Dopo la sosta di fine anno, il campionato di Eccellenza è entrato nella fase più importante. I prossimi due mesi saranno cruciali, in cui le partite cominceranno ad avere un valore doppio. Chi arriverà nelle ultime 5-6 gare a contatto con le posizioni migliori in classifica, potrà sperare di salvare la stagione o centrare un obiettivo importante. Il Molfetta dopo aver chiuso l'andata al 3° posto con l'appellativo di Squadra rivelazione, nelle prime 3 gare di ritorno ha rallentato la marcia. La compagine biancorossa sembra in bilico tra la contentezza d'aver centrato la salvezza, cui mancano solo alcuni punti per la certezza matematica, e la timidezza nel puntare in alto. Un'incertezza alimentata da alcune situazioni. Dopo la brillante prestazione contro il Cerignola, vittoria per 3-1 e secondo posto, il presidente Giuseppe De Nicolò deluso dallo scarso interesse della città e dalle promesse mancate del sindaco Azzollini, comunicava ai giocatori che non garantiva per il futuro gli emolumenti pattuiti e che non si sarebbe opposto ad eventuali partenze. Il “Rompete le righe” che i giocatori però, con una scelta coraggiosa, non raccoglievano, e dopo un serrato confronto interno decidevano di continuare l'avventura, con l'auspicio di una ricomposizione della situazione. Sarà stata questa scelta, o magari un chiarimento tra presidente e sindaco, di fatto alla vigilia di Natale la crisi rientrava o era congelata. La tonificante vittoria interna contro il Locorotondo (1-0 con rete di Uva) nella 1ª di ritorno, confermava che la crisi era alle spalle. Nella successiva trasferta ad Altamura, dopo 9 risultati utili, il Molfetta chiudeva un indimenticabile 2006 con la quarta sconfitta stagionale (3-2), forse nella miglior gara esterna dei biancorossi. I molfettesi subito in vantaggio con Campanella, pagavano care due ingenuità difensive e, dopo il momentaneo pareggio di Campanella, subivano un arbitraggio infelice che prima regalava agli altamurani il rigore della vittoria, poi ne negava uno a favore del Molfetta. La sosta di fine anno è stata l'occasione per gli allenatori di riprendere alcuni aspetti della preparazione, provare alcune scelte e soprattutto mantenere lo stato di forma. Un lavoro che Di Giovanni non ha fatto come avrebbe voluto, sia per le condizioni del terreno del “P. Poli”, sia per la mancanza di campi alternativi. Senza adeguati allenamenti e senza nessuna gara amichevole alle spalle, i biancorossi si sono presentati all'appuntamento del derby col Bisceglie, con l'incertezza del ritmo gara nelle gambe e in emergenza per le assenze degli squalificati D'Aloia, Patruno e Tridente. A complicare tutto, gli incidenti tra le tifoserie prima della gara che condizionava tutti, poi l'espulsione di Loporchio dopo appena 20' (fallo di mano fuori area), che costringeva Di Giovanni a richiamare Di Bari per il portiere di riserva Spadavecchia. Lo 0-0 finale rispecchiava una gara non esaltante, anche se tutti i giocatori in campo disputavano una partita dignitosa, sia per l'impegno sia per la correttezza. Insomma, per Di Giovanni non è un bel momento. Ogni domenica per squalifiche od infortuni, a proposito Tridente starà fuori per almeno due mesi, Di Giovanni è costretto a gestire un'emergenza per un organico senza troppe alternative. Quando ha potuto schierare con continuità i titolari, la squadra ha espresso qualità e margini di miglioramento, anche se solo in casa (10 vittorie, 2 pareggi, 19 reti fatte e 4 subite), perché in trasferta si esprime ancora con timidezza. Tridente e Campanella alo centro della difesa, Carlucci regista arretrato, D'Aloia sulla trequarti dietro Uva e Paparella o Lobascio, è la spina dorsale della squadra. Quando il tecnico è costretto a modificare quest'assetto, la squadra non è più la stessa, perde di qualità e sostanza. Per fortuna che a colmare tutto c'è un gruppo unito, pronto a gettare il cuore oltre l'ostacolo, forse la qualità principale della squadra. I momenti problematici prima o dopo arrivano in una in una lunga stagione. Se il Molfetta supererà senza danni questa fase, anche perché il vantaggio sulla sesta posizione è ancora cospicuo, con il recupero di alcune pedine, con l'arrivo dei campi asciutti, i biancorossi potranno dire la loro nella corsa per i Play-off. Sarà importante sia non perdere colpi in casa, ma soprattutto tentare con più convinzione di sfatare il tabù trasferta. Classifica 20ª giornata (3ª ritorno): 46 Fasano, 41 Cerignola, 37 Noci, 36 Molfetta, 30 Francavilla, 29 Altamura e Lucera, 28 Locorotondo e Bisceglie, 24 Ostuni, 23 Maglie, 22 Galatina, 21 Nardò, 20 Capurso,19 Copertino, 17 Massafra, 11 Novoli, 7 Apricena. La marcia. Andata: 3° posto, 32 punti, 9 vittorie, 5 pareggi 4 sconfitte, 21 reti fatte, 11 subite . Gare ritorno: Molfetta-Locorotondo 1-0, Altamura-Molfetta 3-2, Molfetta- Bisceglie 0-0. Marcatori: Uva 12, Lobascio 3, Campanella 2, D'Alessandro 2, Aloisio 1, Di Bari 1, Paparella 1, Patruno 1. Prossime gare interne: Noci (21/1 a porte chiuse), Novoli (4/2 a porte chiuse), Fasano (15/2), Nardò (25/2), Francavilla (11/3), Copertino (25/3). Prossime gare esterne: Capurso (28/1), Galatina (11/2), Apricena (18/2), Ostuni (1/3), Massafra (4/3), Cerignola (18/3), Maglie (1/4).
Autore: Francesco Del Rosso