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Consiglio Comunale di Molfetta: discusse e approvate le questioni finanziarie, rinviate quelle urbanistiche Approvato all'unanimità l'ordine del giorno per la vertenza Bosch
30 luglio 2019

MOLFETTA – Nell’ultima seduta del Consiglio comunale prima delle vacanze, tenutasi ieri pomeriggio, la nota politica più evidente è stata l’incremento del gruppo consiliare NOI (Nuove Officine delle Idee). A passare nelle file della formazione che riunisce gran parte dei consiglieri di maggioranza (la cui nascita è stata ufficializzata nel consiglio comunale dello scorso 14 giugno), i consiglieri Giuseppe Balestra e Dario De Robertis. Quest’ultimo ha spiegato la scelta con la volontà di aggregare le forze politiche: «i risultati di due anni di lavoro di questa amministrazione, cominciano ad essere sotto gli occhi di tutti. Diamo un segnale forte di coesione di questa maggioranza. È per questo che la “lista del sindaco” (i due consiglieri erano stati eletti nella lista civica “La Molfetta in più” – ndr) ha fatto questo passo, con queste tempistiche, per ribadire che questa maggioranza sostiene convintamente il sindaco Tommaso Minervini».

Restano fuori dalle Nuove Officine delle Idee i tre consiglieri in quota PD: il presidente del Consiglio comunale Nicola Piergiovanni, Giuseppe De Nicolò e Giovanni Facchini.

La discussione nella seduta di ieri si è concentrata sui primi tre punti all’ordine del giorno, tutti legati al Bilancio (salvaguardia degli equilibri per l’esercizio 2019 ai sensi dell’art. 193 del D.Lgs n. 267/2000; riconoscimento legittimità debiti fuori bilancio per l’importo di € 5.599,38, debiti derivanti da sentenze esecutive di condanna dell’Ente; approvazione bilancio consolidato 2018).

Entro il 31 luglio, infatti, va confermata la salvaguardia del bilancio (ossia la conferma della permanenza dell’equilibrio di bilancio e della correttezza dell’utilizzo di eventuali residui nonché della copertura di eventuali debiti fuori bilancio, in altre parole che i conti siano in ordine e che ci siano fondi per pagare eventuali debiti inizialmente non ipotizzati nel bilancio di previsione).

Questione particolarmente importante, poiché la mancata conferma della salvaguardia equivale alla mancata approvazione del bilancio stesso e porterebbe, quindi, allo scioglimento dell’Ente inadempiente.

Una discussione fondamentale, dunque, per la nostra città, che si è aperta con la relazione del sindaco Tommaso Minervini, il quale ha evidenziato il sostanziale equilibrio del bilancio, sottolineando, tra l’altro, che il fondo di riserva conta 350 mila euro. Ha annunciato che il Comune di Molfetta si è aggiudicato diversi finanziamenti nazionali e regionali, ad esempio 170 mila euro per l’efficientamento energetico, 400 mila euro per gli interventi di conservazione e recupero del patrimonio comunale, un milione e mezzo per la pista ciclabile Molfetta-Giovinazzo (rivisitato alla luce delle osservazioni e delle valutazioni del PUMS approvate in Consiglio comunale; si prevede, quindi, un percorso attraverso la viabilità costiera e non più lungo la ex Statale 16).

Grazie ai finanziamenti ottenuti e a economie di spesa, potranno essere anticipate al 2019 opere la cui esecuzione era prevista nel 2020 (PON su legalità, iniziativa relativa ai beni confiscati alla criminalità organizzata; recupero delle cosiddette “ciminiere” – lotto 10, messa in sicurezza della scuola San Giovanni Bosco, recuperando anche una parte attualmente inutilizzata, acquisto di ulteriori tre autobus, buoni servizio anziani e disabili).

Nel presentare il bilancio consolidato (la normativa prevede che in Consiglio comunale venga approvato il documento che fornisce un prospetto generale di tutta l’area del bilancio pubblico – n.d.r.), che per Molfetta comprende anche i bilanci delle tre municipalizzate e del consorzio ASI, il sindaco ha sottolineato che per la prima volta la MTM presenta un bilancio in attivo (anche se l’utile è minimo, come ha rimarcato il primo cittadino, rappresenta una tendenza positiva). Con l’acquisizione di 8 nuovi pullman si completerebbe il rinnovo della rete di trasporto pubblico, abbattendo drasticamente i costi di manutenzione.

