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Comitati elettorali a Molfetta, mascherati da comitati di quartiere
28 gennaio 2017

MOLFETTA – Si avvicina la campagna elettorale e rispuntano i comitati di quartiere a Molfetta, soprattutto quello della Madonna della Rosa, il cui presidente sempre attivissimo, in realtà gioca da tempo a fare politica per acquisire quella visibilità che gli permetta di candidarsi.
Come “Quindici” ha capito e svelato da tempo, si prepara a candidarsi anche Damiano Favuzzi (foto), un presidente al quale il concetto di democrazia sta evidentemente un po’ stretto: ama più le veline che le critiche dei giornali che divide in amici e nemici, secondo le sue convenienze. Nemici ovviamente quelli che come “Quindici” raccontano la verità scomoda, quello che gli altri non dicono, non limitandosi a pubblicare i comunicati stampa, che lui emette a getto continuo. Del resto in questi giorni continuiamo a leggere bufale su presunti incontri fra le liste civiche e il Pd, messe in giro da chi utilizza i media per “avvelenare i pozzi”.
Ora, per rafforzare la sua sempre più probabile candidatura (guarda caso lo ritroviamo nella lista di Pasquale Mancini) Favuzzi cerca di allargare i consensi, puntando al coordinamento dei comitati di quartiere, che si proporrebbero per dare consigli programmatici ai candidati sindaci.
Ma l’iniziativa non sembra raccogliere molte adesioni, come lo stesso Favuzzi ammette nella sua ultima velina, inviata solo ai giornali amici: «L'invito è rivolto soprattutto agli altri comitati scettici, che non hanno colto in pieno lo spirito dell'iniziativa che è senza scopo di lucro ed è apartitica», si sforza di spiegare.
Ma non tutti sono così ingenui e non credono all’iniziativa “apartitica” di un futuro candidato al consiglio comunale ed evitano, perciò, di ritrovarsi schierati da una parte soltanto.
Insomma il rischio è che i Comitati di quartiere si trasformino in comitati elettorali.
Per carità, che Favuzzi voglia candidarsi è legittimo e perfino auspicabile, partecipare e scendere in campo è sempre un fatto positivo, ma basta dirlo chiaramente e non nascondersi dietro iniziative di comitati che alla fine rivelano tutt’altre finalità.
Legittimo anche candidarsi come rappresentante dei suddetti Comitati, però, è meglio farlo alla luce del sole, anziché utilizzare mezzi da prima repubblica. La gente alla fine lo capisce e la candidatura può diventare un boomerang.
E soprattutto alimenta ancora di più la sfiducia dei cittadini nella politica.

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