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“Colori e Segni” mostra di Minniti e Sergi nel centro storico di Molfetta
12 agosto 2005

MOLFETTA – 12.8.2005 E' stata inaugurata nel centro storico di Molfetta nello spazio comunale “Aperto all'arte” su iniziativa di Art Action la mostra “Colori e segni” di Domenico Minniti e Luigi Sergi. La rassegna resterà aperta fino a domenica 14 agosto. Ecco le biografie dei due artisti Domenico Minniti (nella foto una sua opera, l'aquilone) è nato a Reggio Calabria il 07/07/1946. Attualmente vive e opera a Caltignaga (NO) in via Novara, 37 - Tel. 0321 652232 - Celi. 349 8643212. Ha iniziato a dipingere giovanissimo, partecipando con successo a numerosi concorsi e a mostre nazionali e internazionali, conseguendo premi di prestigio. Mostre principali: Paestum (SA), Roma Palazzo della Provincia, Milano Premio Sant' Ambroeus, Fabriano (AN), Vercelli Galleria il Gabbiano. Roma Galleria Gattopardo, Reggio Calabria Galleria Serraino Arte, Ferrara Galleria Alba, Chalon Sur Son (Hotel de Ville, Francia, Amsterdam Nederland Sport Museum Olimpion, Murales: muri d'autore Orta (NO), Sala Polivalente Quintino Sella Caltignaga (NO). È inserito in cataloghi d'arte nazionali e internazionali. Si sono inte¬ressati a lui critici d'arte e giornalisti, quali M. Rosci, G. Quaglino, E. De Paoli, O. Soiatti, A. Pasolino, G. Chiesa, e reti televisive: Rai Uno Mattina, Rai Tre, Rai International, Televisione della Svizzara Italiana, Odeon, Quarta Rete, Antenna Nord, Video Novara, Tele Reggio. Luigi Sergi, nato a Presicce, vive e lavora a Novara. Inizia giovanissimo l'attività artistica, dedicandosi sia alla pittura che alla scultura. Tra il '69 e la prima metà degli anni '79 frequenta l'istituto d'Arte e l'Accademia di Belle Arti di Lecce dove, nel 1975, si diploma in scultura. Trasferitosi a Roma, studia psicologia della forma e, una volta stabilitosi a Novara, assume l'incarico di docente di Materie Artistiche, continuando peraltro ad approfondire la propria ricerca sulle varie tecniche cromatiche e pla¬stiche. A partire dal 1982 espone in svariate mostre personali, che testimoniano una matura acquisizione delle esperienze. È nel 1983 che indirizza l'attenzione verso un percorso conoscitivo differente: il “pacco”, metafora della vita in quanto mistero, enigma o sorpresa che, forse, per essere gustata, non va svelata. La poetica del pacco-opera d'arte offre spunti di rifles¬sione sulla difficoltà di interpretare la realtà e sulla necessità di indirizzarla, penetrandola attraverso forme non immediatamente decodificabili. Apprezzato per il valore della produzione artistica, diver¬sificata ma costante e molto personale, Luigi Sergi ha preso parte a numerose collettive e personali in tutta Italia: le sue opere sono esposte in musei e collezioni private.
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