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Ciitadinanzattiva sui farmaci dannosi per i bambini
23 giugno 2013

MOLFETTA – Il coordinatore di Cittadinanzattiva Vitangelo Solimini invia a “Quindici” una nota sui farmaci dannosi per i bambini.
«Caro Direttore,
ancora una volta sono costretto ad inviarti una mia breve nota sul nuovo fatto corruttivo nella sanità a danno di bambini. I dirigenti della Geymonat, senza alcun ritegno sono arrivati a sostituire il principio attivo nel farmaco Ozopulmin, usato nella cura della tosse, anche in età pediatrica. La corruzione nella sanità, ormai endemica, non ha alcun imbarazzo, né pudore e le inventano tutte.
Il farmaco in parola aveva conquistato la fiducia e una buona fetta di mercato, quando per ragioni che non conosciamo bene, non è arrivato in fabbrica il principio attivo che sosteneva il farmaco, invece di fermare la produzione, hanno continuato a produrre il farmaco, sostituendo il principio attivo con una sostanza similare, ma assolutamente inefficace. I responsabili, invece di risolvere il problema, facendo arrivare in fabbrica il principio attivo, hanno pesato bene di continuare a mettere sul mercato un prodotto non idoneo a curare la tosse; un prodotto contraffatto, sicuramente prodotto a basso costo, vendendolo sempre al prezzo di quello originale.
Non è possibile che il principio attivo non si arrivato per anni alla fabbrica, visto che le indagini sono iniziate nel 2011 e l’Aifa già nel 2012 aveva intimato alla Geymonat di ritirare al commercio tutte le confezioni. Nessun ritiro, imperterriti hanno continuato a vendere fino all’arresto dei tre dirigenti avvenuto in questi giorni. Una situazione miserevole, indegna e vergognosa, perché trattasi solo di 35mila confezioni che possono rendere, a nostro modesto avviso, non più di 200mila euro. Ancora una volta dobbiamo dichiararci indignati e disgustati, inviando però il nostro sentito ringraziamento ai Carabinieri del NAS per il tempestivo intervento».
Vitangelo Solimini
Coordinatore - Cittadinanzattiva
 
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A qualcuno sarà certamente capitato di vedere, in televisione, uno spot che ritengo - personalmente - demenziale, se non addirittura anti-sociale e dannoso. Si tratta in poche parole di due signore, una delle quali entra in FARMACIA per acquistare un antidolorifico. Costei ne esce poco dopo e con aria trionfante ...annuncia all'amica che "ha fatto un affare": niente di meno il Framacista le ha venduto la confezione da 36 compresse; tutta contenta la signora chiosa, più o meno: "sai, in famiglia, è sempre meglio averne a portata di mano...". Al che l'amica, convinta entra in farmacia e ne esce con DUE confezioni del FARMACO (si, è un farmaco) e "giubilante" dice di avere acquistato, oltre che la confezione (comoda!) da 36, anche un'altra da 6 compresse, ..."ancora più comoda anche e sopratutto in viaggio". Segue, come da regolamento, la solita litania, a velocità quasi incomprensibile che recita che: ...è un medicinale a base di ibuprofene, che puo avere effetti collaterali ANCHE gravi, bla, bla , bla... Che la pubblicità abbia, nel mondo odierno la missione di far vendere di più, può essere, per certi versi accettabile. Che una pubblicità del genere, riferita ad un FARMACO (che, per definizione, deve servire all'OCCORRENZA a curare un malessere e non ad essere consumato come un pacchetto di caramelle, in formato famiglia!) sia così smaccatamente invasiva; io dico anche molto stupida, ripeto per un FARMACO CON DELLE CONTROINDICAZIONI ANCHE GRAVI - lo dice la pubblicità stessa - mi sembra il colmo e mi domando se qualcuno, tipo il Garante della pubblicità, possa ravvisare, nel messaggio pubblicitario, una qualche forzatura insita. Secondo me, non vale neanche l'obiezione che la pubblicità è appunto pubblicità e non impone ad alcuno di acquistare a tutti i costi, pur tuttavia una certa etica o meglio limite ci deve pur essere, anche per l'insulsaggine dannosa di certi messaggi.


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