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Consiglio comunale, ancora bagarre per l'assestamento generale al Bilancio preventivo 2011 Siparietto politico-personalistico tra l'assessore la Grasta e il capogruppo di opposizione Salvemini, accusato di dire «fesserie» in consiglio. Dubbi sull'avanzo di amministrazione, ottenuto anche con residui attivi in prescrizione e alcuni risalenti agli anni '90. Discusso il ritardo sull'assegnazione dei lotti edificabili alle cooperative
30 novembre 2011

MOLFETTA - Adottato a maggioranza l’assestamento generale di 467mila euro al Bilancio preventivo 2011 (opposizione astenuta), condito dal siparietto tra l’assessore al Bilancio Giulio la Grasta e il capogruppo di opposizione Mino Salvemini (Pd), accusato di elargire «fesserie» contabili al consiglio sul bilancio comunale. In realtà, Salvemini discuteva gli equilibri di bilancio dopo il disavanzo di gestione del 2010 (-800mila euro), ricordando la necessità di un attento monitoraggio degli accertamenti di competenza per il 2011 (come fissato dall’art.193 del TUELL), invece di affidarsi a un «atto di fede» e giostrare sui residui attivi (entrate) per ottenere l’avanzo di amministrazione.
Toccato un tasto dolente per l’amministrazione Azzollini? Infatti, Salvemini ha ricordato che l’avanzo di amministrazione 2010 (quasi 882mila euro) si basa innanzitutto su alcuni crediti del 2006 che stanno per prescriversi (compartecipazione Irpef da 55mila euro, Tarsu da 290mila euro, oneri di urbanizzazione da 165mila, fitti fabbricati da 62mila euro, case parcheggio da 10mila euro, affitti commerciali da 6mila euro, ecc.). Complessivi 881mila euro di cui non è stato ancora dimostrato l’avvenuto avvio delle procedure esecutive.
A questi crediti si aggiungono residui del passato che, pur privi del titolo, sono mantenuti in bilancio: mutuo per Palazzo Dogana del 1987 (50mila euro, depositati alla Cassa Depositi e Prestiti, ma bloccati dalla Regione, ha aggiunto Azzollini), Torrione Passari del 1999 (140mila euro), mutuo campo di calcio della 167 (130mila euro). O sono ancora citati in bilancio perché riciclati in altro uso? Non è possibile approvare «un avanzo di amministrazione che autorizza l’amministrazione a prelevare delle somme dalla cassa comunale, già impegnata, per destinarli a determinati capitoli, se l’incasso di quei residui attivi non è sicuro», secondo Salvemini. Sarebbe come «vendere la lana senza la pecora».
Intervento improvviso dell’assessore la Grasta che ha ribadito la realtà di quell’avanzo, accusando Salvemini di dire «fesserie», mentre con grande difficoltà e imbarazzo il presidente del Consiglio comunale, Nicola Camporeale, cercava di riportare la calma in aula. Comportamento giustificato dal capogruppo di maggioranza, Angelo Marzano (Pdl), per il reiterato e abitudinario «fare le pulci sotto i tappeti» da parte del consigliere Salvemini in materia contabile. Il bilancio comunale sembra toccare le corde dell’amministrazione: perché per il bilancio non si dovrebbe parlare anche di numeri? Perché nessuno spiega il significato di bilancio «reale», “facendo le pulci”?  
 
Disavanzo nel 2011? Secondo Salvemini, il rischio è ritrovarsi anche per il 2011 con un disavanzo di amministrazione, che sembra parta già da -580mila euro (trend solo tendenziale), squilibrando di bilancio.
Il Sole24Ore consiglia maggiore attenzione all’anzianità dei residui per la contabilizzazione delle entrate e delle spese di competenza (parte corrente o relative al conto capitale) ma soprattutto per la gestione dei residui attivi e passivi degli esercizi precedenti. Gli enti devono farsi trovare pronti alla stesura dei nuovi documenti di programmazione. Lo saprà bene il sindaco Antonio Azzollini che in consiglio sfoglia e ritaglia proprio quel quotidiano.
«Il comune deve per legge fare un bilancio di cassa, nel contempo deve avere un bilancio di natura economica - ha spiegato Azzollini con fare bizantineggiante - bisogna tenere la gestione di cassa (avanzo di amministrazione, ndr) come indicazione e naturalmente le competenze, per il diverso criterio di contabilizzazione, possono portare ad un disavanzo di gestione». Dunque, quello del Comune di Molfetta non è un disavanzo effettivo.
 
