Consigliando, consigliando
CORSIVI
Magarelli relaziona sul bilancio ma il consiglio sembra disinteressarsi: qualcuno legge, altri chiacchierano; viavai di gente. E lui, l'assessore, disperatamente in cerca di uno sguardo, colla faccia da bravo ragazzo disponibile: chissà che sofferenza prova nel parlare e nel sapere di non essere ascoltato. Coraggio, assessore.
Si riaffaccia in aula Tommaso primo (cittadino) e siede tra due suoi sostenitori (o sudditi: dipende dai punti di vista): De Robertis e Secondino. Passeggia continuamente, dispensa saluti alla platea, ha una parola per tutti.
E' salito alla ribalta un nuovo personaggio nelle riunioni comunali: Rafanelli. E' presidente di una delle commissioni consiliari e, quale portavoce della stessa, dà lettura di una relazione. Sembra però incontrarvi notevoli difficoltà. Paonazzo in volto, i muscoli del viso tirati, le inizia a sparare grosse: “eur” anziché “euro”, “al 0,5%” anziché “allo 0,5%”; poi si cimenta nelle lingue straniere ma gli scappa un “managemènt” con l'accento sull'ultima “e”. Va sul difficile dichiarando, con palese goffaggine, che tali dati “non sono attendibili per l'empiricità dei metodi di stima”.
Ti chiedi allora come fa costui a scrivere cose che non riesce a leggere senza inciampo. E non ditegli che durante la sua performance Zaza e Centrone se la ridevano di gusto.
Il dibattito diventa serissimo a proposito del destino della pista di pattinaggio di Ponente: Panunzio tira fuori gli artigli opponendosi alla decisione della sua coalizione di raderla al suolo e trova validi consensi in Fiorentini e Centrone.
Spesso andare al consiglio comunale è un po' come andare al cinema: ti siedi sulla tua bella poltroncina e ti gusti lo spettacolo. Genere: commedia. Non ci sono i pop-corn però è gratis. Unico inconveniente: troppo lungo l'intervallo.
Eugenio Tatulli