Recupero Password
Consiglio comunale a Molfetta, maggioranza sotto quota approva il rendiconto 2011. Incertezze sulla spesa del personale Approvazione del consuntivo 2011 allargata a tre ex opposizione. 372mila euro l'avanzo di amministrazione, disavanzo a -263mila euro: la replica di Azzollini. Domani il consiglio in seconda convocazione
31 luglio 2012

MOLFETTA - L’ultima chiamata alle armi della maggioranza, considerata la relativa assiduità con cui sono stati convocati i Consigli comunali. L’ultimo rendiconto di bilancio redatto dall’amministrazione Azzollini. Questa volta discusso con una bizzarra impellenza temporale da olimpiade, non del tutto giustificata per gli impegni parlamentari del sindaco senatore Antonio Azzollini, presidente della V Commissione Bilancio in Senato (le conseguenze del doppio incarico).
Iniziale clima surreale da artefatta pax romana, con quasi tutta la giunta Azzollini schierata, poi lentamente disfattasi mano a mano che la discussione sul rendiconto avanzava. Una fuga silenziosa, fino alla sospensione del consiglio. Oltre al dimissionario Pietro Uva, al Consiglio comunale di ieri mattina erano assenti Mauro Spaccavento (vicino politicamente a Uva), Raffaele Laghezza (fuoriuscito Pdl e entrato nel movimento «Emiliano per la Puglia»), Giovanni de Gennaro, Vito de Ceglia e Raffaele Sgherza.
18 i voti favorevoli al rendiconto 2011, tutti di sola maggioranza allargata a tre consiglieri ex opposizione (Adele Claudio, Carmela Minuto e Pino de Candia). Una compagine che nei fatti si è rivelata ormai inesistente.

AVANZO DI AMMINISTRAZIONE
«Molfetta è un ente locale virtuoso», l’esordio dell’assessore al Bilancio, Giulio la Grasta, che nella relazione al rendiconto ha riportato alcuni dei dati più rilevanti della gestione 2011. Oltre all’highlander avanzo di amministrazione (372mila euro), nell’andamento finanziario del 2011 33milioni di euro sono state le entrate tributarie (riscosso l’86%), 10milioni i trasferimenti correnti (contributi statali), mentre la spesa corrente (funzionamento dei pubblici servizi) ammonta a 42milioni di euro e il conto capitale (investimenti a fini produttivistici) a 53milioni di euro.
Insomma, una «tranquilla gestione dell’ente», per la Grasta, nonostante i buchi di bilancio provocati dal taglio dei trasferimenti statali, il cappio delle aliquote IMU fissate dal Comune di Molfetta (a breve la trattazione approfondita di Quindici) e una serie di sospetti sull’effettiva solidità contabile delle casse comunali. Senza dimenticare le falle, rimaste insolute, che il consigliere di opposizione Mino Salvemini (Pd), assente alla seduta di ieri perché in ferie, aveva evidenziato nel consiglio sull’assestamento di bilancio nel novembre 2011.
 
RENDICONTO, UN ATTO DI FEDE
Come aveva pronosticato Salvemini, anche il rendiconto 2011 è stato macchiato da un disavanzo di amministrazione di quasi -263mila euro. «Un dato negativo derivato dallo sbilanciamento tra entrate e uscite - ha spiegato il consigliere di opposizione Giovanni Abbattista (Pd), poi affiancato dal consigliere Mauro de Robertis (Sel) -, che non palesa una gestione virtuosa dei residui attivi (entrate accertate ma non ancora riscosse e riscosse ma non ancora versate, ndr) e passivi (spese giàimpegnate e non ancora ordinate o ordinate e non ancora pagate, ndr)».
«Una gestione dei residui a sentimento», l’esegesi di Abbattista, che ha lamentato l’assenza di una comparazione contabile (il rendiconto 2011 è l’ennesimo «atto di fede») e di un attento monitoraggio degli accertamenti di competenza per il 2011.
Tra l’altro, Abbattista ha ribadito anche le perdite sistemiche per i bilanci di Asm e MTM, quest’ultima abbandonata a se stessa perché «manca l’attenzione dell’amministrazione alla mobilità urbana, che negli ultimi mesi ha palesato non pochi problemi, segnalati dai cittadini, come i mezzi inadatti e i percorsi limitati».
Tra le altre anomalie contabili evidenziate d Abbattista, la riduzione dei servizi al cittadino, soprattutto quelli sociali, nonostante i programmi del Piano di Zona dipingano una situazione eccellente (i due report di monitoraggio, che dovrebbero essere presentati ufficialmente a settembre, come riferito a Quindici dall’assessorato alla Socialità, riporterebbero numerose criticità logistiche).
Proprio nel settore Socialità, il consigliere di opposizione Pino Amato (Udc) ha rilevato un ritardo inspiegabile nei pagamenti di alcuni essenziali servizi sociali erogati da alcune cooperative alla comunità:
normale conseguenza della ripartizione delle risorse triennali del Piano di Zona, la spiegazione non del tutto convincente del dott. Giuseppe de Bari, dirigente dei settori Economico-Finanziario e Socialità. Anche se, secondo indiscrezioni, il ritardo dei pagamenti avrebbe anche finalità politiche restrittive e costrittive, tutt’altro che commendevoli.
 
