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Concluso il Beat Onto Jazz Festival 2016
07 agosto 2016

BITONTO - Si è conclusa giovedì 4 Agosto la XVI rassegna del Beat Onto Jazz Festival come sempre con un’affluenza ottima circa il pubblico di intenditori e non che ogni anno gremisce le esibizioni di quello che ormai è diventato un appuntamento classico dell’estate pugliese.

Quest’anno un programma di tutto rispetto, come del resto ormai ogni anno accade, che ha visto il 1 agosto esibirsi la Big Band del Conservatorio Niccolò Piccinni di Bari diretta dal Maestro Andrea Morra.

Composto in larga parte da studenti iscritti al corso di Jazz e non è partita qualche anno fa come una scommessa, una sfida, che poi è stata vinta nel tempo grazie soprattutto alla direzione di Morra, che ne cura in maniera egregia gli arrangiamenti.

Big Band dal suono molto potente e perfetta nelle esecuzioni, bravi i ragazzi che sul palco danno il meglio con un’energia unica, essendo ormai registrati perfettamente dal maestro e ormai conosciutissimi anche a livello internazionale.

I temi toccati sono stati quelli classici delle Big Band,  007, i Flinstones, ecc., realtà lo loro che comunque è in continua crescita.

A seguire c’è stata la ormai classica Jam Session, frequentatissima da musicisti giovani e non, trampolino di lancio per chi magari vuole evidenziare le capacità musicali.

Il 2 Agosto due Set tutti pugliesi. Per primo si è esibito il chitarrista Pugliese Alberto Parmegiani, che però vive da tempo a Roma dove esercita musicalmente.

Ha presentato in Trio il nuovo progetto White Waves condiviso con Carlo ferro, Organo  e Riccardo Gambatesa Batteria, che hanno dato vita ad una esecuzione intensa ed elegante, tale è il modo di usare la chitarra di Parmegiani che ricorda molto i chitarristi moderni come Pat metheny, John scofield, ecc., logicamente in chiave più personalizzata. Ho anche ascoltato l’ultimo cd “Under a Shimmery Grace” che ritengo un piccolo gioiellino del genere dove Partipilo al Sax arricchisce i brani col suo virtuosismo ormai famoso a tutti.

Il secondo Set ha visto un Trio tanto insolito quanto originale formato dalla ormai lanciatissima Serena Brancale alla Voce, Israel Varela alla Batteria (vive in italia da qualche anno ormai) e Alessandro Gwiss al pianoforte.

Il progetto presentato ha visto alcuni brani dal repertorio della  Brancale con brani Soul come suo solito genere in cui eccelle misto a sonorità sudamericane dettate dal Messicano Varela, appunto, che ha fatto eseguire alla “Nostra” alcuni brani messicani, cantati in maniera eccellente.

Affiatamento  ottimo tra i tre e bagno di pubblico dovuto al seguito che ha la Brancale in Puglia terra che l’ha consacrata già prima della sua partecipazione a Sanremo. A parer mio finalmente sta trovando pian piano una sua personalità musicale che cercava considerando che comunque è ancora giovanissima.

Il 3 Agosto è andata in scena forse la serata più interessante di questa edizione, e per onestà professionale, per motivi importanti di lavoro non ho potuto assistere alle esibizioni sia del Sarah MKenzie Quartet che del Duo stellare Leszek Mozdzer & lars Danielson.  Mi sono comunque informato chiedendo a chi ha assistito alla serata e mi hanno confermato che sia la Mckenzie, bravissima pianista e cantante Australiana definita l’erede della più famosa Diana Krall, e Mozdzer/Danielson, Duo contemporaneo il primo pianista e famosissimo in Europa, attuale unico esecutore stratosferico di Musica Classica, il secondo già intervenuto l’anno scorso nel cocerto di chiusura del festival col suo quartetto, Contrabbassista estemporaneo e creativo, capace di atmosfere sia jazz che classiche e contemporaneo come nessun altro attualmente, hanno dato vita ad uno spettacolo unico e straordinario col pubblico in delirio.

Il 4 agosto giornata di chiusura, ha visto sul palco il joe Pisto organ trio,  Joe pisto Chitarra e Voce, Ross Stanley Organo, Vito pesole  batteria.

Trio che ha eseguito classici in maniera egregia e piacevole, coinvolgendo il pubblico che ha applaudito  e apprezzato tutti i loro brani.

Secondo Set affidato alla veterana e tutt’ora in auge Rossana Casale che egregiamente e coraggiosamente ha portato il Progetto dedicato al grande Giorgio Gaber che la “nostra” conosceva e frequentava assiduamente.

Il progetto fatto di testi perfettamente recitati dalla Casalee brani magari i più intensi e poetici e meno conosciuti di Gaber, dove il più famoso è stato “Torpedo Blu” eseguita ironicamente dai tre musicisti bravissimi ( Francesco Consaga, sassofoni, Emiliano Begni, Pianoforte, Ermanno Dodaro, Contrabbasso ).

Tributo finale del pubblico alla grande cantante che negli anni ci ha deliziato con la sua dolce voce e brani che sono diventati cult.

Finale dedicato ai ringraziamenti e all’appuntamento col Festival del prossimo anno, che sicuramente offrirà un programma ottimo e vario come sempre.

Io voglio complimentarmi Emanuele Dimundo, Alceste Ayroldi e l’associazione tutta che hanno creato quello che ormai è un appuntamento (Beat Onto Jazz Festival) al quale non si può più mancare in estate, e che ogni anno sta diventando sempre più importante nel panorama dei Festival Jazz.

© Riproduzione riservata

Autore: Antonio Pisani
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