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CGIL Molfetta, un incontro per parlare di lavoro, scuola cultura e socialità
14 gennaio 2012

MOLFETTA - Voce al lavoro, al mondo della scuola e della cultura, a chi opera attivamente nel sociale. Voce a tutti quelli che da soli non ce la fanno a farsi sentire e vedere, a tutti coloro che il governo Monti e la politica dove dare risposte immediate.
La CGIL di Molfetta ha organizzato per il 17 Gennaio alle ore 18,00 nei locali della Fabbrica San Domenico l’incontro «Voce al lavoro. Scuola, cultura, sociale». Interverranno Mimmo Pantaleo, segretario nazionale della FLC (scuola) – CGIL, Pino Gesmundo, segretario generale CGIL della Provincia di Bari, Claudio Menga, segretario generale della FLC-Cgil Bari, con i tanti lavoratori ed esponenti di associazioni movimenti e partiti che hanno dato la loro adesione all'iniziativa. Modera Giuseppe Filannino, coordinatore Camera del lavoro CGIL – Molfetta.  
La CGIL ha più volte ribadito che questa manovra finanziaria, iniqua e sbagliata, gravando sempre sui soliti noti, avrebbe portato alla recessione, con un impatto durissimo sui redditi e l'occupazione: «ancora una volta siamo in campo per esprimere il punto di vista di chi, da sempre, si batte a difesa del lavoro e della giustizia sociale - scrive la CGIL -. Dando voce ad insegnanti, operai, precari, pensionati, prenderà vita una proposta di “Fase due ” del Governo Monti, che lo indirizzi verso scelte di equità e giustizia, improntate alla crescita e alla diminuzione di sprechi, all'aumento dei diritti e al taglio drastico del precariato».
Secondo la CGIL, «è arrivato il momento di eliminare l'infamia verso i lavoratori, specie se giovani e donne, di 46 forme contrattuali diverse per appartenere al mondo del lavoro. Diciamoci chiaramente che in larghissima misura le collaborazioni a progetto, quelle occasionali, le partite IVA, sono trucchi per pagare meno ed avere più precarietà e sottomissione, definendo “fonti di precarietà strutturali” il lavoro a chiamata e lo staff leasing».
Il lavoro “flessibile” deve essere più tutelato e pagato, si potrebbero avere solo cinque tipologie contrattuali: perciò «blocchiamo immediatamente la distruzione della scuola pubblica della ricerca e dell'università - conclude la CGIL nel comunicato stampa -. Investire sulla cultura non è uno spreco ma la garanzia di un futuro migliore. Ridistribuire la ricchezza e far pagare gli evasori è il primo dovere di qualsiasi governo».
 
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