Cioccolato, “cibo degli dei”
Un libro del pasticciere Franco Lanza
“Pare più beveraggio da porci che da uomini”, così Girolamo Benzoni, mercante milanese al seguito delle spedizioni spagnole nell'entroterra del continente americano, definiva, nel 1565, il cioccolato nella sua “Historia del Mondo Nuovo”.
Dopo oltre quattro secoli sembra incredibile leggere una definizione così negativa di un prodotto che ormai viene universalmente considerato “Cibo degli dei”, una delle leccornie più adorate dai popoli di tutto il mondo, anche per quell'alone di sacralità e mistero che ha circondato l'albero del cacao, il suo frutto (cabossa) e il suo seme. Soprattutto se si considera che le prime ricette introdotte nelle corti spagnole erano amare e piccanti e, solo grazie all'intervento di alcuni frati che aggiunsero lo zucchero ai semi, eliminando le spezie, è diventato quel meraviglioso prodotto che tutti “veneriamo”.
Lo sa bene il maestro pasticciere Francesco Lanza che al cioccolato ha voluto dedicare una simpatica pubblicazione, ricca di notizie utili sull'origine del cioccolato, condite con un po' di storia e di consigli utili su come riconoscere un prodotto di qualità.
In tempi di diete ferree e di sofferenti sedute in palestra, il cioccolato non va bandito come elemento altamente calorico, ma consigliato per le sue qualità terapeutiche, fa bene al cuore, abbassa la pressione e contiene antiossidanti (da preferire il fondente, ha le proprietà del vino rosso): è stato provato scientificamente e i risultati di questi studi sono stati pubblicati sul “Journal of the American Medical Association”. Quindi, bando alle diete e viva il cioccolato perché fa bene alla salute.
E il libro di Lanza (illustrato da una gradevole copertina di Raffaele Ferrero: nomen omen, dicevano saggiamente i latini) è proprio un inno al cioccolato. Depurandolo di alcuni inutili e incomprensibili orpelli introduttivi, il libretto offre spunti di piacevole approfondimento sulle varietà del cacao, sui luoghi di produzione, sulla stessa composizione e perfino sulla nuova normativa in materia.
Per gli amanti delle chiccherie consigliamo l'abbinamento del cioccolato col vino che va fatto con una sapienza e una maestria particolari, per evitare che uno dei due gusti copra l'aroma dell'altro.
Immancabili le ricette dello stesso maestro Lanza: dalla familiare cioccolata calda alla celebre canigliata, dolce tipico natalizio molfettese che l'autore realizza nella rinomata Pasticceria “Al Duomo ricevere con arte” in Corso Dante a Molfetta. Ma Lanza non poteva dimenticare i “clienti privilegiati”, gli “amanti fedeli” del cioccolato: i bambini. E questi (gli alunni della 1ªA e 1ª B della Scuola elementare S. Giovanni Bosco) trovano spazio nel libro con pensieri (con la collaborazione delle maestre Maddalena Gadaleta, Francesca Carlucci e Angela Spaccavento) che sono un inno d'amore al cioccolato. Allora, “cacao meravigliao”, cantiamo tutti insieme con Renzo Arbore.
Felice de Sanctis