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Come parlare di Dio ai bambini, un corso per genitori
15 settembre 2010

Come parlare di Dio ai bambini. Arduo compito per due genitori, alle prese con lavoro e diffi coltà quotidiane, soprattutto se impegnati con la nascita di un terzo fi glio. Una sorellina per Antonio e Vito che assorbe completamente, tra poppate, cambi di pannolino, e un riposo notturno non sempre garantito. Eppure, a guardarli, sono la famiglia che tutti vorrebbero poter costruire. Unita, numerosa, armoniosa. E cristiana cattolica. E’ stato affi dato a Pino e Marinù Modugno, pedagogisti e genitori per la terza volta di Miriam, una splendida bambina nata nel maggio scorso, il compito di concludere “I nuovi orizzonti dell’amore”, percorso per neo-genitori organizzato dal Consultorio Diocesano, e tenuto da specialisti, coordinati dalla responsabile, Giovanna Parracino, nella sede di piazza Garibaldi, accanto al Seminario Vescovile, con l’aiuto di Giusy, Laura e Michele i quali, improvvisatisi baby-sitter, hanno contribuito al normale svolgimento degli incontri. Quella del 13 luglio scorso è stata la quinta serata, conclusiva del corso, al quale hanno partecipato una decina di coppie di mamme e papà con i loro pargoletti al seguito: per loro si sono avvicendati psicologhe e pediatra, assicurando così una testimonianza di sostegno per la vita e la famiglia. Pino e Marinù, che avevano già tenuto un incontro durante “Accogliere la nascita”, il corso per genitori in attesa organizzato nei mesi di marzo-aprile e ottobre-novembre, si sono presentati con i fi glioletti Antonio, 6 anni, Vito, di 5, e Miriam, che ora ha 4 mesi, ed hanno così materialmente dato prova di quanta abilità, sensibilità e pazienza siano necessarie per gestire le esigenze di due fi gli ormai cresciuti, mentre si è chiamati a rispondere alle richieste di un lattante. E infatti per Miriam non è mancata la poppata al seno, mentre i fratelli maggiori erano impegnati a disegnare con l’aiuto dei collaboratori e ad offrire, a loro modo, la loro testimonianza. Lo spunto è partito da un articolo comparso su “Città Nuova”, la rivista dei Focolari, intitolato “La fede dei piccoli”. “E’ importante crescere noi stessi nel rapporto con Dio, off rendo così l’esempio – ha suggerito Pino – perché molto dipende da noi e questo implica un ruolo educativo ancora più particolare”. Ma in che modo è possibile? “Andiamo a Messa ogni domenica – ha precisato Marinù – ma cerchiamo chiese con ampie navate laterali, proprio per avere la possibilità di muoverci, senza disturbare durante la celebrazione, e una di queste è proprio la Basilica della Madonna dei Martiri, dove ci conoscono abbastanza bene, ormai”, ha detto, sorridendo. “E’ diffi cile stare a Messa tutti insieme e i ragazzi non fanno proprio i salti di gioia quando sanno di doverci andare – ha continuato Marinù – ma ce lo siamo imposti, perché questo resta un impegno di famiglia che darà i suoi frutti, senza però costringerli o forzarli mai”. Frutti come ad esempio la risposta sorprendente di Antonio, che quest’anno frequenterà la prima elementare, alla domanda “Cos’è la Chiesa”, e lui: “E’ una, santa, cattolica, apostolica”. Da rimanere sbalorditi. “Anche ascoltando gli adulti si può imparare – ha precisato Pino - nel senso che è proprio dall’amore per i genitori che si è portati ad ascoltarli e a capire che lassù c’è un Padre che ci ama tutti”. Altri esempi di vita quotidiana? “Oltre alla preghiera prima dei pasti e dopo essere andati a letto per ringraziare il Signore per la giornata trascorsa, veri e propri momenti sacri – ha raccontato Marinù – noi abbiamo appeso nella cameretta un calendarietto colorato con illustrazioni, che riportano un atto d’amore quotidiano da compiere”, ad esempio: regalare un sorriso o aiutare un compagno in diffi coltà off rendo un gioco o dividendo qualcosa, insomma tanti piccoli meravigliosi gesti che affi nano la sensibilità dei bambini, rendendoli inclini alla propensione all’altro e al suo sostegno. Certo, quando capitano domande particolari, tipo quella di Antonio “Dio, da dove è nato?”, papà Pino e mamma Marinù cercano di muoversi con cautela, considerando sempre la percezione che i bambini hanno delle cose e del mondo. Ma materialmente, come fa una famiglia con tre fi gli al seguito a fare la spesa e a superare i momenti di crisi? “Predisponiamo un atto d’amore, proprio quello del calendario – ha suggerito Marinù – tipo, spingi il carrello o il carrozzino, perché la mamma è in diffi coltà e deve badare alla sorellina”. Ma prima o poi i nervi saltano anche ai genitori più pazienti e delicati di questo mondo, di fronte alle pressioni e alla incontenibile vivacità dei loro fi gli. “Quando si sbaglia con loro – ha sottolineato Pino – c’è il partner che te lo fa notare e a quel punto è importante imparare anche a chiedere scusa al proprio fi glio il quale, a sua volta, imparerà a farlo quando ha sbagliato”. Insomma, in questo modo anche i bambini comprendono la dimensione del perdono reciproco. Disponibili, pazienti, sensibili, pronti all’ascolto, Pino e Marinù hanno offerto una testimonianza preziosa per chi è alle prese con le prime diffi coltà con i più piccoli. Consigli e suggerimenti su come aff rontarle e superarle sono sempre graditi. Anche se, per i neo-genitori, il compito di allevare ed educare i propri bambini è appena iniziato.

Autore: Giulia La Volpe
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