Tra i lavori che dovrebbero partire a settembre, sono stati evidenziati gli interventi relativi alla rotatoria di via Terlizzi e piazza Principe di Napoli.

Lo stato di avanzamento del piano di programma dei Lavori Pubblici e, soprattutto, delle variazioni che dovrebbero riguardarlo, soprattutto alla luce dei nuovi finanziamenti, è stato illustrato dall’assessore Mariano Caputo, il quale, tra l’altro ha elencato anche i lavori ormai completati da piazza Aldo Moro alla scala Monacelle.

Intenso il dibattito successivo, in cui è stata lamentata, da parte di consiglieri di minoranza (Antonello Pisani, Paola Natalicchio) la mancanza di un dirigente del settore finanziario e del competente assessore.

Diverse le questioni che hanno, però, catalizzato la discussione.

La prima è la questione delle società partecipate che, secondo l’opposizione di centrodestra (sono intervenuti i consiglieri Pisani e De Bari) non sarebbero delle aziende sane e produttive, ponendo dubbi sulla sostenibilità futura di queste aziende pubbliche.

Di contro, la consigliera di opposizione di sinistra, l'ex sindaco Paola Natalicchio ha invitato a tener conto dei numerosi dipendenti (che non potrebbero essere assorbiti dal Comune di Molfetta) e il consigliere di maggioranza Facchini.

Altro tema che ha animato il dibattito sono le scelte in ordine di mobilità, parcheggi, riqualificazione di piazza Aldo Moro. Diametralmente opposte le visioni di maggioranza e opposizione. Se in molti condividono la scelta di realizzare piste ciclabili, non altrettanto condivisa è la scelta di destinare a velostazione l’area inizialmente acquisita per realizzare un parcheggio nei pressi della stazione ferroviaria. Una scelta che, come hanno riferito anche alcuni lettori, priva il quartiere di 70 nuovi posti auto mentre, contemporaneamente, proprio la pista ciclabile a doppia corsia, in fase di realizzazione su via Giulio Cozzoli, va drasticamente a ridurre il numero di parcheggi disponibili.

Paola Natalicchio ha sottolineato la riduzione dei fondi per i cantieri di servizio rispetto a quelli destinati al cosiddetto servizio civico, chiedendo se si tratti di un diverso orientamento sulle politiche di sostegno al reddito. La Dirigente del settore ha chiarito come questa variazione sia scaturita dall’introduzione del “Reddito di cittadinanza”. Per le politiche di sostegno al reddito non c’è la possibilità di cumulare gli interventi; diversi utenti hanno optato per il reddito di cittadinanza, così, allo stato attuale sono state presentate solo 50 richieste di cantieri di servizio; immutate, invece, quelle per i lavori socialmente utili.

Con il voto favorevole dei 15 consiglieri di maggioranza e quello negativo dei 6 consiglieri di opposizione, i tre provvedimenti in discussione sono stati approvati.

Approvato all’unanimità l’adeguamento del compenso per il Collegio dei Revisori dei Conti poiché, come ha sottolineato il sindaco Tommaso Minervini, è stato necessario dare risposta a una normativa nazionale.

Rinviata la discussione sui punti riguardanti l’urbanistica, la massima assise cittadina ha approvato, ancora una volta all’unanimità, l’ordine del giorno sulla vertenza che è in corso per la Bosch a Bari, «azienda multinazionale tra le più importanti insediate nella nostra regione», come ha ricordato il consigliere dell'opposizione di sinistra Gianni Porta, che ha valutato la possibilità di 600 esuberi. L’intento dei consiglieri di minoranza che hanno promosso l’ordine del giorno, è stato quello di porre un segno di solidarietà ai lavoratori anche di segnale alle istituzioni dell’area metropolitana.

Tutti concordi gli interventi dei rappresentanti delle diverse forze politiche, nel corso dei quali sono state evidenziate altre situazioni problematiche del nostro territorio e non è mancato l’invito, da parte della consigliera De Bari, ad essere attenti alla realtà molfettese.

 

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Autore: Isabella de Pinto
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