Centrosinistra: ancora un rinvio. Di Gioia: “Vado avanti nella stesura del programma"
MOLFETTA – 10.1.2006
“Aspetto le determinazioni dei partiti, ma vado avanti nel percorso che avevo già indicato per arrivare alla presentazione del programma il prossimo 3 febbraio, come previsto dal documento politico-programmatico della coalizione cui intendo attenermi scrupolosamente”.
Non perde il suo proverbiale aplomb Lillino Di Gioia (nella foto), nel commentare la decisione assunta da Margherita, Rifondazione Comunista e Ds di disertare l'incontro convocato dal candidato sindaco risultato più suffragato nelle primarie del centrosinistra dello scorso 4 dicembre, al fine di avviare finalmente la campagna elettorale in vista delle amministrative della prossima primavera.
“Margherita e Rifondazione Comunista – prosegue Di Gioia – mi hanno comunicato di avere ancora bisogno di tempo per assumere una decisione definitiva su questa vicenda, ed io ribadisco quanto già detto: ho massimo rispetto per il dibattito che si sta svolgendo all'interno delle forze politiche. Certo, prima o poi queste ultime dovranno per forze fare chiarezza ed io, nel frattempo, non intendo certo stare con le mani in mano a sentire solo gli altri parlare attraverso gli organi di informazione locale. Dalla prossima settimana, quindi, inizieremo, come previsto, quel ciclo di incontri pubblici con la città per procedere nella fase di elaborazione del programma. Queste iniziative andranno avanti fino alla fine del mese, in modo poi da arrivare, entro il termine stabilito dal documento politico-programmatico della coalizione, a presentare pubblicamente la nostra proposta programmatica”.
Di Gioia, tuttavia, ci tiene a fare una precisazione: “Io non voglio certo essere un candidato mal sopportato dalla coalizione. Lungi da me una cosa del genere. Però voglio sapere con chiarezza cosa le forze politiche intendono fare, in modo che ciascuno possa assumere, serenamente, le decisioni che ritiene più opportune”.
Da quanto si è appreso, la Margherita si è aggiornata a giovedì sera per quello che potrebbe essere l'incontro conclusivo, mentre Rifondazione Comunista dovrebbe tenere questa sera una assemblea degli iscritti molto importante.
A seguito di queste prese di posizione anche i Democratici di Sinistra hanno comunicato ieri al candidato sindaco emerso dalle urne delle primarie, di non poter partecipare all'incontro con gli altri partiti della coalizione, mancando due forze politiche così importanti dell'Unione.
“Ogni partito deve assumere chiaramente una posizione, – ci ha detto a questo proposito il presidente della locale sezione dei Ds, Mimmo Favuzzi – prendendosi tutte le responsabilità del caso. Non ci si può continuare a nascondere dietro la coalizione o l'Unione. Noi ribadiamo il nostro sostegno a Lillino Di Gioia, nel rispetto del documento politico-programmatico sottoscritto, ma, certo, non potremmo restare da soli a sostenerlo se altre forze politiche della coalizione decidessero diversamente. Siamo quindi disposti a prendere in considerazione soluzioni alternative, a condizione, però, che siano credibili e politicamente sostenibili, nel rispetto rigoroso del codice etico”.
Intanto si è appreso che nell'esecutivo regionale della Margherita, che si terrà il prossimo 20 gennaio, è stata iscritta come punto all'ordine del giorno la discussione in merito alla situazione venutasi a creare a Molfetta a seguito delle elezioni primarie dello scorso 4 dicembre.
“E' normale che i vertici regionali di tutti i partiti del centrosinistra stiano seguendo con attenzione la vicenda di Molfetta, in quanto è il più importante comune della provincia di Bari che andrà alle urne per le amministrative” commenta Di Gioia.
“La città non ne può più di questa situazione – ci ha detto Pino De Candia, segretario locale dell'Udeur – ed ha bisogno di una voce chiara da parte della coalizione. Non possiamo continuare di rinvio in rinvio, anche perché le elezioni politiche sono alle porte ed è evidente il nesso strettissimo che lega l'appuntamento del 9 aprile a quello delle elezioni amministrative. Occorre tornare a parlare di politica, dei problemi della gente e di come fornire risposte adeguate”.
Già, i problemi dei cittadini. E chi ci pensa più?
Giulio Calvani