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Completato il restauro delle tele della Cattedrale di Molfetta Conferenza stampa di presentazione del lavoro finanziato dalle offerte dei fedeli e da un cospicuo contributo della Fondazione Antonveneta
08 febbraio 2008

MOLFETTA - Nuovi tasselli si aggiungono al restauro della Cattedrale di Molfetta e finalmente, dopo il completamento del restauro di volta e abside, finanziati da un preciso progetto della Regione rivolto alle cattedrali pugliesi, e in attesa del completamento dei lavori con la sostituzione della pavimentazione, sono state presentate, ufficialmente, le tele del presbiterio e del transetto della chiesa. Questa volta i finanziamenti si sono divisi tra offerte dei fedeli e il cospicuo intervento della Fondazione Antonveneta che, per la prima volta in Puglia, decide di finanziare un intervento di salvaguardia del patrimonio artistico. A presentare ufficialmente il riposizionamento delle tele il parroco della Cattedrale don Vito Bufi che fortemente ha voluto questo restauro assieme al Vescovo Mons. Luigi Martella, in questa occasione rappresentato dal Vicario generale Mons. Tommaso Tridente. A rappresentare la Fondazione Antonveneta il dott. Pietro Ragno della funzione commerciale dell'Area Sud della Banca Antonveneta e, per la descrizione del restauro, il dott. Maurizio Lorenzoni, titolare del laboratorio di restauro e conservazione di opere d'arte di Polignano a Mare. (nella foto da sinistra: Pietro Ragno, don Vito Bufi, don Tommaso Tridente e Maurizio Lorenzoni). Le tele restaurate sono: Addolorata (Fedele Fischietti -1778) situata nella cappella sinistra del transetto, l'Adorazione dei Pastori (Vito Calò -1805), S.Ignazio (Giovan Battista Lama (attr.) -1720 circa), S.Francesco Saverio (Carlo Rosa (attr.) -1660 circa), Madonna con Bambino (Giovan Battista Lama (attr.) -1720 circa) e S. Oronzo (Carlo Rosa (attr.) – 1660 circa), che si vanno ad affiancare alle altre due tele presenti in Cattedrale, Assunta e santi e l'Epifana, restaurate, rispettivamente, nel 1993 e nel 2001. Visibilmente emozionato, don Vito Bufi, dopo i ringraziamenti di rito, ha ricordato come questo evento sia, volutamente, in concomitanza con la festa del Santo Patrono, San Corrado, il quale busto argenteo, con all'interno le sacre reliquie, verrà riposizionato in Cattedrale la mattina del 9 febbraio. Un evento eccezionale per tutti i fedeli, che potranno, nell'occasione, assistere alla prima ostensione pubblica della reliquia del capo del patrono e, contemporaneamente, ammirare la nuova veste della Cattedrale: un trionfo di sapienti giochi di luci che esalta lo splendore delle tele, per troppi anni offuscate dalla polvere e dal tempo. In una intervista concessa a Quindici, il dottor Lorenzoni ha illustrato a grandi linee il lavoro effettuato sulle tele: “In primis si è svolta l'analisi della tela per riconoscere i costituenti chimico-fisici del materiale pittorico, procedimento necessario per lo studio della tipologia dei solventi da utilizzare nella fase di pulitura. Nel caso specifico delle tele della Cattedrale, i materiali principali erano gessi e un legante a base oleosa. Successivamente si sono analizzati i prodotti di alterazione, intervenuti sulla tela dopo i restauri passati e l'azione del tempo, per poi giungere al lavoro di pulitura vero e proprio con due diversi tipi di solventi, organici e non organici, e alla foderatura, procedimento per cui la tela è stata fissata su un nuovo supporto, da riposizionare poi nella sede originaria delle cornici in gesso, sulle pareti della Cattedrale”. Dopo questo lavoro di restauro sono venuti fuori particolari curiosi, come la cornice più scura che circonda il quadro di S. Ignazio di Lodola: poco dopo la loro creazione, le tele furono tutte ampliate per un migliore alloggio nelle cornici, ad eccezion fatta proprio della tela di S. Ignazio, che fu ampliata anni dopo da Vito Calò, autore dell'Adorazione dei Pastori, che riprese i colori già offuscati da 100 anni di esposizione al tempo. Di conseguenza la tela, dopo la pulitura e con la conferma delle analisi di laboratorio, presenta questa evidente differenza dalla grande valenza storica. “La Fondazione Antonveneta, figura giuridica distinta dalla Banca Antonveneta, ha iniziato ad operare nel 2006 con lo scopo di sostenere le iniziative culturali, artistiche, scientifiche e sociali nelle aree di tradizionale operatività della Banca Antonveneta” ha precisato il dott. Ragno, “e sono orgoglioso, in quanto molfettese, di sottolineare che oramai Molfetta è area di preminente interesse per la banca, e questo restauro ne è la prova tangibile. Una occasione irripetibile per la cittadinanza tutta, che avrà così l'occasione di riscoprire i propri tesori e di inaugurare un futuro movimento turistico che di questi beni potrà godere appieno”. A concludere la presentazione l'intervento del Vicario generale, Monsignor Tridente che ha colto l'occasione per invitare ufficialmente i fedeli a visitare e a gioire delle riscoperte bellezze della Cattedrale in quanto chiesa madre della diocesi, soprattutto in questi giorni dedicati a San Corrado.
Autore: Alessia Ragno
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