Centrosinistra: passi avanti nella riunione di ieri sera
MOLFETTA – 4.12.2006
A piccoli passi il centrosinistra procede verso la risoluzione della intricatissima situazione venutasi a creare a seguito della netta affermazione di Lillino Di Gioia alle consultazioni primarie dello scorso 4 dicembre, per la individuazione del candidato sindaco della coalizione (nella foto i quattro candidati). Come noto, infatti, non tutte le forze politiche si sono ancora espresse chiaramente per l'accettazione piena e convinta di quel risultato, sebbene ormai, a distanza di un mese da quella data, i diversi nodi, in un modo o nell'altro, sono sul punto di essere definitivamente sciolti.
Ed è questo il dato emerso dalla riunione di tutte le forze politiche del centrosinistra convocata nella serata di ieri dallo stesso Lillino Di Gioia per fare il punto della situazione e per avviare la macchina organizzativa in vista della competizione elettorale amministrativa della prossima primavera.
Da registrare subito sono, tuttavia, le assenze di quei partiti che hanno deciso ieri di non partecipare all'incontro e, come si sa, in queste circostanze una assenza conta quanto una presa di posizione politica. E così Rifondazione Comunista, Socialisti Autonomisti, Repubblicani Europei e Comunisti Italiani hanno disertato la riunione, sebbene (a quanto pare) con motivazioni diverse. I Comunisti Italiani, infatti, sono stati tra i primi a diffondere un comunicato con cui si attestavano sostanzialmente sulle posizioni espresse qualche giorno prima dai Ds, riconoscendo il risultato emerso dalle urne ed evidenziando la necessità di rilanciare i temi cari alla sinistra nel programma amministrativo della coalizione.
Tuttavia in questa fase hanno manifestato la necessità di un passaggio interno al partito finalizzato ad approfondire la situazione prima di dare il loro definitivo via libera alla candidatura di Di Gioia. Stessa necessità di approfondimento interno è alla base dell'assenza dei Socialisti Autonomisti mentre i Repubblicani Europei di Franco Altomare sono fermi nella loro posizione ed intenzionati a non riconoscere il risultato emerso dalle urne delle primarie. Molto più complessa la posizione di Rifondazione Comunista che non si è presentata alla riunione di ieri sera ed è ancora alle prese con una lacerante crisi interna che ha portato alle dimissioni di tutta la segreteria. Da quanto filtra dalla locale sezione del partito (perdurando il silenzio di tutti i suoi rappresentanti che ormai va avanti da un mese) l'orientamento prevalente tra la base degli iscritti è quello di non rispettare l'esito della consultazione primaria e, quindi, di sganciarsi dalla coalizione, ma la situazione è ancora abbastanza confusa ed una posizione netta non è ancora stata assunta. Il tutto è anche complicato dalle pesanti pressioni che pare stiano arrivando dalle segreterie provinciali e regionali di Rifondazione, consapevoli che un eventuale ribaltamento a Molfetta dell'esito delle elezioni primarie costituirebbe un caso eclatante che avrebbe una eco nazionale e rappresenterebbe una netta sconfessione di questo strumento di partecipazione democratica su cui, ad esempio, Nichi Vendola, massimo rappresentante istituzionale del partito, ha costruito la sua vittoria alle scorse elezioni regionali. “Andateci piano ed evitate fughe in avanti” sembra sia stato il caloroso invito fatto, nei giorni scorsi, dal segretario regionale di Rifondazione, Nicola Fratoianni, agli iscritti di Molfetta.
Per quanto riguarda la riunione di ieri sera, Lillino Di Gioia ha mantenuto, nella sua relazione, l'atteggiamento già manifestato nel corso della conferenza stampa dello scorso 23 dicembre, improntato alla massima disponibilità al dialogo ed al rispetto nei confronti del dibattito politico interno che si sta sviluppando in tutte le forze politiche della coalizione, evitando accuratamente ogni tipo di accelerazione o forzatura che sarebbe potuta apparire indigesta. Una sola è la sua preoccupazione: il fattore tempo. “Abbiamo già perso, con tutti questi tentennamenti, quel vantaggio enorme emerso dalla grandissima partecipazione popolare del 4 dicembre. Ora non si può più temporeggiare”.
A questo proposito ha proposto alle forze politiche presenti un calendario che porti (nella migliore delle ipotesi) alla presentazione pubblica del programma nella prima settimana di febbraio. Questa serrata “scaletta di lavoro” prevede una fase di elaborazione (che dovrebbe partire già nei prossimi giorni) tra le forze politiche delle linee programmatiche su cinque assi ben individuati, cui seguirà una fase di confronto con la città per mettere a punto le diverse opzioni ed, infine, la presentazione pubblica ed ufficiale che dovrebbe avvenire (nelle intenzioni di Di Gioia) il prossimo venerdì 3 febbraio.
A questo proposito il candidato sindaco ha anche proposto (recependo in questo senso le indicazioni emerse anche dall'intervista concessa a Quindici on line dal presidente della locale sezione dei Ds, Mimmo Favuzzi) l'integrazione della “cabina di regia” (composta dai tre candidati sconfitti alle elezioni primarie, Salvemini, Altomare e Copertino) che dovrà affiancare il candidato sindaco nelle scelte di carattere politico e programmatico, anche con i rappresentanti istituzionali delle altre forze politiche e cioè i due consiglieri provinciali (Mimmo Cives della Margherita e Antonello Zaza di Rifondazione) e l'assessore regionale, Guglielmo Minervini.
A questo punto le forze politiche presenti hanno espresso le loro posizioni e non ci sono state particolari novità. I Democratici di Sinistra hanno ribadito quanto già noto e cioè l'impossibilità di mettere in discussione l'esito delle primarie e la necessità della massima condivisione con tutta la coalizione delle scelte programmatiche che si andranno a fare, indicando nella partecipazione l'elemento da valorizzare maggiormente. La Margherita, rappresentata dal coordinatore locale, Cosimo Altomare, ha espresso la necessità di fare, entro questa settimana, un ultimo passaggio interno al partito per assumere la decisione definitiva sull'appoggio alla candidatura di Di Gioia e sciogliere così una riserva che si protrae ormai da circa un mese. Posizione analoga è stata espressa anche dal rappresentante dei Verdi, Demetrio Losciale.
L'Udeur di Pino De Candia ha evidenziato come “dopo tutto questo tempo di riflessione, sia urgente ricompattare la coalizione, superando ogni dubbio. Occorre rispettare le scadenze indicate dal candidato sindaco anche perché il tempo stringe e la città ha bisogno di una risposta di serietà e concretezza”.
Tutte le altre forze politiche si sono attestate sostanzialmente sulle medesime posizioni e così la riunione si è sciolta con l'impegno a rivedersi la prossima settimana, dopo i passaggi interni dei diversi partiti, per avviare concretamente la fase di elaborazione del programma. Salvo sorprese, ovviamente.
Giulio Calvani