Che fine settimana, quello passato! Non ci siamo fatti mancare niente:
- barbaro attentato a Brindisi, davanti ad una scuola: una giovane, bella vita stroncata in un modo che definire straziante è poca cosa; ce ne è un’altra che ancora lotta con la morte. Auguri di cuore, piccola;
- violento terremoto in Emilia Romagna: altre morti, grandissimi disagi per le popolazioni colpite, danni materiali ingentissimi, morti assurde come quelle verificatesi nella fabbrica di ceramica, con il crollo di una struttura in cemento precompresso che non avrebbe dovuto crollare per un sisma di quella grandezza: il capannone, non datato, è crollato ed ha ucciso. Di chi la responsabilità, almeno di questo? Non certo del fato crudele;
- le solite altalene della finanza internazionale;
- ballottaggi per le elezioni amministrative dei Comuni con popolazione maggiore di 15mila abitanti i cui candidati, nel primo turno di quindici giorni fa, non sono riusciti a conseguire la maggioranza dei voti.
Occuparci dei tre primi eventi, di gran lunga i più importanti, non ci pare compito nostro. I media tutti ed in tutte le forme, se ne occupano dedicando volumi di tempo ed informazione adeguati. Per il quarto evento, a suo modo importante, se ne occupano ovviamente le cronache puntuali, con dati e commenti di esperti. Ebbene noi, senza la pretesa di passare per esperti, vorremmo riflettere sui risultati scaturiti dalle urne.
Allora, la prima impressione che si trae, dopo la digestione dei risultati elettorali e passata la sbornia dei vincitori, è che viviamo in un Paese, a nostro parere, a volte indecifrabile; vediamo perché.
I numeri ci dicono che, in questa tornata elettorale, non dimentichiamolo, amministrativa (cioè che, per definizione, incide - dovrebbe - poco sugli equilibri politici parlamentari), la Destra ha perso consensi e Amministrazioni, in modo drammatico, la caduta è quasi spalmata in tutta la Nazione. La Sinistra (non) ha vinto, assicurandosi Amministrazioni che prima avevano colore politico diverso, ma perdendone altre in favore di Partiti non solo dello schieramento avverso ma anche di pseudo-alleati che, per le più diverse ragioni, hanno corso non con i naturali alleati di coalizione (per questo, anche a livello di Istituzione parlamentare, con l’instaurarsi del Gabinetto tecnico del Presidente Monti, alcune alleanze si sono alterate, altre inusitatamente si sono formate!).
La Lega ha subito un tracollo vistoso, che ha definitivamente sancito la morte della storica leadership (Bossi, il suo famigerato “cerchio magico”, e la sua family, i cui comportamenti smodati e delinquenziali – per un partito che ha sempre predicato per la sobrietà dei costumi e contro la dissolutezza di quelli di Roma ladrona: si sono adeguati bene – ha fatto andare sulle furie i simpatizzanti) e la probabile nascita di un nuovo leader, speriamo meno populista del precedente, ma soprattutto più concreto. Infine, annotiamo il successo, questo sì, vero e reale di un movimento – Cinque stelle – apparentemente senza un leader (la persona – il signor Grillo - che lo ha promosso e che lo alimenta con arringhe da trascinatore di folle e …le folle lo hanno seguito, almeno finora) che, contro ogni più rosea previsione, ha conseguito un risultato storico a Parma, roccaforte della Sinistra, ed in misura minore in altri Comuni.
Abbiamo ascoltato fino alla nausea i commenti di Personaggi a cui si chiedeva un parere sui risultati. Abbiamo ascoltato cose surreali.
