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Commercianti contro il sindaco: favorisce la Città della Moda
15 settembre 2005

Sono 250 le firme che i commercianti molfettesi hanno raccolto per opporsi fermamente alla proposta, avanzata dall'amministrazione, di consentire l'apertura domenicale degli esercizi commerciali, in deroga al calendario concordato con le associazioni di categoria nel dicembre del 2004. “Il senso della proposta fatta dal sindaco Minervini e dall'assessore Amato è chiaro ed evidente: – tuona l'avv. Raffaella Altamura, rappresentante della Cidec – cambiare in corsa le regole del gioco per avvantaggiare la “Fashion District” che aprirà il suo Outlet alla fine di questo mese e che realizza nel week-end la maggior parte del suo volume di affari, senza tenere in alcuna considerazione le esigenze dei commercianti locali che già stanno vivendo un grave momento di difficoltà e che sicuramente subiranno altri colpi pesantissimi dall'insediamento della Città della Moda”. Il messaggio dei commercianti è chiaro: la domenica non si tocca perché significherebbe privare una intera categoria del diritto sacrosanto alla giornata di riposo. “Qui si confrontano – prosegue Raffaella Altamura che appartiene ad una storica famiglia del commercio locale – due diverse impostazioni di business: da un lato il commercio tradizionale come quello che noi rappresentiamo, e dall'altro la grande distribuzione. Le gestioni sono completamente dissimili: la stragrande maggioranza delle imprese commerciali che sono in città sono a conduzione familiare, mentre il Fashion District è una società per azioni, con una organizzazione manageriale, molti dipendenti e una notevole turnazione tra questi. Mettere sullo stesso piano due realtà così differenti è impensabile; noi non potremmo mai reggere la concorrenza di una struttura così grande, in queste condizioni e senza che le istituzioni ci tutelino in qualche modo”. Anzi, invece che pensare a difendere il commercio locale, l'amministrazione sta cercando di ottenere per Molfetta il riconoscimento di città turistica, in modo da consentire una totale deregulation degli orari con la possibilità per ciascun esercente di stabilire autonomamente quando e se restare aperti. “Questo è un altro smaccato tentativo – continua l'avv. Altamura – di favorire la Fashion District, aggirando i vincoli presenti nell'ordinanza che individua i giorni festivi in cui i negozi possono restare aperti. Ma chiedere per Molfetta il riconoscimento di città turistica (che non hanno neanche le città di Trani o Bisceglie), oggi, è assurdo. La nostra città non risponde a nessuno dei requisiti previsti dalla legge. Noi saremmo i primi ad essere avvantaggiati se Molfetta fosse davvero una città turistica e vogliamo che lo diventi al più presto. Ma non si può certo dire che, stando così le cose, lo sia, e cercare di ottenere dalla Regione questo riconoscimento (e noi siamo convinti che questa richiesta sarà bocciata) è solo l'ennesima dimostrazione che all'amministrazione interessa solo la Città della Moda. Cominciassero prima a dotare questa città di parcheggi, di arredo urbano, ad abbellirla, a renderla pulita, e poi chiedano di diventare città turistica. Non si può cominciare dalla deregolamentazione degli orari, penalizzando l'anello più debole e cioè noi”. Insomma i commercianti sono davvero sul piede di guerra e sono determinati ad andare fino in fondo, ma tengono a precisare che la loro protesta è nata spontaneamente, ed interessa operatori del settore aderenti a tutti i diversi sindacati: “La base – prosegue l'avv. Altamura – è con noi. Le firme che abbiamo raccolto in pochi giorni e con estrema facilità, dimostrano che i commercianti si oppongono fermamente a questa ipotesi e se altre organizzazioni del settore sostengono posizioni diverse, evidentemente esprimono solo pareri personali, ascrivibili alla ristretta cerchia dei loro direttivi”. Infine l'avv. Altamura lancia un appello: “Abbiamo parlato anche con il Vescovo per sensibilizzarlo su questa vicenda, perché costringerci a restare aperti la domenica priverà molti di noi della possibilità di andare a Messa, ottenendo la sua solidarietà, e presto incontreremo anche il sen. Azzollini, ma chiediamo a tutti i rappresentanti delle istituzioni, di qualunque colore politico, di interessarsi alla nostra causa e di portarla anche in consiglio comunale perché Molfetta rischia davvero di diventare la periferia del Fashion District e molti di noi saranno costretti a chiudere”. E' la legge del più forte, verrebbe da dire. Il più grande mangia sempre il più piccolo. Ma questa logica dovrebbe valere solo nella jungla, tra animali dotati di istinto e non di raziocinio. In un contesto civile dovrebbe essere compito principale delle istituzioni tutelare i più deboli, e non asservirsi ai più forti. Dovrebbe, appunto… Giulio Calvani giulio.calvani@quindici-molfetta.it
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