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Catastrofe ambientale. Un lago di liquami a Molfetta, esploso il canale interrato? Emergenza ambientale senza precedenti: foto eloquenti. Imploso il canale interrato a meno di 100m dalla SS 16bis: interi appezzamenti di terra trasformati in un grande lago di liquami
15 febbraio 2013

MOLFETTA - Dopo il mare infestato dai reflui (scarico a Torre Calderina) e il fiume dei liquami, ora anche un lago. I reflui provenienti dal depuratore di Ruvo di Puglia pare abbiano subito una brusca interruzione con dei grossi massi in località Spinaruta - Coppe (a nord-est rispetto alla zona ASI, tra Molfetta e Bisceglie): non si sa se per il cedimento delle ripe, considerate le ultime copiose precipitazioni, o per mano d’uomo.
Il flusso, strozzato proprio sotto un piccolo sottopasso, è debordato nella vicina campagna: anzi, sembrerebbe che il nuovo canale sia stato anche ricavato artificialmente. Un piccolo rivolo, invece, continua a percorrere il vecchio tratto che costeggia un capannone, per poi riemergere in un fondo vicino (già espropriato per le future edificazioni) e rinterrarsi a un centinaio di metri dalla SS 16 bis (lo sbocco a Torre Calderina).
Interi appezzamenti di terra (espropriati per la zona ASI, ma poi abbandonati) sono stati trasformati in un vero e proprio lago di liquami, carico di diverse sostanze inquinanti, come fosfati e composti azotati, addensanti, sbiancanti e antischiuma (la schiuma è visibile in alcuni tratti, soprattutto nei ristagni). Acqua putrida che è anche debordata lungo l’ultimo tratto del Viale dell’Arte Bianca, per seguire il percorso di una strada sterrata fino al punto in cui il vecchio canale si interrava sotto la strada, ai piedi di un capannone.
Qui, a prima vista, il disastro. Non solo i liquami tracimano dolcemente lungo l’asfalto, ma l’area dell’interro è completamente allagata. Per di più, la situazione attuale lascia supporre che un buon tratto del canale interrato sia imploso per la forte pressione, forse perché intasato. La situazione riscontrata lo scorso giugno era piuttosto inequivocabile. Le foto sono eloquenti e significative (si veda la cartina per capire la zona).
Insomma, l’ennesima emergenza ambientale nelle campagne di Molfetta, in assoluto forse la più grave. Una situazione degenerativa che gli uffici competenti (in particolare, l’Acquedotto Pugliese, che si occupa della gestione dei depuratori e dei relativi canali di smaltimento reflui, e la ASL locale), dovrebbero subito sanare, prima che il degrado assuma conseguenze irreversibili, in concomitanza di ulteriori copiose precipitazioni meteoriche.
 
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Autore: Marcello la Forgia
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