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Concluso il processo “caro estinto”: condannato a 4 anni Spagnoletti, assolti i medici
15 giugno 2010

 Concluso il processo “caro estinto” a Molfetta con 4 condanne e 4 assoluzioni (i medici coinvolti). La vicenda risale al 16 marzo 2006 quando un’inchiesta della Procura della Repubblica di Trani in seguito ad alcune intercettazioni telefoniche portò all’arresto di 7 persone con le accuse, a vario titolo, di associazione per delinquere, rivelazione e utilizzazione di segreto di ufficio, falso ideologico, corruzione, concussione e peculato. Tra gli arrestati anche imprenditori, dipendenti delle pompe funebri di Molfetta e del locale ospedale, mentre furono denunciati alcuni medici. Il meccanismo, secondo l’accusa, era collaudato: gli infermieri avrebbero segnalato i decessi già avvenuti, o imminenti, attivandosi nella preparazione dei falsi certificati di morte in modo da accelerare il seppellimento. Allo stesso tempo cercavano di impedire i contatti dei parenti dei deceduti con le imprese concorrenti e facilitavano il trasferimento delle salme nelle abitazioni dei congiunti senza passare dalla camera mortuaria dell’ospedale. Gli infermieri, per ogni decesso segnalato, avrebbero incassato tra i 200 e i 250 euro. Ieri la sentenza del Tribunale di Trani: 4 anni e 6 mesi di reclusione a Giuseppe Spagnoletti, titolare dell’agenzia di pompe funebri “La Cattolica” (nella foto, all’epoca dei fatti); 3 anni e 6 mesi a Michele Defronzo, dipendente della stessa ditta; 3 anni e 4 mesi a Vincenzo Samarelli e 3 anni a Domenico Bovenga, operatori coordinatori professionali dell’ospedale di Molfetta. Tutte le pene fino a 3 anni sono state condonate per effetto dell’indulto del 2006. E’ anche caduta l’accusa di associazione per delinquere. Sono stati invece assolti perché “il fatto non sussiste” i medici Luigi Massari, Vito De Gennaro, Isabella Dragone ed Enrico Pansini. Rigettate, invece, le richieste dell’agenzia funebre concorrente “La Madonnina”, che si era costituita parte civile per l’eventuale danno ricevuto, ma il tribunale ha trasmesso gli atti alla Procura “per eventuali provvedimenti di competenza” a carico di Maurodomenico Befo, titolare di un’altra agenzia concorrente che denunciò le presunte irregolarità, ma che avrebbe anche elargito “premi”. In precedenza il patteggiamento era stato chiesto dall’operatore coordinatore professionale Giovanni Caputi (2 anni e 6 mesi di reclusione), da Francesco Guardavaccaro, gestore della ditta di onoranze funebri “Padre Pio” (2 anni) e dal medico necroscopo Anna Elisabetta Altomare (6 mesi convertiti in poco meno di 7mila euro di multa). Condanne con rito abbreviato a 1 anno e 4 mesi di reclusione per l’ausiliario socio sanitario Angelo Picca (assolto da altre accuse) e Giovanni De Nichilo (che da Picca avrebbe ricevuto cerotti e pannolini dell’ospedale); a 10 mesi il medico necroscopo Elio Massarelli; rispettivamente ad 8 e 6 mesi i medici del reparto “Medicina” Teresa De Cesare e Fabio Luigi Ciannamea; a sei mesi Tiziana Guardavaccaro, titolare dell’agenzia funebre “Padre Pio”; a un anno i medici convenzionati con il Servizio Sanitario Regionale, Nunzio Fiorentini Cavallotti e Francesco Spezzacatena. I giudici del tribunale di Trani hanno 90 giorni di tempo per depositare le motivazioni della sentenza.

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