla la poltrona dell'Asi
Strana coincidenza con le contemporanee dimissioni del presidente di Confindustria Bari, ing. Domenico De Bartolomeo e la richiesta di azzeramento della presenza dei politici dal Consorzio dell'area industriale di Bari
MOLFETTA – E’ stata necessaria l’ennesima azione legale nei suoi confronti per schiodarlo dalle poltrone alle quali è sempre stato incollato. Il riferimento è all’ex sindaco di centrodestra di Molfetta, sen. Antonio Azzollini (foto), che finalmente si è dimesso dal consiglio di amministrazione dell’Asi, incarico che ricopriva illegittimamente (ma ai doppi e tripli incarichi illegittimi, il senatore ci aveva già abituati, noncurante delle regole democratiche e dell’etica istituzionale). L’attaccamento al potere fine a se stesso e la scelta di creare difficoltà alla nuova amministrazione di centrosinistra, non accettando la volontà popolare che aveva eletto il nuovo sindaco di centrosinistra Paola Natalicchio, ha creato non pochi problemi alla gestione dell’Asi, dove si era creato il paradosso del sindaco attuale presente solo in assemblea, e dell’ex sindaco presente in consiglio di amministrazione, quindi nella stanza dei bottoni, dove si decide. Avendo deciso Azzollini di non dialogare (come del resto è suo costume antidemocratico) con l’attuale sindaco, si era creata una paralisi a tutto danno degli imprenditori (che, però, non avevano avuto mai il coraggio di denunciare). Quegli stessi imprenditori dell’Associazione locale che il senatore ha sempre chiamato alle sue assemblee di partito e alle quali (vedi l’ultima dei primi giorni di gennaio) gli imprenditori molfettesi, che a parole si dichiarano indipendenti, ma che in pratica accorrono quando il senatore chiama. Certo che appare strano questo comportamento di dipendenza e di ossequio.
Ma c’è anche un’altra lettura delle dimissioni di Azzollini, sulle quali riportiamo anche le dichiarazioni del sindaco Paola Natalicchio e del consigliere regionale Guglielmo Minervini che avevano entrambi preso posizione: il secondo con una richiesta ufficiale al governo regionale e la prima con l’azione legale contro l’illegittimità della situazione. Come mai Azzollini ha deciso di dimettersi, dopo le dimissioni dallo stesso consiglio di amministrazione dell’Asi dell’ing. Domenico De Bartolomeo, presidente di Confindustria Bari, per protesta contro l’ingerenza della politica? Lo stesso De Bartolomeo aveva ottenuto recentemente che fosse azzerato il compenso di 1.200 euro mensili ai consiglieri. In pratica con le sue dimissioni, De Bartolomeo ora vuole azzerare anche l’Asi, chiedendo un nuovo ente, non più condizionato dai politici, ma con un amministratore unico che sia un imprenditore.
A questo punto la poltrona non serviva più e Azzollini, sempre svelto nelle decisioni quando si tratta di passare da un partito all’altro o da una posizione politica e amministrativa scomoda a una meno imbarazzante. Questa sembra la lettura più aderente alla realtà delle sue dimissioni. Lo stesso Azzollini si è affrettato a dichiarare che "le mie dimissioni dal consiglio di amministrazione dell'Asi si sono rese utili per evitare un conflitto tra il socio Comune di Molfetta e lo stesso organo di amministrazione".
Come mai Azzollini si accorge solo ora del conflitto di interessi e della sua posizione illegittima. Non appare un po’ tardiva e forzata la sua scelta solo in presenza dell’azione legale e dei fatti nuovi che rischiano di far perdere consistenza al Consorzio dell’area industriale di Bari? A queste considerazioni, fatte anche dal sindaco di Molfetta, Paola Natalicchio, il senatore, a corto di argomenti, preferisce non replicare.
Resta il fatto che per 3 anni ha ricoperto illegittimamente una carica a danno della città solo per motivi politici. Meglio tardi che mai, ma forse ora è già troppo tardi, in vista di una possibile liquidazione dell’Asi.
