Cimitero, la sporcizia dilaga ma al Comune nessuno se ne occupa
Nei loculi momentaneamente vuoti, accanto ai defunti della nostra città, gatti e colombi trovano i loro giacigli. Bottiglie di plastica e fogli di polistirolo sono deboli e a volte ridicoli tentativi di arginare il problema. In alcune zone dell'area cimiteriale la sporcizia va per la maggiore. Le strutture a più livelli hanno l'intero piano terra macchiato dagli escrementi e dall'acqua che distratti visitatori lasciano cadere dalle fioriere. In pratica, non c'è pulizia perché alcune aree non sono coperte dagli addetti che lamentano di essere troppo pochi. A sollevare il problema sono diversi anziani, che appartengono a una fascia d'età che più di altre ha visto la situazione degenerare, in modo particolare, nell'ultimo periodo. Il responsabile del cimitero ha ammesso che le cose potrebbero andare meglio: “A chi si lamenta delle erbacce – ci ha detto – non posso dare totalmente ragione perché basta una pioggia e un po' di caldo perché la natura torni rinvigorita”. Tuttavia, precipitazioni e tepore c'entrano poco con escrementi di colombi che lentamente stanno andando per la maggiore nell'intera area cimiteriale. Il dott. Enzo Tangari, indicatoci dalla Direzione del cimitero ci ha detto: “Io non c'entro con la pulizia, dovendomi piuttosto occupare di tutte le questioni amministrative”. Tangari, quindi, tratta orari d'ingresso ed uscita, direzione economica, ma non pulizia. Siamo stati inviati, perciò all'ing. Enzo Balducci, dal quale siamo stati accolti con un significativo sorriso sarcastico. L'ingegnere ha affermato, anch'egli, di non aver nulla a che fare con la pulizia del cimitero. “Avreste dovuto rivolgervi a me se stava cedendo qualcosa – queste le sue testuali parole – e non se ci sono i colombi che sporcano” (in effetti, a rigor di logica, l'ingegnere ha ragione, ndr). Ma, insomma, chi sovrintende alla pulizia? Pare che in Comune non sia molto chiaro, anche tra gli uffici, chi si debba occupare della questione. Balducci, comunque, ha preso una posizione ammettendo che il problema dei volatili è grave ed addirittura paragonabile a quello che c'è negli aeroporti. “Ci vorrebbero i falchi, unico rimedio tecnico, testato ed efficace, perché chiudere le aperture con fogli in polietilene e bottiglie di plastica vuol dire solo rallentare il degenerare della situazione”. Sull'altro fronte, quello della pulizia, Balducci decide, al momento, di essere rassicurante: “E' stato solo un problema di calo del personale, dovuto al periodo estivo”. Non ci sono, ci è stato detto, problemi di fondi, per pagare gli operatori. Presto la situazione, almeno da questo punto di vista, quindi, dovrebbe migliorare. Il messaggio sembra che, finito il periodo estivo, si tornerà tutti al lavoro. La disorganizzazione, in una questione così delicata, sembra farla da padrone. La sporcizia che dilaga nella città turba l'immagine di Molfetta. Ma lo sporco va ad urtare profondamente, se non il ragazzo, chi, nel cimitero, ci ha seppellito praticamente tutti quelli che conosce. “Non riesco a capire – ha detto un'anziana, che preferisce rimanere anonima – perché si sia arrivati a tutto questo e ad una mancanza di rispetto persino verso i morti”. Nella stizzita considerazione c'è un senso di verità. Sarebbe assurdo incolpare totalmente l'amministrazione comunale di quanto sta accadendo; ci sono persone che lavano la tomba del proprio caro con secchiate d'acqua, noncuranti di bagnare tutto ciò che è attorno. Ci sono anziani, e non solo, che gettano vasi pieni d'acqua nei normali cestini dell'immondizia. Si ricordi, però, che la verità è nel mezzo e che l'amministrazione comunale dovrebbe essere la prima ad organizzarsi per fare il primo passo, verso un rispetto di chi, prima di morire, probabilmente ha anche aiutato la città a crescere. Fino a prova contraria, l'attuale amministrazione comunale, ridendo e scherzando, ha fatto intendere che non c'è nessuno che si occupi di organizzare la pulizia e di risolvere i problemi del cimitero.
Autore: Sergio Spezzacatena