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Congresso di Rifondazione: “Prima il programma e poi il candidato sindaco”
15 febbraio 2005

“La vittoria alle primarie di Nichi Vendola segna l'uscita dalla minorità della sinistra radicale”. E' questo uno dei passaggi centrali della articolata relazione con cui Gianni Porta, segretario uscente, ha aperto il sesto congresso cittadino del Partito della Rifondazione comunista. A pochi giorni dal successo, registratosi a Molfetta, di quel grande evento di partecipazione e di passione politica costituito dalle primarie, gli iscritti al circolo cittadino del PRC hanno di che festeggiare. L'ostinazione del loro partito nel chiedere, o meglio, nel pretendere le Primarie è stata premiata. Un loro importante dirigente, oltre che un pugliese coraggioso e da sempre impegnato a fianco dei deboli è il candidato alla presidenza della Regione Puglia di tutto il centro-sinistra. Nonostante questi dati così incoraggianti, che pure sono stati chiaramente evidenziati, gli iscritti molfettesi a Rifondazione hanno rinunciato ad un congresso autocelebrativo e retorico e hanno scelto di parlare di contenuti e di proposte non trascurando di mettere a nudo anche le eventuali diversità di prospettiva interne al circolo. Fedele a questa linea, Gianni Porta, nella sua relazione introduttiva, ha dato ampio spazio a tempi politici nazionali ed internazionali basando tutto il suo ragionamento su due idee centrali: la difesa intransigente della prassi della partecipazione come scelta metodologica fondamentale e l'affermazione del radicamento del partito all'interno della società, del conflitto sociale e dei movimenti. Su queste opzioni di fondo, che sono poi quelle a partire dalle quali si sviluppa la mozione congressuale avente come primo firmatario Fausto Bertinotti, il circolo pare avere pochi dubbi tanto che la mozione del segretario nazionale del PRC, alla fine del congresso cittadino, ha ottenuto l'89% dei consensi. Nell'ultima parte dell'intervento del segretario, che è stato riconfermato nel suo ruolo, sono arrivati i riferimenti alla politica molfettese. La richiesta è stata chiara: elaborazione il più possibile partecipata del programma con cui il centro-sinistra si presenterà alle elezioni comunali del 2006. Nessun riferimento, invece, al percorso che dovrà portare alla individuazione del candidato sindaco. Chi si aspettava, sull'onda del successo di Vendola, la richiesta perentoria delle Primarie anche per la scelta del leader della Gad molfettese è rimasto deluso. La ragione di tale scelta, d'altronde, è abbastanza chiara a chi abbia ascoltato gli interventi dei dirigenti locali del PRC a partire dalla scorsa estate fino alla riunione degli iscritti ai partiti della Gad tenutasi qualche giorno fa. Per “Rifondazione comunista” la scelta del candidato sindaco, oltre a non essere risolutiva rispetto alla questione delle innegabili divisioni interne al cartello delle forze politiche che sono all'opposizione dell'attuale amministrazione, è cronologicamente secondaria rispetto alla necessità di radiografare con realismo la realtà sociale di Molfetta e di elaborare un programma credibile per bloccare il declino a cui il sindaco del centrodestra Tommaso Minervini, assieme al suo entourage, pare aver condannato la nostra città. Francesco Dell'Olio francesco.dellolio@quindici-molfetta.it
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