Un interrogativo, però, sorge spontaneo: le dimissioni di Azzollini sono state concordate con Domenico De Bartolomeo? La contemporaneità e la coincidenza delle dimissioni appare quantomeno strana. Forse nei prossimi giorni la situazione sarà più chiara. Intanto registriamo i commenti del sindaco Paola Natalicchio e del consigliere regionale Guglielmo Minervini.
«Apprendo dal Presidente del Consiglio di amministrazione dell’Asi, Nicola Martinelli, che dopo la diffida del Comune di Molfetta sulla sua evidente incompatibilità Antonio Azzollini si è dimesso dal Cda dell'Asi. Un gesto tardivo, dopo mesi di attaccamento alla poltrona caratterizzati da una inerzia assoluta nei confronti dei bisogni del territorio industriale molfettese”. Così il sindaco di Molfetta Paola Natalicchio commenta
la notizia delle dimissioni, arrivate dopo aver sollevato la questione nelle assemblee dei soci e la recente attivazione di una azione legale in via stragiudiziale per ripristinare la legittima composizione del Consiglio di Amministrazione del Consorzio A.S.I. di Bari, del quale fa parte il Sen. Antonio Azzollini, eletto a novembre del 2011 (quando era sindaco di Molfetta) e in carica fino a ieri nonostante la sopravvenuta incompatibilità.
L’art. 13 dello Statuto dell’ASI dispone espressamente che non può ricoprire la carica di componente del CdA chi si trovi in condizione di incompatibilità a ricoprire la carica di Sindaco di uno degli Enti consorziati.
L’art. 13, comma 3, del D.L. 13/08/2011 n. 138 convertito con la Legge 14/09/2011 n. 148, sancisce che le cariche di deputato o di senatore sono incompatibili con qualsiasi altra carica pubblica elettiva di natura monocratica relativa ad organi di governo di enti pubblici territoriali aventi popolazione superiore a cinquemila abitanti.
“Molfetta – spiega Natalicchio – dal 2013 ha vissuto il paradosso di essere rappresentato dall'ex sindaco in consiglio di amministrazione e dall'attuale sindaco in assemblea. Un assetto che ha impedito ogni forma di dialogo, anche perché le pochissime decisioni prese in questi anni dal cda Asi sono state prese a porte chiuse, con il grande fallimento sul tema della mitigazione idraulica, sui cui l'Asi ha interrotto la progettazione per ragioni che ancora non ci sono chiare e di cui chiederemo conto in ogni sede”.
“Alle dovute dimissioni di Azzollini – aggiunge il sindaco di Molfetta – si affiancano quelle di Domenico De Bartolomeo, che ha con coraggio evidenziato l'assenza di ascolto degli imprenditori nell'attuale Cda. Non sono tuttavia d'accordo con la sua proposta di amministratore unico perché il governo di un consorzio così complesso come l'Asi non può essere accentrato né dalla politica né dall'impresa. Bisogna cercare e trovare rapidamente un nuovo rispettoso equilibrio tra le esigenze di sviluppo sostenibile della città e i bisogni del mondo economico.
I Comuni devono rimanere rappresentati, perché dall'Asi passano scelte come i piani urbanistici, le opere di mitigazione idraulica, le grandi manutenzioni, le infrastrutture digitali. Sono convinta che le imprese devono recuperare la dignità e la centralità che hanno perso nel tempo. E l'Asi deve tornare un laboratorio operativo capace di promuovere servizi e sviluppo per le zone industriali di Bari e Molfetta, tra le più importanti dell'intero Meridione».
In una nota Guglielmo Minervini, capogruppo di 'Noi a Sinistra' in Consiglio Regionale, commenta: «Bene le dimissioni di Azzollini dall'ASI. Si chiude finalmente una vicenda che aveva dell'incredibile, con il doppio incarico di Senatore e membro del Cda in totale contrasto rispetto alle norme sulla compatibilità dei componenti del Cda. Nei scorsi giorni avevo depositato un'interrogazione per chiedere al governo regionale d'intervenire al fine di esigere il rispetto della norma, proprio come aveva fatto, in altre sedi, anche il Comune di Molfetta. Adesso l'Asi riassume la legittimità necessaria per poter svolgere le proprie importanti mansioni ai fini dello sviluppo e della crescita del territorio».
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