Scroll
X
Effettua il Login
Recupero Password
Direttore Responsabile:
Felice de Sanctis
Home
Cerca
Giornale
Speciali
La città
Link
Redazione
Registrati
Login
Contatti
Primo piano
Economia
Cronaca
Politica
Cultura
Attualità
Sport
Chiusa la sede del Pd di Molfetta, segno dell’epilogo di un partito ridotto a lista civica
16 settembre 2017
MOLFETTA
– Sembra l’epilogo di una parabola discendente senza fine di un partito che è stato il primo in città e ora si è ridotto ad essere una lista civica del ciambotto.
Parliamo del Partito Democratico di Molfetta che una segretaria è stata sufficiente ad affossare fino a questo punto, perdendo iscritti, dirigenti ed elettori, con un calo confermato anche alle ultime amministrative.
Un partito intollerante, anche nei confronti della stampa non amica, poco democratico, che ha fatto cadere la propria amministrazione di centrosinistra, che ha usato una consigliera comunale come ariete, in consiglio comunale, per poi, una volta ottenuto il risultato di far cadere il sindaco Paola Natalicchio, gettarla via come un vecchio arnese, con una umiliazione che non meritava.
E tutto questo con la complicità politica del presidente della Regione Michele Emiliano, che ha arruolato perfino personaggi della destra che a loro volta non hanno esitato a scaricare l’ex sindaco sen. Antonio Azzollini che pure li aveva gratificati in passato, per saltare sul carro del vincitore, al quale hanno consegnato la città in cambio di qualche prebenda politica. Voltagabbana e qualunquisti o semplicemente populisti a proprio vantaggio politico. E il Pd, buttando alle ortiche la propria storia, ha sacrificato anche un giovane segretario eletto all’unanimità, ma sul quale pesava la spada di Damocle del solito personaggio politico che ha cambiato tante volte casacca, da non sapere nemmeno lui quale sia quella che indossa oggi nel ciambotto.
Poi hanno anche umiliato una giovane promessa del partito, prima bruciandola con la candidatura al consiglio regionale, pur sapendo che sarebbe stata sconfitta e poi al consiglio comunale, sapendo che non sarebbe stata eletta. Infine, l’hanno emarginata, non affidandole alcun incarico amministrativo e mortificandola ancora una volta.
Senza parlare dei giovani democratici, che sembravano essere riusciti a resistere alle pressioni locali e baresi, ma che poi si sono tuffati anch’essi nel ciambotto, per essere cucinati in quel brodo rancido.
Un partito commissariato due volte nel giro di qualche mese, un partito che non ha esitato a pasticciare anche con le tessere, motivo per cui si è dimesso l’ultimo segretario. Un partito che resta commissariato con personaggi fedeli al capo, che possono chiaramente essere considerati liquidatori del partito a Molfetta. Alle ultime amministrative, se non fosse stato per le performance garantite dagli ingressi dell’ultim’ora come Nicola Piergiovanni, il più suffragato in assoluto, il Pd, che pure ha subito un forte calo, avrebbe rimediato percentuali da vergogna.
Ora il Pd perde anche la sede di via Margherita di Savoia. Già in difficoltà a pagare la locazione, a corto di risorse, alla fine ha abbassato definitivamente la saracinesca su cui comprare la scritta “Affittasi”. Tra l’altro una sede rimasta spesso chiusa non serviva a un partito di plastica.
Ora con la chiusura della sede si conclude un ciclo con l’ingresso nell’amministrazione comunale di Tommaso Minervini, ma con una presenza politica insignificante che ha permesso perfino a Forza Italia, pur decimata dai vari suoi “traditori”, di tornare ad essere il primo partito a Molfetta. Senza contare l’amarezza di tanti elettori che, con sofferenza, sono stati costretti a votare altro.
Se questi vengono considerati dal Pd risultati positivi (come qualche commissario pilotato ha il coraggio di dire), potremmo tranquillamente concludere: contenti loro…
Lo sono meno i loro elettori, o meglio ex elettori.
© Riproduzione riservata
Nominativo
Obbligatorio
Email
Obbligatorio
Messaggio
Obbligatorio
Non verranno pubblicati commenti che:
Contengono offese di qualunque tipo
Sono contrari alle norme imperative dell’ordine pubblico e del buon costume
Contengono affermazioni non provate e/o non provabili e pertanto inattendibili
Contengono messaggi non pertinenti all’articolo al quale si riferiscono
Contengono messaggi pubblicitari
""
macchedici
18 Settembre 2017 alle ore 07:00:00
Michelozzo, ma che dici? Evidentemente non pagavano il fitto. O non ne avevano la possibilità. Come si legge chiaramente dal cartello affisso sul muro, a destra dell''immagine: evidentemente il proprietario dell''immobile ha preferito rimetterlo sul mercato. E ritengo che essendone il proprietario, nei limiti di legge, può farci qualsiasi cosa. Anche un distributore automatico di cibo. Remunerativo e redditizio, che male ci sarebbe?! Meglio quello che un immobile sfitto.
Rispondi
MICHELOZZO
16 Settembre 2017 alle ore 11:35:58
Hanno chiuso la sede cittadina del PD per farne forse un negozio di cibi pronti di mare come la specialità molfettese del "ciambotto"? L''opportunismo ha prevalso sul servizio pubblico al cittadino, ove il politico, scelto dal popolo sovrano, mette a disposizione del suo partito la sua competenza. Nel caso molfettese, l''amministratore comunale, anche se scelto dal popolo sovrano, all''atto dell''insediamento si dimentica del suo ruolo politico e si preoccupa di se stesso, dei familiari e della cerchia di fedelissimi a discapito della collettività. Allora il mio monito è lo stesso: MEDITATE MOLFETTESI.......MEDITATE!!!!!!
Rispondi
Los democraticos
16 Settembre 2017 alle ore 08:35:40
Democratici fino in fondo, anche la chiusura è democratica, come si dice: il democratico perde il pelo, non il vizio.
Rispondi
Ludovico Arrosto
16 Settembre 2017 alle ore 08:25:28
Si avvera la profezia: "I primi saranno gli ultimi" (Con questo non vuol dire che "gli ultimi saranno i primi", sarà tutt''altro, chissà).
Rispondi
Classifica della settimana
29 maggio 2025
Cultura
La campagna di Molfetta tra torri, casali ed edicole votive. Conferenza dell’arch. Annamaria Gagliardi all’Aneb di Molfetta
30 maggio 2025
Economia
Nuova impresa portuale a Molfetta
01 giugno 2025
Attualità
Molfetta non è una città per giovani: inutile spendere tanti soldi per il Battiti live e ignorarci gli altri giorni
31 maggio 2025
Primo Piano
Fa discutere a Molfetta l’ultimo numero delle rivista mensile “Quindici” dedicato in gran parte alla richiesta di arresto del sindaco Minervini. In regalo il poster di don Tonino e Papa Francesco
26 maggio 2025
Politica
D’Amato (consigliere Pd opposizione): “Molfetta svende il mare - Spiagge libere nel degrado”
27 maggio 2025
Cultura
Il 5° Poetry Books a Molfetta
Quindici OnLine - Tutti i diritti riservati. Copyright © 1997 - 2025
Editore Associazione Culturale "Via Piazza" - Viale Pio XI, 11/A5 - 70056 Molfetta (BA) - P.IVA 04710470727 - ISSN 2612-758X
powered by
PC
Planet