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Come un concorso statale: in corsa 412 candidati per soli 24 posti Nelle 18 liste civiche (3 in più del 2013) gli aspiranti consiglieri cresciuti di 39 unità
15 maggio 2017

Sono ben 412 candidati per soli 24 posti, una specie di concorso pubblico dove ci sono tanti aspiranti per poche sedie. A parte il livello abbastanza mediocre, salvo alcune eccezioni, c’è una pletora di candidati e di liste civiche: sono 18, tre in più del 2013 e mentre sono cresciuti di 39 unità gli aspiranti consiglieri. Quello che caratterizza alcuni personaggi è il trasformismo col passaggio indifferente da una lista all’altra, da un fronte all’altro, ma di questo si occupa il direttore Felice de Sanctis nel suo editoriale. Vediamo alcuni nomi fra noti e meno noti, fra voltagabbana e mercenari, tra candidati stabili e ondivaghi, lasciando ai lettori il piacere di etichettare questi aspiranti alla classe dirigente, che, almeno a scorrere le liste non c’è un salto di qualità. Non si è tornati indietro all’improponibile classe dirigente dell’era Azzollini, ma comunque si è abbassata l’asticella della qualità rispetto alle amministrative del 2013 in cui fu eletta sindaco Paola Natalicchio. Cominciamo con i candidati delle liste di centrodestra di Isabella de Bari dove troviamo l’ex consigliere comunale Antonello Pisani, sempre ondivago, sempre a caccia di visibilità, “traditore” in un primo momento del sen. Azzollini con altri camerati del 2013, è ritornato all’ovile, forse con la promessa di qualche assessorato che, vista la scarsa rappresentatività dei soggetti in lizza, potrebbe pure scappare. Oltre a lui ci sono due ritorni in Forza Italia, Leonardo Scardigno dirigente della Pallavolo Molfetta e l’avv. Doriana Carabellese, già assessore con il sindaco Antonio Azzollini. Ritenta la fortuna anche il dott. Mimmo Cives, anch’egli passato dal centrosinistra quando è stato consigliere provinciale, al centrodestra al quale si era già avvicinato nel 2013 con Molfetta futura di Mariano Caputo, anch’egli in lista ma sul fronte opposto del “ciambotto” del destracentro delle liste civile dell’armata brancaleone di Tommaso Minervini. Nell’Udc naturalmente è presente l’immarcescibile Pino Amato che nessuno ha voluto, ma che il senatore, ha accolto a braccia semiaperte, perché a corto di uomini e di voti, dopo la fuga con Emiliano dei suoi ex colonnelli “traditori” pronti a saltare sul carro di quello che considerano il probabile vincitore, nel Tammavini (Tammacco-Minervini) di Tommaso Minervini. Sul fronte destro troviamo la pasionaria del centrodestra, quella Carmela Minuto, mentre il senatore ha preso per i capelli Giacomo Spadavecchia, già assessore che stava per annegare nel ciambotto di Minervini e lo ha messo fra i meritevoli di “Molfetta merita” di Isa de Bari. Quasi sconosciuti i candidati di Leonardo Siragusa, mentre volti noti troviamo nella lista Area Pubblica del candidato sindaco consigliere comunale e Luciano Casamassima, già presidente dell’Mtm, oltre a numerosi giovani impegnati nel sociale, un pallino dell’ex vice sindaco, fra cui Nicolò Visaggio, Francesca Faleo e Vito del Rosso dell’Unione nazionale ciechi. Nella supercoalizione di “Molfetta positiva”, il ciambotto di Tommaso Minervini, troviamo l’ex consigliere comunale di centrodestra, già con Azzollini, l’avv. Pietro Mastropasqua, avvicinatosi alla sinistra di Emiliano col compagno di cordata Saverio Tammacco, che però, non si candidato in attesa di un “premio di presidenza” dal governatore regionale, che finora, non ha soddisfatto le sue aspettative per le migliaia di voti portati in dote alle regionali. Altro personaggio noto e apprezzato della coalizione è il soprano Sara Allegretta, moglie di Pino de Candia, già consigliere comunale, che questa volta ha preferito restare dietro le quinte, come hanno fatto altri personaggi che hanno schierato le mogli, quasi un riconoscimento al loro ruolo e alla parità di genere. Accanto a lei ci sarà anche Paola Latino, anch’essa ex consigliera di Azzollini che ha passato il Rubicone. Infine troviamo due ex presidenti dell’Asm, Paolo Ragno e Pasquale Mancini che, dopo una lunga manfrina “mi butto, non mi butto”, ha scelto Tommaso. Della partita è anche un altro volto noto Antonio Ancona, già consigliere comunale di centrodestra, come Lillino Giancola e l’ex assessore allo sport Vincenzo Spadavecchia. La nave si appesantisce ancora con la Molfetta in più e chi più ne ha, più ne metta dal pediatra Ottavio Balducci, una inspiegabile sorpresa per tutti (ma non c’è limite alla fantasia). E arriviamo ai rottami del Pd o di quello che resta dopo la svolta a destra. Oltre all’ex presidente del consiglio Nicola Piergiovanni, l’amico di tutti, c’è quel Roberto la Grasta che, passato dalla lista di Paola Natalicchio al Pd, con la speranza delusa di un assessorato, si è messo a tramare contro l’ex sindaco ed è stato uno degli artefici della caduta della propria amministrazione di centrosinistra con l’ex segretario Piero de Nicolo. Ora spera di riuscire a ritornare in consiglio e a soddisfare la sua grande aspirazione assessorile. Avendo difficoltà nella comunicazione, come ha dimostrato più volte, ha scelto come pubblicità elettorale un “rizze vachènde” il riccio vuoto: un boomerang come gli aeroplanini di Ninnì Camporeale del 2013. Riconfermati anche gli ex consiglieri comunali Saverio Patimo, Giovanni Facchini e Raffaella Ciccolella, mentre ritenta la sorte Erika Cormio che non fu eletta nel 2013. Con le liste del candidato della Sinistra, Gianni Porta, troviamo Antonello Zaza, già consigliere comunale e presidente dell’Asm e il segretario Beppe Zanna, il sindacalista Gian Michele Albertini, l’ex consigliere del Pd Davide de Candia l’ex primario del reparto di chirurgia dell’ospedale di Molfetta Giuseppe de Leo, l’antropologo Menico Copertino e Luisa Centrone protagonista di incontri culturali. Infine Sinistra italiana che vede in primo piano l’ex sindaco Paola Natalicchio con l’avv. Michele Jacono e Cosimo Sallustio di Agenda XXI, la pediatra Silvia Rana, la prof.ssa Maddalena Salvemini, uno dei responsabili della Lega del Filo d’oro Pino Modugno, e Giuseppe Spadavecchia ex consigliere della Multiservizi, oltre a Livio Balsamo e Gennaro Gadaleta

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