A Destra, dopo coloro i quali attribuiscono la debacle larghissimamente annunciata e provocata verosimilmente dai comportamenti di uomini che hanno inteso la fiducia dei propri elettori, non come un mandato da svolgere per il bene comune, ma per il proprio tornaconto, sentiamo personaggi di primissimo piano che dichiarano: …il risultato negativo lo si era già messo in conto, anzi, credevamo peggio! In realtà, sotto questa patina di insipienza culturale, serpeggiano complotti, rinfacci, vendette che si chiedono a chiare lettere, verso chi viene ritenuto responsabile degli eventi, mostrando ancora una volta una protervia ed un distacco dalla realtà davvero sconcertante: per un riflesso di autoconservazione quasi pavloviano, costoro non accettano che i Cittadini non sono BUOI come probabilmente li considerano, ma Persone raziocinanti che ne hanno viste troppe e si sono stancati!
A Sinistra si canta vittoria! Tutti, tranne alcuni forse con i piedi per terra, si rendono conto che sì, i risultati hanno arriso al Partito, ma poi? Una perla è stato uno dei commenti del Segretario politico che, a chi gli chiedeva ragione della sconfitta di Parma (storica città di sinistra), ribatteva che …però, abbiamo vinto in altri due Comuni minori, che erano di Destra! Una consolazione ben magra, di fronte alla sconfitta, ad opera di un giovane candidato di un movimento che (almeno per ora) non si qualifica come Partito nel vero senso della parola. I musoni, quelli che pur con un risultato positivo, non fanno particolari salti di gioia, sono quelli che forse si rendono conto che sì, forse alle politiche del 2013, vincerà la sinistra però, ci sarà il tempo per cancellare dagli occhi e dalla memoria degli elettori tutte quelle cose che non li convincono? Un elenco stringato? La corruzione, che anche qui, la fa un po’ da padrone; le lotte intestine; le alleanze organiche, che consentano cioè di affrontare una legislatura di governo nelle situazioni in cui ci troviamo; una forte e convinta (politicamente) personalità che deve governare il Paese ed il Partito, ecc..
Il successo, indubbio, senza se e senza ma del Movimento cinque stelle può essere considerato una ripicca degli elettori delusi dagli attori politici attuali? dai loro comportamenti? dalle alleanze e coalizioni che non convincono? E’ presto per dirlo.
Una considerazione però vorremmo farla. I movimenti populistici e di protesta civile sono figli dell’indignazione dei Cittadini a fronte di azioni fatte dall’establishment che, in particolari momenti della nostra storia, quando le tensioni sociali, politiche, economiche sono tali che suscitano disaffezione e delusione; allora si protesta in modo civile e democratico?, buttandosi fra le braccia di chi con toni accesi, propone novità - alcune forse un po’ utopiche - rispetto alle regole non scritte della politica solita. Ricordate la nascita del movimento leghista? Tangentopoli, la fine della “prima Repubblica”, la scomparsa di partiti storici: PC, PSI, PRI, DC! L’unica differenza fra i due movimenti è che la Lega aspirerebbe a governare una parte dell’Italia, la più opulenta, negandosi al resto. Il Movimento invece può essere considerato trasversalmente nazionale. Si vedrà se, passate – è questo l’auspicio – le emergenze attuali, finalmente avviati sulla strada della solidarietà nazionale, del rispetto delle regole, del ritorno alla Nazione una, verrà a mancare il combustibile che alimenta questi movimenti.
Un piccolo accenno, per onestà, va fatto anche al vero, unico vincitore di queste elezioni: gli astenuti!
Ha votato poco più, percentualmente parlando, della metà degli aventi diritto! Il trend sembra costantemente e preoccupantemente in discesa. Nessuno può onestamente pensare, a dispetto di quanto dichiarato dal sig. Alfano – segretario politico del PdL – che gli astenuti sono quelli che hanno voluto “punire” il Partito (suo e di Berlusconi!). Certamente l’astensione di queste dimensioni, merita non una riflessione, parola abusata dopo ogni consultazione elettorale, ma un esame serio senza infingimenti, senza auto giustificazioni e a freddo. Questo servirà, forse, con una radicale modifica di comportamenti pubblici e, perché no, anche privati, più consoni alla alta funzione politica che il voto concede agli eletti, a convincere gli elettori in fuga ad appassionarsi nuovamente alla res publica gestita da personalità all’altezza dell’alto compito che il voto democratico loro assegna.
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