Ceduta al Comune la Chiesa della Morte
Per 20 anni, al fine di realizzare il restauro
Il recupero del Centro Storico di Molfetta passa anche attraverso il recupe-ro delle sue chiese in abbandono.
È questo che tutti quanti si augurano, anche in considerazione delle ultime decisioni prese dall'Amministrazione Comunale in merito. Tra le delibere di Giunta del mese di gennaio ne troviamo difatti una che si preannuncia come uno dei primi interventi realmente decisi dall'attuale Amministra-zione per intervenire sul Centro Storico.
Si tratta, nel dettaglio, di un intervento che interesserà la vecchia Chiesa della Morte, utilizzata dal 1614 fino agli inizi degli anni '70 del Nove-cento come sede delle attività dell'Arciconfraternita omonima. Era la Set-timana Santa, che culminava con la processione del Sabato santo, il suo periodo di maggiore utilizzo, periodo che cominciava però con le “bussole” della quarta domenica di Quaresima, cioè il sorteggio dei por-tatori delle statue delle due processioni organizzate dall'Arciconfraternita della Morte.
L'Arciconfraternita aveva manifestato il proprio interesse al recupero ed al riutilizzo dell'edificio, facendo redigere un progetto di massima per il re-cupero statico e funzionale dell'edificio.
Per la realizzazione dell'intervento erano però necessari fondi, ragione per cui il progetto è stato sottoposto all'Amministrazione, con una richiesta di finanziamento e la dichiarazione di disponibilità ad una convenzione circa la concessione in comodato.
La Giunta Comunale, prendendo atto di tale disponibilità, ha concesso quindi al Sindaco di sottoscrivere una convenzione con l'Arciconfraternita per l'approvazione.
Nel contratto il Comune accoglie la disponibilità all'uso in comodato del bene, assumendosi anche gli oneri per la realizzazione dell'intervento di recupero statico e funzionale. Il punto di partenza dell'intervento sarà chiaramente il progetto di massima che l'Arciconfraternita ha fatto redige-re dall'ing. Corrieri, integrato tramite il lavoro dell'Ufficio Tecnico del Comune. Tale intervento è stato assunto dall'Amministrazione, inseren-dolo nell'azione di recupero del patrimonio edilizio pubblico e privato del Centro Antico. Come dicevamo un'intenzione che finora aveva avuto po-che occasioni di concretizzarsi come iniziativa propria dell'Amministrazione di Tommaso Minervini.
Il dettaglio del contratto prevede una durata del comodato di 20 anni, du-rante i quali, dopo i lavori di recupero, il Comune destinerà la Chiesa all'uso pubblico che riterrà opportuno, purché compatibile con il signifi-cato storico-religioso dell'immobile.
All'Arciconfraternita rimane la possibilità di utilizzare l'edificio, durante i vent'anni di validità del contratto, per alcuni periodi dell'anno. Un primo periodo, prestabilito, è quello che va dalla prima domenica di Quaresima alla prima domenica dopo Pasqua, ma nel corso dell'anno altre richieste potranno essere fatte in tal senso dall'Arciconfraternita, richieste che il Comune dovrà sempre soddisfare, purché compatibili con il carattere dell'immobile.
Si tratta quindi di una lodevole iniziativa, che prosegue le iniziative tese a risvegliare il nucleo della nostra città. Iniziativa lodevole, a patto che ci si ricordi, attuandole, la particolarità degli interventi necessari. Interventi che vanno fatti con tutta la cura possibile, affinché tali elementi, fondanti la compagine urbana del nostro Centro Storico, ne vengano fuori valorizzati nelle loro caratteristiche costruttive e spaziali, anziché piegati forzata-mente alle necessità contemporanee. Una linea guida che deve sempre es-serci, quando si ha a che fare con i gioielli che i nostri antenati ci hanno lasciato, e che noi abbiamo il dovere di tramandare ai nostri successori.
Nicolò Visaggio