L’avanzo di amministrazione 2010. Spese legali, assistenza ordinaria e straordinaria, servizio civico, attività culturali, manutenzione ordinaria e straordinaria, queste le destinazioni dell’avanzo di amministrazione 2010 elencate dall’assessore La Grasta, che ha anche ricordato la maggiore attività accertativa del Settore Tributi (+100mila, di cui 30mila di riaccertamento Ici).
Dal bilancio 2011 sono stati cassati gli utili della Multiservizi (168mila euro), compresi nella parte attiva, per disposizioni statuarie inclusi in testa alla Multiservizi? «Sono utili non ancora accertati», la replica del dirigente del settore Economico-Finanziario, Giuseppe de Bari, alla domanda di Salvemini, che ha sollecitato a una maggiore attenzione alle spese legali (1,3milioni di euro, quasi 4mila euro al giorno ogni anno), alla elargizione dei contributi per i cittadini indigenti e alle attività culturali, spesso attività di intrattenimento. Per questo motivo, Marzano ha annunciato la presentazione di un’interpellanza della maggioranza per un dettaglio preciso di tutte le spese legali.
Perché le perdite di Asm e Mtm (quasi 600mila euro) non sono riportate in bilancio comunale, bensì nei bilanci aziendali, nonostante il Comune di Molfetta sia il proprietari odi entrambe? Perché sono perdite non ripianate? Nessuna risposta.
Perché il Comune di Molfetta continua con gli affidamenti privati per i Lavori Pubblici, invece di bandire gare ad evidenza pubblica che comporterebbero un certo risparmio? «Occorre un maggiore controllo dell’amministrazione», la proposta del consigliere di opposizione Nicola Piergiovanni (Sel), secondo cui bisognerebbe anche puntare sulla Multiservizi, che gioverebbe anche alle casse comunali.
A quanto pare, 270mila euro dei 300mila euro dell’avanzo di amministrazione destinati a finanziamenti per investimenti saranno indirizzati alla sentenza Capocchiani (i proprietari dei suoli del Lotto 10, soggetti alle espropriazioni per la realizzazione di un parco urbano, impugnarono negli anni ’80 le concessioni edilizie del piano particolareggiato per l’attuale quartiere Madonna della Rosa), benché non sia una vera e propria spesa d’investimento, ma una spesa pluriennale immobiliare.
 
Discussione sull’assegnazione dei lotti. Dopo quasi 8 mesi, l’amministrazione Azzollini risponde all’interpellanza del consigliere di opposizione Mauro de Robertis (Sel) sul ritardo di 2 anni della pubblicazione della graduatoria per l’assegnazione alla cooperative dei lotti edificabili.
In assenza del parere paesaggistico della Regione Puglia sui comparti dal 10 al 13 (zona tra Lama Martina e la Strada provinciale per Bitonto) e in attesa dell’adeguamento dei nuovi Piani Urbanistici Esecutivi degli stessi comparti per la nuova perimetrazione dell’Autorità di Bacino, non è stato possibile pubblicare la graduatoria. «Risposta evasiva e fuorviante», la replica di de Robertis all’assessore all’Urbanistica Pietro Uva.
Contestati non solo i tempi della procedura in base agli art. 4 della Legge Regionale n.54/84 adottata dal Comune di Molfetta («entro 60 giorni dalla data di chiusura del bando, l’Amministrazione comunale procede alla formazione dell'elenco dei concorrenti secondo l'ordine dei punteggi provvisori attribuiti a ciascuna domanda»), ma anche le modalità dell’aggiornamento. Infatti, la graduatoria doveva essere solo integrata con le domande dei nuovi aspiranti, mentre il Comune ha sostituito quella vigente con la nuova.
«A brevissimo la pubblicazione», ha annunciato Uva, ma «ci saranno molti ricorsi contro il Comune» secondo de Robertis, anche se qualche cooperativa ha già provveduto a un’azione penale. Rimandate al prossimo consiglio la discussione sui chioschi della frutta (interpellanza del consigliere Porta) e quella sul bando per la Multiservizi.
 
© Riproduzione riservata
 
Autore: Marcello la Forgia
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