Cinquant’anni fa l’incoronazione della Madonna
Una celebrazione nella Basilica della patrona, Vergine dei Martiri
Nella serata di domenica 8 luglio, la comunità cittadina si è ritrovata, gui-data dal vescovo mons. Luigi Martella, presso la Basilica Madonna dei Martiri. L’occasione è stata la commemorazione del 50° anniversario dell’Incoronazione dell’Icona, avvenuta il 1° luglio 1951 ad opera del Ca-pitolo Vaticano, su richiesta presentata dall’allora vescovo mons. Achille Salvucci.
L’Incoronazione dell’Icona, nel 1951, sancì, da parte delle autorità ponti-ficie, il riconoscimento del ruolo di Compatrona della città di Molfetta, che il sentimento popolare aveva da sempre assegnato alla Vergine. Si tratta di un riconoscimento che, per la sua eccezionalità, conserva ancora, a mezzo secolo di distanza, l’importanza di cui la nostra città fu investita.
La celebrazione, svoltasi sul sagrato della Basilica, ha visto un notevole numero di partecipanti, e la presenza, oltre che della comunità religiosa della Basilica e di mons. Martella, anche di p. Odorico Tempesta, padre guardiano (il superiore della comunità religiosa, ndr) nel 1951, ora giunto all’età di 91 anni, e p. Vittorio Scardera, che fu ordinato sacerdote proprio l’8 luglio del 1951. Erano poi presenti, in rappresentanza delle autorità ci-vili, il sen. Antonio Azzollini, il sindaco Tommaso Minervini, e altri membri del consiglio comunale.
Nell’omelia, il Vescovo ha sottolineato la “gioiosa occasione per cui ci si è ritrovati in quella che è la casa di tutti i molfettesi, anche lontani da casa. A distanza di 50 anni sentiamo risvegliarsi la gioia che la città provò, ve-dendo riconosciuto il ruolo di quella che è la Regina dei molfettesi. Il le-game che unisce i cittadini tutti alla Madonna dei Martiri supera il tempo e lo spazio, supera finanche, per molti, la freddezza della fede religiosa, che si mitiga nel riconoscimento di un ruolo materno della Madonna dei Martiri”.
Questo si comprende, ha ricordato il Vescovo, da come coloro che sono lontani non trascurano una visita all’icona della Madonna dei Martiri non appena rimettono piede nella città natale. Una venerazione della Madonna che è un segno positivo per mons. Martella, poiché può mitigare gli effetti della secolarizzazione che caratterizza la nostra epoca. “La Vergine Ma-ria”, ha concluso il Vescovo, “in un’epoca che rifiuta il passato e ignora il futuro, temendolo, può insegnare a tutti quanti la capacità di confidare in un futuro migliore, partendo dalle premesse del passato, rafforzati dalla provvidenza di Dio”. Il Vescovo ha poi rivolto un pensiero ed un augurio a tutta l’amministrazione comunale, perché sappia mettersi al servizio della crescita di tutta la città.
Al termine della celebrazione, ha poi preso la parola il sindaco, sottoli-neando il valore che il luogo ha per tutti i molfettesi, anche per i non cre-denti, e ringraziando i frati per la custodia della Basilica-Santuario, a loro affidata da quasi 130 anni. In chiusura, il sindaco ha promesso, con un eco di toni elettorali, un impegno per il quartiere, che “le amministrazioni pre-cedenti hanno trascurato”, affinché “questo cinquantesimo anniversario rappresenti la porta d’ingresso, per la città, in una situazione di nuovo be-nessere per tutti”.
A margine della serata abbiamo avuto modo di raccogliere le dichiarazioni di padre Filippo D’Alessandro, Rettore della Basilica. “Innanzitutto”, ha precisato, senza nascondere la gioia per la partecipazione popolare, “i fe-steggiamenti per l’anniversario sono stati fortemente voluti da tutta la Comunità del quartiere, per lanciare dei segni forti, dei segni che contra-stino con la crescente secolarizzazione. Non dobbiamo ignorare che, per-dendo i segni del Sacro e i momenti aggreganti che a questi si richiamano, l’uomo ne cercherà necessariamente degli altri, elevando a valore sacro eventi di tutt’altro genere. Ben vengano quindi queste ricorrenze”, ha pro-seguito p. Filippo, “che oltre ad evitare l’oblio di eventi importanti della storia recente, rinnovano le basi della nostra fede. L’augurio è che i senti-menti folkloristici si traducano in scelte concrete di vita di fede”.
Padre Filippo ha poi rivolto alla cittadinanza la sua gratitudine per i sen-timenti sempre vivi che nutrono verso la Vergine e la Basilica, e si è augu-rato che da parte delle autorità il luogo sia messo in condizione di svilup-pare le sue potenzialità religiose, sociali, turistiche e culturali. Per non smentire l’attivismo che caratterizza la Comunità della Basilica, padre Fi-lippo ha annunciato il prossimo appuntamento, nei giorni 1 e 2 agosto, in occasione della celebrazione del Perdono di Assisi, rinnovando, tramite queste pagine, l’invito a tutti per una partecipazione altrettanto calorosa e intensa.
Nicolò Visaggio