Centrosinistra a Molfetta, per il candidato sindaco la palla passa al Partito Democratico
Mino Salvemini, ex segretario dei Ds, appare il candidato più probabile, ma anche Giovanni Abbattista ha dato la propria disponibilità
MOLFETTA - E alla fine la palla tornò al Partito Democratico che l'aveva messa al centro del campo. Infatti proprio il Pd aveva dato la propria disponibilità ad appoggiare un candidato sindaco di centro, aprendo le porte a tutti coloro che fossero disponibili per una coalizione anti-Azzollini. Ma i candidati proposti da questo fronte (Carmela Minuto e Lillino Di Gioia) non hanno incontrato il gradimento del Pd (nella foto, palazzo Giovene).
Così il fronte anti-Azzollini ha deciso di rimettere tutto in gioco e ricominciare con un nuovo candidato, per non perdere la grande occasione di battere Azzollini ed ha rilanciato la palla (o la patata bollente) al Partito Democratico che oggi dovrebbe ufficializzare una candidatura o una rosa di candidati che sostanzialmente si ridurranno a due: Giovanni Abbattista, neo coordinatore del Pd, che ha dato la propria disponibilità e Mino Salvemini ex segretario dei Ds, quest'ultima appare la candidatura più probabile che verrebbe ufficializzata e accolta favorevolmente dal Grande Centro (Udeur di Lillino Di Gioia, "Molfetta prima di tutto" di Enzo de Cosmo, Udc dei Minuto, i Socialisti di Tommaso Minervini, il Confronto di Franco Visaggio e l'Italia dei Valori di Sergio Azzollini), che chiedeva un candidato politico e non della società civile. E' vero che Abbattista avrebbe rappresentato il nuovo e soprattutto più vicino al centro di un ex diessino, ma Salvemini ha dalla sua parte un maggiore esperienza in campo politico e può essre un candiato forte da contrapporre al senatore forzista. Ma, fino a quando la cosa non verrà formalizzata, tutto è possibile e il candidato potrebbe anche cambiare.
Se il fronte anti-Azzollini si farà, avrà alla sua sinistra l'Arcobaleno che correrà da solo con Antonello Zaza o Gianni Porta come probabili candidati sindaci.
Intanto questa mattina il senatore Antonio Azzollini ha convocato Udc e An per valutare possibili alleanze offrendo loro "pari dignità" all'interno della coalizione che vede Forza Italia ampiamente maggioritaria. L'incontro è stato abbastanza interlocutorio, considerato che quest'area centrista è impegnata su due fronti e deve decidere quale appare più "convincente". La decisa opposizione di De Cosmo e Di Gioia a un'alleanza con Azzollini, rende debole anche uno schieramento di Udc e An col centrodestra.
La partita, insomma, è ancora aperta. Ad essere in difficoltà è proprio An, svuotata dei fuorusciti che hanno creato un loro gruppo, e difficilmente potrà rientrare in una coalizione di centrosinistra. Anche Pino Amato, contrariamente alle voci circolate nei giorni scorsi, non intende presentare una sua lista civica (come avvenne l'ultima volta con i "Popolari per Molfetta") e ha dichiarato di essere inserito in An e di volerci restare.
Nel centrodestra tra lunedì e martedì, si saprà quale scelta farà Azzollini, mentre si annunciano gruppi che intendono correre da soli, ma con scarse possibilità di successo, soprattutto perché sono capeggiati da personaggi nani che non portano avanti istanze collettive, ma solo aspirazioni e ambizioni personali. Tutte queste schegge impazzite, vista la loro consistenza e i personaggi che li rappresentano, sono destinate ad essere risucchiate dal Popolo delle Libertà, sotto l'egemonia di Azzollini.
L'orologio delle elezioni corre veloce, è già iniziato il count down e la definizione delle candidature potrebbe essere questione di ore. E questa notte porterà consiglio al Pd, in attesa della auspicata fumata bianca, al termine dell'ultimo conclave del centrosinistra.
Autore: Felice de Sanctis