AZZOLLINI, LA REPLICA
Insomma, avanzo di amministrazione virtuale per l’opposizione. «Quello del Comune di Molfetta è sempre il miglior bilancio d’Italia, perché prudenziale», la replica del sindaco Azzollini che con la Grasta ha alzato le barricate in difesa del rendiconto. Non esiste il disavanzo, ma il -263mila euro è una conseguenza della contabilizzazione, per Azzollini, perché «nello specchietto di competenza bisogna riportare gli impegni e le spese dell’anno».
Nessuna interpretazione, «è un metodo di contabilizzazione del nostro bilancio consuntivo»: nel quadro riassunto delle spese, il disavanzo è pari a zero, ha spiegato Azzollini, mentre l’avanzo di amministrazione è pari a 882mila (avanzo del rendiconto 2010, ndr). «Siccome i Comuni si muovono per competenza finanziaria, se nella competenza registri la spesa relativa a quell’avanzo, e quindi gli 882mila nelle spese ci sono, non registri l’avanzo di amministrazione, perché è un fatto di cassa - ha puntualizzato il sindaco -. Sostanzialmente, il conto di competenza omette la prima partita, ma se aggiungiamo +882mila la gestione di questo Comune è positiva per circa +620mila euro, che sarebbe l’avanzo di gestione».
Tuttavia, proprio il punto di partenza citato da Azzollini, gli 882mila euro, potrebbe essere un dato aleatorio o, addirittura, artefatto. Infatti, come spiegava a novembre Salvemini, l’avanzo di amministrazione 2010 si basa non solo su alcuni crediti del 2006 che stanno per prescriversi e di cui non è stato ancora dimostrato l’avvenuto avvio delle procedure esecutive (crediti incerti e forse inesigibili, che inficiano l’autenticità e la veridicità del bilancio), ma anche su alcuni residui del passato che, pur privi del titolo, sono mantenuti in bilancio.
 
I CONTI SOSPETTI
Resta ancora da chiarire il peso finanziario del rinnovo dei contratti dei 4 dirigenti comunali (solo il contratto del dott. Giuseppe Lopopolo, dirigente ai Tributi, è a tempo indeterminato) sulle casse del Comune di Molfetta. Infatti, come Quindici aveva già evidenziato, i contratti comunali a tempo determinato devono essere in quantità inferiore al 40% della spesa del personale andato in pensione l’anno precedente (in questo caso nel 2011).
Nell’intervento per fatto grave all’inizio della seduta, Abbattista ha sottolineato la possibile violazione dell’art. 9 del Decreto Legge n.78/10, secondo cui le amministrazioni locali «possono avvalersi di personale a tempo determinato o con convenzioni ovvero con contratti di collaborazione coordinata e continuativa, nel limite del 50% della spesa sostenuta per le stesse finalità nell'anno 2009» (comma 28). Nessuna risposta dalla giunta o dal sindaco Azzollini. Domanda riproposta nella fase dei chiarimenti sul rendiconto: quasi costretto dal dott. de Bari, il dott. Michele Mezzina, presidente dell’organo dei Revisori dei Conti, dopo una lunga a anomala consultazione con lo stesso dirigente, ha dichiarato che «sono state eseguite le verifiche sulle spese del personale».
Risposta laconica e arrabattata, senza specificità alcuna (nessun richiamo alle quantità disaggregate), dettata da un’ansia mal celata, che non avrebbe avuto motivo di manifestarsi se i conti del Comune fossero stati realmente in ordine e se l’organo avesse eseguito i dovuti controlli sul rispetto dei limiti percentuali imposti dalla legge per i contratti comunali a tempo determinato.
Perciò, qualche legittimo sospetto potrebbe nascere non solo sui conti e sulle operazioni di accertamento, ma anche sulle dichiarazioni rilasciate al consiglio dal presidente dell’organo dei revisori. Abbattista ha chiesto che i revisori inviino una relazione dettagliata alla Corte dei Conti ( e ai capigruppo consiliari) proprio sulla spesa del personale comunale per accertare eventuali violazioni di legge o sprechi di risorse pubbliche.
 
Domani mattina (ore 8, aula consiliare di Palazzo Giovene) riprenderà il Consiglio comunale con la trattazione del Bilancio di previsione per I'anno finanziario 2012, del Bilancio Pluriennale 2012-1014 e degli atti amministrativi connessi.
 
© Riproduzione riservata
 
 
 
Autore: Marcello la Forgia
Nominativo
Email
Messaggio
Non verranno pubblicati commenti che:
  • Contengono offese di qualunque tipo
  • Sono contrari alle norme imperative dell’ordine pubblico e del buon costume
  • Contengono affermazioni non provate e/o non provabili e pertanto inattendibili
  • Contengono messaggi non pertinenti all’articolo al quale si riferiscono
  • Contengono messaggi pubblicitari
""
Quindici OnLine - Tutti i diritti riservati. Copyright © 1997 - 2024
Editore Associazione Culturale "Via Piazza" - Viale Pio XI, 11/A5 - 70056 Molfetta (BA) - P.IVA 04710470727 - ISSN 2612-758X
powered by PC Planet